I CONTROLLI PRIMA DELLE VACANZE

Pronti per qualche giorno di relax? Bene, ma non dimenticate un check-up preventivo della vettura: eviterete sorprese spiacevoli.

I controlli prima delle vacanze
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MEGLIO GIOCARE D’ANTICIPO – In tanti ci stiamo preparando a un’estate di vacanze, e l’auto rimane il mezzo più gettonato: garantisce la massima indipendenza, trasporta tutti i bagagli che servono, raggiunge facilmente i posti più sperduti e, se ci muoviamo in compagnia della famiglia o degli amici, è anche imbattibile dal punto di visto economico. Tuttavia, così come un treno o un volo annullati possono rovinarci un viaggio, lo stesso può succedere se la nostra vettura inizia a fare i capricci o, peggio ancora, non ci dà sicurezza mentre viaggiamo veloci in autostrada o affrontiamo una strada di montagna. Piuttosto di ritrovarci in difficoltà lontano da casa, con il disagio (anche economico) di dover lasciare l’auto in officina per qualche giorno, meglio verificare prima che tutto sia a posto.

I controlli prima delle vacanze

UN GIRO IN OFFICINA PER PARTIRE TRANQUILLI – Se l’ultimo check-up risale a pochi mesi fa, se vi sembra che la vostra vettura vada alla perfezione e non ci sono spie rosse accese nel cruscotto, potete limitarvi a un lavaggio (utile anche per migliorare la visibilità) e ai controlli più semplici. Li descriviamo più avanti, sia per aiutare chi proprio non avesse tempo di rivolgersi a un autoriparatore e volesse cimentarsi da solo, sia per avere un elenco degli interventi di base da richiedere in officina. Se, invece, è il momento di un vero e proprio tagliando auto, non rimandate: partirete per le vacanze molto più tranquilli e sicuri. In ogni caso, chiedete quanto spenderete e ribadite di avvisarvi prima di effettuare eventuali riparazioni impreviste: è un vostro diritto.

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LE VERIFICHE DI BASE – Solo un autoriparatore può controllare a fondo le complesse vetture odierne, grazie alla sua professionalità, all’attrezzatura di cui dispone e perché sa riconoscere eventuali problemi insorti pian piano e ai quali noi abbiamo fatto l’abitudine (come le sospensioni diventate rumorose, o le sottili vibrazioni dovute alle gomme squilibrate). Tuttavia, se proprio non riuscite a passare da un’officina, eccovi un elenco delle verifiche più semplici e generali (quelle sul motore non sono previste per le auto elettriche) che potete compiere nel vostro box. Vanno tutte effettuate con la vettura spenta da almeno venti minuti (per la vostra sicurezza e per un controllo più accurato), con il freno a mano inserito e aiutandovi con il libretto d’uso. E poi, magari, mettete in programma una visita a un professionista per un tagliando auto quando rientrate.

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LUBRIFICANTE DEL MOTORE – Il controllo si fa con l’auto in piano. Estratta l’astina dal motore, si asciuga la parte finale con della carta assorbente. Poi la si infila a fondo e la si toglie di nuovo; il livello deve essere compreso fra le due tacche poste alla fine dell’astina. Se è vicino al minimo, meglio passare dal meccanico: sarà lui a valutare se basta un rabbocco o se il consumo di lubrificante è dovuto a qualche problema meccanico. Se l’auto è diesel con filtro antiparticolato, può capitare che il livello superi il massimo, perché il gasolio aggiuntivo iniettato per aiutare la rigenerazione del filtro è trafilato nella coppa. Dato che l’olio così “allungato” perde le sue doti lubrificanti, va cambiato.

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LIQUIDO DI RAFFREDDAMENTO – Nella vaschetta trasparente posta nel vano motore, il livello deve trovarsi fra le tacche MIN e MAX. Questo liquido non dovrebbe consumarsi; lievi perdite sono accettabili, a patto che siano costanti e di rabboccare regolarmente con l’apposito antigelo (da solo o miscelandolo con l’acqua, in base al tipo). Se il contenitore è vuoto, però, conviene andare subito in officina: potrebbe esserci un problema serio. Date anche un’occhiata su motore e radiatore alla ricerca di perdite (evidenziate da incrostazioni di colore simile a quello del liquido refrigerante).

