È una citycar dalla linea accattivante. Ha cinque porte e, in rapporto alle dimensioni esterne, offre una buona abitabilità, ma le plastiche interne sono economiche e il baule è piccolo. Spinta da un motore 1.0 a tre cilindri, si può avere con il cambio automatico.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Ha le dimensioni giuste per muoversi agevolmente nel traffico e per parcheggiare ovunque, e offre un abitacolo con quattro posti veri (dietro, due adulti viaggiano senza sacrifici). Le prestazioni sono abbastanza brillanti: il 1.0 a tre cilindri da 68 CV è discretamente vivace in accelerazione e non si tira indietro nemmeno quando si tratta di affrontare l’autostrada, per quanto alle andature elevate l’insonorizzazione sia migliorabile. Come optional c’è il cambio automatico (di vecchia generazione, ma versatile ed efficiente) che migliora parecchio il comfort di marcia, non soltanto in città. La versione GLX è quella meglio equipaggiata: offre di serie anche l’ESP e gli airbag a tendina, oltre che i cerchi in lega, il “clima” e la radio con lettore cd.
Ha una linea tondeggiante e simpatica, originale soprattutto nel frontale. È molto compatta – la lunghezza è di appena 350 cm – ma la carrozzeria a cinque porte e il passo molto lungo hanno consentito di ottenere un abitacolo piuttosto accogliente: quattro adulti hanno abbastanza spazio per la testa e per le gambe e viaggiano (quasi) comodi. Per forza di cose lo spazio per i bagagli non è altrettanto abbondante, ma il piccolo baule risulta sufficientemente pratico.
Il motore è un 1.0 tricilindrico a benzina da 68 CV che – complice la ridotta massa della vettura – riesce a offrire prestazioni abbastanza brillanti, spingendo la Alto a superare i 150 km/h di velocità massima: dunque, oltre a garantire una buona prontezza in accelerazione e nei sorpassi, si difende bene anche in autostrada, permettendo di tenere i 130 senza eccessiva difficoltà (se non fosse per la rumorosità, che a quell’andatura diviene fastidiosa).
Al posto di quello manuale a cinque marce di serie, con un ragionevole sovrapprezzo si può avere un automatico a quattro marce: nonostante non sia dell’ultima generazione (è del tipo a convertitore di coppia, mentre alcune rivali offrono i più moderni robotizzati) si dimostra discretamente rapido ed efficiente. È molto comodo soprattutto in città, dove riduce effettivamente lo stress di guida; rispetto al cambio tradizionale penalizza leggermente i consumi, che comunque restano su livelli accettabili.
La GLX è l’allestimento più ricco, e anche aggiungendo il cambio automatico il prezzo rimane concorrenziale rispetto a quello delle dirette concorrenti, tanto più se si tiene conto della dotazione, che è praticamente “full optional”: cerchi in lega, climatizzatore e radio con cd sono di serie, come pure i fendinebbia, sei airbag e i controlli elettronici della trazione e della stabilità. Nella lista degli optional figurano il navigatore portatile, le barre sul tetto e i sensori posteriori.
Gli interni sono sin troppo sobri, ravvivati solo dalla fascia centrale del rivestimento dei sedili. Buona la praticità: alla base della consolle c’è un comodo e profondo ripostiglio e un portalattine doppio, ma il cassetto davanti al passeggero può contenere soltanto i documenti e poco altro. Sebbene gli assemblaggi siano esenti da sbavature, le plastiche sono di livello economico. Ben leggibile il cruscotto, contraddistinto dal contagiri che “sbuca” sopra la plancia, a sinistra del grande tachimetro. I sedili anteriori sono correttamente sagomati e contengono bene in curva; quello di guida si regola in altezza. Per essere un’auto di tre metri e mezzo, offre una buona abitabilità anche dietro: sul divano c’è spazio per due adulti. Per accedere al baule si può anche aprire il portellone dall’interno dell’abitacolo, ma la capacità del vano è limitata.
