Secondo le indiscrezioni ci sarebbero costruttori cinesi interessati agli stabilimenti tedeschi di Dresda e di Osnabruck che sono destinati alla chiusura.
La casa svedese si aspetta di migliorare i suoi risultati nel triennio 2025-27, grazie anche al lancio di una nuova suv compatta. Intanto entra denaro fresco grazie alla cessione dei crediti sulle emissioni.
Cinque anni non sono molti, ma la tecnologia si evolve rapidamente e il mondo dell'auto si trova nel mezzo di un cambiamento epocale che entro un decennio potrebbe segnare l'addio al motore termico.
Jean-Philippe Imparato ha ribadito la volontà del gruppo di dire addio ai motori termici fra 10 anni, ma chiede di ridiscutere i prossimi passi. E conferma l’accordo con la Tesla per le emissioni.
Lanciata in aprile del 2023, la casa cinese del gruppo Chery ha già ottenuto ottimi risultati vendendo le sue vetture in 33 Paesi in giro per il mondo. In Italia, da agosto, siamo a quota 2.500 vetture.
La casa di Elon Musk “venderà” la sua quota nulla di CO2 ad altri costruttori, tra cui Stellantis, evitando loro le pesanti multe previste dall’Unione Europea.
Si è conclusa la prima fase della costruzione di Woven City, progetto in cui la casa giapponese vuole sperimentare nuove soluzioni di mobilità. Presto si trasferiranno i primi 100 residenti.
In programma ci sono l’apertura di oltre 100 punti di assistenza e un ampliamento (già iniziato) dell’offerta di modelli: non più solo elettrici, ma anche ibridi plug-in.
I due costruttori giapponesi hanno firmato l’intesa preliminare, che dovrebbe diventare concreta entro il prossimo giugno, per diventare una sola azienda, nella quale potrebbe entrare anche la Mitsubishi.
Il colosso cinese delle batterie CATL vuole standardizzare la tecnologia dello scambio rapido e presenta due modelli adattabili a diverse tipologie di EV.
Il numero dei lavoratori verrà ridotto di 35.000 unità in 5 anni, ma senza licenziamenti e non ci saranno chiusure d'impianti. Entrambe le parti si dichiarano soddisfatte.
L’aumento di capitale servirà all’azienda in questa delicata fase di avvio della produzione in Italia del quadriciclo elettrico, che verrà proposto in ben 11 varianti.
Secondo alcune indiscrezioni, le due aziende stanno lavorando per intensificare fino anche all’ipotesi di una fusione, che creerebbe il terzo costruttore al mondo.
Il responsabile europeo del gruppo Jean-Philippe Imparato ha presentato al Governo le mosse che porteranno il nostro Paese al centro delle strategie dell’azienda.
A differenza di quanto avviene in Italia, dove la produzione di vetture del marchio torinese prosegue col contagocce, a un anno dall’apertura dello stabilimento di Tafraoui i numeri sono in continua crescita.
Il capo di Stellantis in Europa, Jean-Philippe Imparato, ha ribadito l’importanza del nostro Paese per la strategia dell’azienda: “Non chiuderemo nessuno stabilimento e lo confermeremo al governo”.
Come ha fatto un gruppo che pochi mesi fa celebrava risultati straordinari a ritrovarsi in una situazione talmente grave da portare alle dimissioni del proprio amministratore delegato?