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LIQUIDO ADBLUE – Molte delle diesel prodotte negli ultimi anni necessitano di rabbocchi periodici di questo additivo, che serve per far funzionare il catalizzatore. Quando il livello cala troppo arriva una segnalazione nel cruscotto, e se non si provvede entro qualche centinaio di chilometri l’auto entra in modalità “protetta”: si muove, ma soltanto a velocità ridotta. L’AdBlue si trova facilmente nei distributori e negli ipermercati, ma è bene almeno sapere dov’è il bocchettone di riempimento (magari vicino a quello del gasolio, oppure nel bagagliaio), per facilitare un eventuale rabbocco.

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LIQUIDO LAVAVETRI – Riempite la vaschetta (nel vano anteriore) con un detergente apposito: si trova anche nei centri commerciali, già pronto o da diluire, costa poco ed è molto efficace. L’acqua da sola non va bene: non pulisce, e alla lunga il calcare blocca i sottili tubi dell’impianto. Controllate anche che lo spray finisca sul parabrezza, sopra i “tergi”; potete regolare l’orientamento degli ugelli infilandovi uno spillo. Poi, verificate che le spazzole non abbiano il tergente danneggiato e che puliscano bene. Altrimenti, sono da cambiare: non è difficile, ma attenzione a comprare il modello giusto (fatevi consigliare in caso di dubbi).

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LIQUIDO DEI FRENI – Anche qui c’è una vaschetta (piccola) nel vano anteriore. Controllate attraverso la plastica trasparente che il livello non sia molto vicino alla tacca “Min”, o addirittura sotto. Non aprite il tappo: eviterete che il fluido idraulico assorba l’umidità presente nell’aria, cosa che alla lunga riduce l’efficacia dei freni quando sottoposti a forti sollecitazioni. Se il livello è molto basso, chiedete a un meccanico: potrebbe esserci una perdita, o i freni (pastiglie e dischi) potrebbero essere molto usurati.

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CINGHIA DEI SERVIZI – Solitamente è ben visibile nella parte frontale del vano motore. Se la gomma mostra delle piccole crepe, la cinghia va cambiata: dovesse rompersi, l’auto si fermerebbe a breve perché la batteria non verrebbe più ricaricata e la guida potrebbe diventare pericolosa (nelle vecchie auto, il servosterzo è azionato da questa cinghia).

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CLIMATIZZATORE – In questo caso, il controllo si basa sul funzionamento del sistema. La verifica di un esperto è obbligatoria se a “clima” acceso e mettendo la temperatura al minimo, dalle bocchette non esce aria decisamente raffrescata. Se, invece, si nota solo un odore pungente, si può provare l’igienizzazione dei condotti (ci sono spray appositi) e la sostituzione del filtro dell’abitacolo. Ma serve un po’ di tempo e manualità: chiedere a un’officina non è una brutta idea.

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LUCI – Le spie dovrebbero avvisarvi di eventuali lampade non funzionanti, ma verificate di avere il kit di lampadine di ricambio e abbassate il fascio luminoso dei fari se viaggiate a pieno carico (le auto più raffinate hanno un sistema automatico, altrimenti c’è un comando sulla sinistra della plancia).

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PNEUMATICI – Se ancora non avete tolto le gomme invernali, adesso dovete proprio farlo: usare questo tipo di pneumatici con temperature esterne torride, ad auto carica e a velocità elevata significa usurarle molto in fretta, senza dimenticare che l’aderenza molto minore allunga gli spazi di frenata e limita la tenuta di strada. Se, invece, l’auto monta già le gomme estive (o quattro stagioni), controllate che il battistrada sia ancora piuttosto spesso (su tutta la superficie) e che non ci siano rigonfiamenti o tagli sui fianchi (passate la mano anche sull’interno della ruota, ma con cautela per non ferirvi contro qualche organo meccanico e per non sporcare i vestiti). Infine, gonfiate i pneumatici al valore prescritto nel manuale d’uso, tenendo conto se viaggerete a pieno carico (spesso occorre una pressione maggiore). Ricordatevi di gonfiare anche la ruota di scorta o il ruotino (di solito ha una pressione diversa) e di controllare che la schiuma sigillante del kit gonfia&ripara non sia scaduta.

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