Plancia e comandi
Esteticamente sin troppo rigorosa, la plancia è assemblata con cura, ma risulta evidente la qualità economica delle plastiche. Alla base della consolle c’è un vano pratico e profondo e un portalattine doppio, ma il cassetto davanti al passeggero non è molto capiente oltre che privo di sportello. I comandi sono pratici e correttamente disposti, con l’eccezione del tasto per l’attivazione del lampeggio d’emergenza, collocato troppo in basso. Il cruscotto della Suzuki Alto è dominato dal grande tachimetro, mentre il contagiri è ospitato in un piccolo “barilotto” separato; buona la leggibilità.
Abitabilità
Le poltrone anteriori sono quasi sportive: hanno i poggiatesta integrati ed essendo correttamente sagomate trattengono bene in curva; quella di guida si può registrare in altezza per mezzo di una comoda leva. Gradevole il rivestimento centrale differenziato, che “spezza” efficacemente la sobrietà degli interni. Lo spazio non manca nemmeno dietro: il divano è largo abbastanza per ospitare due adulti, che hanno anche sufficiente spazio per la testa e per le gambe, ma possono aprire solo di poco i finestrini, del tipo a compasso. Davanti, invece, ci sono gli alzacristallo elettrici ma il guidatore, per azionare quello di destra, deve allungarsi per raggiungere il pulsante sulla porta del passeggero: una soluzione scomoda.
Bagagliaio
Allineata a quella delle rivali, la capienza è davvero ridotta; peccato che l’imboccatura, posta a ben 80 cm da terra e dal profilo poco regolare, non faciliti le operazioni di carico. Scomodo pure il dislivello (di 17 cm) che separa la soglia dal pavimento. Il vano è abbastanza sfruttabile, soprattutto in larghezza, mentre la profondità è scarsa. Criticabili alcune viti a vista e la cappelliera, che va sollevata a mano perché stranamente manca il cordino che la vincola al portellone. In compenso, quest’ultimo si può comodamente aprire anche tramite una leva all’interno dell’abitacolo.
Il brillante carattere del motore rende la Suzuki Alto scattante nel traffico, esaltata dalla comodità del cambio automatico, rapido nel rispondere alle “intenzioni” del guidatore e molto fluido nei passaggi di marcia. Le dimensioni compatte e la buona visibilità permettono di muoversi agilmente e infilarsi ovunque, oltre a facilitare nella ricerca del parcheggio. Tuttavia, le sospensioni, che sono dure, procurano qualche sobbalzo di troppo quando si transita sul pavè oppure sulle rotaie del tram. In compenso favoriscono la guidabilità nei percorsi ricchi di curve, dove la Alto si rivela stabile, sicura e divertente, per quanto la precisione dello sterzo non sia ai massimi livelli. In autostrada emergono i limiti dell’insonorizzazione: alla massima velocità consentita dal Codice il motore lavora a 4000 giri e il suo rombo, alla lunga, infastidisce: anche se in fatto di prestazioni si difende bene, la piccola Suzuki non è una vettura adatta ai lunghi viaggi.
In città
Le dimensioni sono quelle giuste per attraversare i passaggi più angusti senza dover studiare la manovra al millimetro, e anche per parcheggiare non si è mai in difficoltà: dietro, la visibilità è un po’ compromessa dai montanti ma il lunotto abbastanza grande e il ridottissimo sbalzo della coda permettono di cavarsela anche senza i sensori (comunque disponibili presso le concessionarie). Comodissimo il cambio automatico, che riduce lo stress quando ci si muove in coda e “trascina” lentamente l’auto col motore al minimo facilitando le manovre di parcheggio. Il solo vero neo sono le sospensioni rigide: sulle buche e sul pavè non riescono a evitare qualche scossone.
