Il nuovo ceo dovrà avere le idee chiare sul futuro di alcuni brand del gruppo. Tra quelli che potrebbero essere “tagliati” ci sono Alfa Romeo, Lancia e DS.
Il gruppo BMW ha sospeso i piani per portare entro il 2026 la linea di montaggio dei modelli elettrici nello stabilimento inglese, che per il momento continuerà a produrre solo le vetture termiche.
Con un obiettivo a regime di 300.000 unità all’anno, Termoli diventa il terzo polo produttivo di Stellantis per questo cambio, aggiungendosi agli stabilimenti di Mirafiori e Metz.
I due costruttori statali cinesi sentono la pressione dei gruppi privati in un mercato ormai super competitivo e potrebbero unirsi per creare un colosso da 4,5 milioni di auto all’anno.
Il 2024 si è chiuso con un aumento delle vendite del 7,6% per la filiale italiana della Porsche, che si prepara al 2025 con due edizioni speciali della 911 e della Taycan realizzate in collaborazione con Ferragamo.
Dal Giappone arrivano notizie secondo cui alcune divergenze tra le due aziende avrebbero fatto saltare il banco delle trattative che avrebbe creato il terzo costruttore a livello mondiale.
La Ferrari ottiene un utile di 1,52 miliardi nel 2024, anno in cui ha consegnato 13.752 auto con un fatturato di 6,67 miliardi. E ai dipendenti vanno 14.400 euro a testa.
Secondo gli addetti ai lavori, la nuove tariffe del 25% applicate dagli USA ai prodotti canadesi e messicani metteranno in difficoltà anche la produzione statunitense.
Il ceo del Gruppo Volkswagen ha confermato che attualmente sono in corso colloqui con alcune aziende cinesi che potrebbero utilizzare gli impianti per produrre EV destinati all’Europa.
I rappresentanti sindacali denunciano la volontà dell’azienda in una “lista degli orrori”: a rischio non ci sarebbero posti di lavoro, ma alcune condizioni contrattuali dei lavoratori.
Secondo le indiscrezioni ci sarebbero costruttori cinesi interessati agli stabilimenti tedeschi di Dresda e di Osnabruck che sono destinati alla chiusura.
La casa svedese si aspetta di migliorare i suoi risultati nel triennio 2025-27, grazie anche al lancio di una nuova suv compatta. Intanto entra denaro fresco grazie alla cessione dei crediti sulle emissioni.
Cinque anni non sono molti, ma la tecnologia si evolve rapidamente e il mondo dell'auto si trova nel mezzo di un cambiamento epocale che entro un decennio potrebbe segnare l'addio al motore termico.
Jean-Philippe Imparato ha ribadito la volontà del gruppo di dire addio ai motori termici fra 10 anni, ma chiede di ridiscutere i prossimi passi. E conferma l’accordo con la Tesla per le emissioni.
Lanciata in aprile del 2023, la casa cinese del gruppo Chery ha già ottenuto ottimi risultati vendendo le sue vetture in 33 Paesi in giro per il mondo. In Italia, da agosto, siamo a quota 2.500 vetture.