Il Senato ha approvato il Codice della Strada, che introduce nuove regole più punitive per la guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti. Ma le variazioni non si fermano qua.
Il neopresidente ha minacciato di imporre dazi sulle auto provenienti dall’Europa e dal Messico: se dalle parole passasse ai fatti i profitti di BMW, Mercedes e Volkswagen potrebbero subire un drastico calo.
Le due regioni hanno attivato dal 19 novembre 2024 le misure anti inquinamento previste per il superamento dei limiti del PM10: stop alle auto più inquinanti e interventi anche sui riscaldamenti domestici.
Il 31 dicembre finirà il periodo di sospensione degli aumenti, che ha lasciato gli importi fermi ai livelli del 2020. Le sanzioni si adegueranno all’inflazione degli ultimi 2 anni, ma c’è chi sostiene che possa andare anche peggio.
Con un intervento in Senato, il ministro ha bocciato l’ecobonus per l’acquisto di auto nuove: “Non hanno avuto effetti sulla produzione”. I fondi non saranno quindi disponibili il prossimo anno.
L’elezione di Donald Trump come 47° presidente degli Stati Uniti pone nuove sfide all’industria automobilistica. Al centro dell’attenzione le auto elettriche e la difesa della produzione interna: cosa succederà ora?
Pechino si è rivolta all’organizzazione mondiale del commercio per chiedere la rimozione delle nuove tariffe, ritenute illegali. Intanto le due parti continuano i negoziati.
Il governo francese sta per approvare la possibilità da parte di alcuni dispositivi di verificare anche il mancato rispetto di alcune norme oltre al superamento dei limiti di velocità.
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le aziende del settore hanno trovato un accordo per semplificare le normative riguardanti questi pratici accessori.
I gruppi BMW, Renault e Stellantis avvertono sui rischi per l’industria automobilistica europea. Che di questo passo faticherà sempre di più a fronteggiare l’avanzata di quella cinese.
Il governo di Pechino sta valutando come rispondere alle nuove tariffe che l’Unione Europea ha stabilito per le vetture elettriche cinesi. Sul tavolo ci sarebbe un aumento delle tasse per le auto di grossa cilindrata.
L’Italia ha votato a favore insieme ad altri 10 Paesi. Da segnalare il no della Germania preoccupata di ritorsioni essendo la Cina il primo mercato per i costruttori tedeschi.
Completata nell’ottobre del 1964 è stata un'infrastruttura strategica per l'Italia del boom economico riducendo drasticamente i tempi di percorrenza da nord a sud.