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L’ombra della Cina sulle fabbriche della Volkswagen

Pubblicato 17 gennaio 2025

Secondo le indiscrezioni ci sarebbero costruttori cinesi interessati agli stabilimenti tedeschi di Dresda e di Osnabruck che sono destinati alla chiusura.

L’ombra della Cina sulle fabbriche della Volkswagen

MIRE ESPANSIONISTICHE - Costrtutori cinesi starebbero pensando all’acquisizione delle fabbriche tedesche destinate a essere chiuse. L'Indiscrezione viene dall’agenzia Reuters, che cita fonti vicine al Governo cinese. Le fabbriche finite nelle mire della Cina sarebbero Dresda (nelle foto), stabilimento con 340 dipendenti che produce la ID.3 elettrica, che chiuderà i battenti prima della fine del 2025, e Osnabruck, dove sono impiegati 2.300 dipendenti che assemblano la T-Roc Cabrio, destinato a cessare le proprie attività entro il 2027. L’acquisizione di una o più fabbriche tedesche metterebbe la Cina in una posizione di vantaggio consentendo al Paese del Dragone di aggirare i dazi comminati dall’UE sulle elettriche importate dalla Cina. 

PERIODO DIFFICILE - La Volkswagen sta affrontando il periodo più difficile della sua storia, messa in ginocchio dal rallentamento economico globale e dalla transizione ancora incerta verso le tecnologie green. A fine dicembre, dopo un’estenuante trattativa, ha trovato l’accordo con in sindacati che prevede la perdita di 35.000 posti di lavoro entro il 2030 evitando licenziamenti diretti, in cambio della rinuncia da parte del costruttore dei tagli salariali e della chiusura immediata di alcun stabilimento.

IL PESO DELLA POLITICA - L’ostacolo principale per queste acquisizioni, che potrebbero generare per il Gruppo Volkswagen tra i 100 e i 300 milioni di euro per ciascuna fabbrica, è costituito dall’orientamento politico del Governo tedesco, che dipenderà dalle prossime elezioni di febbraio. L’economia cinese e quella teutonica si sono intrecciate profondamente durante i 16 anni di mandato di Angela Merkel, grazie agli investimenti e alle esportazioni delle case automobilistiche tedesche in Cina e alla successiva costituzione delle join venture con le aziende locali. Mentre l’attuale esecutivo spinge per ridurre la dipendenza dalla Cina. 

HANNO GIÀ INIZIATO - La maggior parte delle aziende cinesi fino a ora ha optato per l’apertura di nuovi stabilimenti in Paesi che garantiscono manodopera a basso costo e con sindacati più deboli, come la BYD, che ha scelto l’Ungheria e la Turchia. La Leapmotor, che ha siglato una joint venture con Stellantis, sta pianificando la produzione in Polonia, e Chery quest’anno inizierà a produrre EV in uno stabilimento ex Nissan in Spagna.