Fuori città
Se avesse uno sterzo un po’ più preciso la Suzuki Alto 1.0 sarebbe quasi una piccola sportiva: la tenuta di strada, infatti, è elevata, e il comportamento fra le curve molto sicuro (con l’ESP pronto a intervenire se si esagera). Merito delle sospensioni rigide, che evitano un eccessivo coricamento laterale e rendono la vettura pronta e “solida” nei cambi di direzione. Brillante il motore, coadiuvato da un cambio automatico sorprendentemente reattivo: se si pigia con decisione sull’acceleratore, scala lestamente una o due marce per garantire il massimo sprint. Ma anche in questo caso, come pure in città, i consumi risultano un po’ superiori alla media delle rivali.
In autostrada
Nei curvoni e nei cambi di corsia la citycar giapponese è abbastanza affidabile e sicura, anche ad alta velocità: merito dell’assetto “sano” e della presenza dell’ESP, talvolta risolutivo in vetture di queste dimensioni. Ma ciò non toglie che non sia l’auto ideale per affrontare l’autostrada: con l’automatico in Drive a 130 orari il motore “frulla” a circa 4000 giri ed è inevitabile che la sua voce giunga, sin troppo distintamente, alle orecchie dei passeggeri. Migliorabile anche la frenata: per ottenere decelerazioni efficaci bisogna pestare con forza sul pedale, e comunque gli spazi d’arresto sono lunghi.
Nei crash test dell’EuroNcap, svolti secondo il capitolato 2009, la Suzuki Alto ha riportato risultati solo discreti: la votazione globale è di 3 stelle su un massimo di 5. Va comunque tenuto presente che il test è stato effettuato su un esemplare equipaggiato con i soli airbag anteriori: la GLX, invece, dispone anche di quelli laterali e per la testa, oltre che dell’ESP (che è, invece, optional per le altre versioni). La dotazione di serie comprende anche i fendinebbia.
Dal punto di vista della dotazione, la versione GLX ha tutto ciò che è lecito pretendere da una citycar: i controlli elettronici della trazione e della stabilità sono di serie, come pure gli airbag, che sono sei. Tuttavia questi dispositivi non sono presenti in tutta la gamma e mancavano dal modello sottoposto ai crash test dell’EuroNcap (eseguiti secondo il capitolato più recente e severo, quello del 2009) nei quali la Alto ha riportato un punteggio globale di 3 stelle su un massimo di cinque, con indici specifici del 55% per la protezione degli occupanti, del 46% per i bambini su seggiolini Isofix e del 35% per quanto riguarda la salvaguardia dei pedoni in caso di investimento. L’efficacia dei dispositivi di assistenza alla sicurezza (come appunto l’ESP, opzionale nel modello provato, oppure la spia che segnala al conducente il mancato uso delle cinture di sicurezza) è stata invece valutata il 29%.
Per chi nella scelta di una citycar mette al primo posto il rapporto fra prezzo e contenuti, la Alto è un buon affare. Non solo ha una dotazione completa sia per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza, sia per quegli accessori che migliorano il comfort e l’estetica, ma è anche versatile: compattissima e maneggevole nel traffico, si difende bene anche fuori città e ha un abitacolo discretamente accogliente, pure quando si viaggia in quattro.
Far stare sufficientemente comodi tre adulti in una vettura lunga soltanto tre metri e mezzo non è facile, ma in questo caso il risultato è stato raggiunto. Inoltre, le cinque porte facilitano l’accesso, per quanto quelle posteriori abbiano i finestrini che non si abbassano (ma si aprono a compasso). Certamente a livello di bagagliaio ci si deve accontentare (chi ha grandi necessità di carico non acquista una vettura così), come pure della qualità delle plastiche e di alcuni dettagli, di livello economico. In compenso, le prestazioni non sono niente male e il 1.0 a tre cilindri, anche in presenza del cambio automatico, non consuma troppo. Nulla da eccepire sulla dotazione: la Alto 1.0 GLX è “imbellettata” con cerchi in lega, fendinebbia e radio con cd, ma prende le distanze dalle rivali low cost in fatto di attenzione alla sicurezza: con sei airbag e l’ESP inclusi nel prezzo si pone al livello di modelli di categoria superiore.
Cambio
Offerto come optional al posto del manuale a cinque marce, è un tradizionale automatico con convertitore di coppia e quattro marce, ma si rivela più efficiente dei moderni robotizzati impiegati da alcune rivali: ha un funzionamento dolce e risponde con rapidità.
Euro 5
È stata una fra le prime citycar ad adeguarsi ai parametri sulle emissioni stabiliti dalla normativa Euro 5: fra qualche anno risulterà più facilmente rivendibile delle rivali Euro 4, oltre che meno soggetta a eventuali blocchi della circolazione.
Sicurezza
La GLX ha un equipaggiamento molto completo, e non solo in relazione al segmento di appartenenza: di serie ci sono sei airbag (con quelli per la testa che proteggono anche i passeggeri posteriori), nonché i controlli elettronici di trazione e stabilità.
Copribagagli
La cappelliera non è vincolata al portellone, perciò ogni volta bisogna sollevarla a mano: una soluzione che evidenzia un’eccessiva tendenza alla riduzione dei costi, perché per risolvere il problema sarebbe bastato un semplice cordoncino.
Qualità dei materiali
Gli interni hanno un aspetto sin troppo rigoroso, ma ciò che meno soddisfa è la qualità delle plastiche: sono povere e risultano dure al tatto, e ciò vale tanto per la plancia e la consolle, quanto per i pannelli delle porte.
“Quattro frecce”
Il pulsante dell’hazard è posizionato troppo in basso, fuori dal campo visivo: non è immediato da individuare e da raggiungere non solo per il guidatore, ma pure per il passeggero che potrebbe trovarsi nella necessità di azionare il lampeggio d’emergenza.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 153,6 km/h | 150 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 16,4 | 17 secondi | |
0-400 metri | 20,3 | 110 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 37,3 | 139,8 km/h | non dichiarat |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 34,1 | 140,3 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 32,3 | 141,8 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 14,0 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 13 km/litro | 14,9 km/litro | |
Fuori città | 17,9 km/litro | 22,2 km/litro | |
In autostrada | 14,3 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 7,6 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 15,4 km/litro | 19,2 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 45,1 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 75,8 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 137 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 9,4 metri | 9,0 metri |
Cilindrata cm3 | 996 |
No cilindri e disposizione | 3 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 50 (68)/6000 |
Coppia max Nm/giri | 90/4800 |
Emissione di CO2 grammi/km | 122 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 4 (aut.-seq.) + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | tamburi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 350/160/147 |
Passo cm | 236 |
Peso in ordine di marcia kg | 880 |
Capacità bagagliaio litri | 129/774 |
Pneumatici (di serie) | 155/65 R 14 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 153,6 km/h | 150 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 16,4 | 17 secondi | |
0-400 metri | 20,3 | 110 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 37,3 | 139,8 km/h | non dichiarat |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 34,1 | 140,3 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 32,3 | 141,8 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 14,0 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 13 km/litro | 14,9 km/litro | |
Fuori città | 17,9 km/litro | 22,2 km/litro | |
In autostrada | 14,3 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 7,6 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 15,4 km/litro | 19,2 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 45,1 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 75,8 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 137 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 9,4 metri | 9,0 metri |
Cilindrata cm3 | 996 |
No cilindri e disposizione | 3 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 50 (68)/6000 |
Coppia max Nm/giri | 90/4800 |
Emissione di CO2 grammi/km | 122 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 4 (aut.-seq.) + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | tamburi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 350/160/147 |
Passo cm | 236 |
Peso in ordine di marcia kg | 880 |
Capacità bagagliaio litri | 129/774 |
Pneumatici (di serie) | 155/65 R 14 |