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Ritratto di forfait
17 gennaio 2025 - 10:17
Bah, non ho capito il vantaggio di andare a produrre lì quando poco più di lato ci sono paesi con costo della mano d'opera ben più basso, minor costo dell'energia (va a finire) e stanno lo stesso geograficamente in un luogo centrale. L'unico e ultimo con tale reale aspirazione concretizzata (imho) resterà Tesla* che (in altri tempi quando il costo della materia energetica era lì tutt'altro) aveva pensato all'idea di rimetterci qualcosa per ammantarsi di un alone premium che "sai, è fatta in Germania". Cosa attualmente oramai "superata" per i più...
Ritratto di forfait
17 gennaio 2025 - 10:18
*Che poi chissà quanto si sarà magari pentito tanto da nemmeno aver fatto in modo di portarci anche la produzione della Y da vendere qui nel continente
Ritratto di Vinbroken
17 gennaio 2025 - 12:00
La y la producono anche in germania, ma penso che più che per il discorso premium sia stato fatto un po' per mantenere i tempi di consegna standard e un po' per "politica e immagine"
Ritratto di forfait
17 gennaio 2025 - 12:04
Just Now :)
Ritratto di Byron59
17 gennaio 2025 - 11:15
L'economicismo è un mantra tutto europeo accresciuto da trent'anni di politiche mercantiliste a trazione tedesco olandese. Gli olandesi fondarono Niuew Amsterdam comprando l'isola di Manhattan dai Seneca per un tozzo di pane e ci si installarono beatamente per quasi un secolo commerciando coi nativi pellicce di lontra e altri beni in europa considerati di lusso. Commerciavano, si arricchivano, riportavano in patria i denari. Ma da tre secoli a New York si parla inglese. Perché agli inglessi di commerciare importava poco, avevano un'altra visione. Questo per dirti che di economicismo si muore, come infatti sta morendo l'europa. La geopolitica di Cina, Stati Uniti e Russia costruisce e fa crescere visioni del mondo più ampie, che non si sono ammosciate sul costo del lavoro, sui contributi da versare, sui sindacati, sul prezzo degli affitti. Non sono bloccate sul guadagno quanto più posso e metto in banca. La volontà di potenza di quei blocchi continentali trascende i conti della serva europei. Ecco perché comprano fabbriche in Germania, il paese col costo della manodopera più caro d'europa. Gli interessa altro. Mettere piede in europa, scardinare i nostri produttori coi loro prodotti, vendere in perdita non importa. Ma a noi peones ci hanno inculcato l'idea che l'unica cosa che conta nella gara alla produzione mondiale e nel dominio del mondo sia quanto guadagna il peone, il costo del mantenimento del peone, il mutuo del peone. Non gliene importa un cabbaso a quei signori di quanto guadagna il peone. In italia a quanto pare non importa più neanche al peone, che pensa essere il suo misero stipendio la discriminante tra la produzione e la chiusura. Ed ecco, i cinesi comprano stabilimenti. E comprano in Germania, e non in italia, perché l'italia meloniana ha votato a favore dei dazi alle auto cinesi mentre la Germania si è astenuta. La differenza è tutta qua. Memoria storica e coscienza di classe.
Ritratto di Sherburn
17 gennaio 2025 - 12:12
Post formidabile.
Ritratto di giocchan
17 gennaio 2025 - 13:16
Votare a favore dei dazi mentre si era in trattativa con DongFeng (che è un costruttore di proprietà del governo cinese)... una vera mossa da dissociati mentali...
Ritratto di 63 BULLDOZER
17 gennaio 2025 - 13:57
Non gliene importa niente a nessuno di chi ha votato o non votato i dazi. La pseudo-imprenditoria cinese sceglie dove andare a produrre non per fare il dispetto a chi li ha votati ma sulla base di una convenienza. Convenienza che, nel caso di economie non di mercato come quella cinese, è convenienza primariamente geopolitica e solo secondariamente economica. Se i cinesi dovessero davvero aprire siti produttivi in Germania anziché in Italia o Ungheria o Polonia o qualunque altro paese, ciò sarà accaduto solo perché sulla Germania avranno messo gli occhi con obiettivi geopolitici ben più importanti della produzione di una loro scatola di sardine con le ruote. Ed è questa la cosa preoccupante: stiamo concretamente iniziando a consegnare le chiavi dell'Europa ad un regime totalitario. Per incapacità, per miopia, per codardia. Non è mai troppo tardi per rendersene conto e c'è sempre tempo per rimediare, ma non puoi riuscirci belando come una pecora davanti al latrato del lupo.
Ritratto di Santhiago
17 gennaio 2025 - 14:17
E anche perché, lato consumatori, ci lasciamo illudere dall'apparenza rinunciando, per pochi euro, alla qualità. È non sto dicendo che credo che tutte le auto europee siano di grande qualità, ci sono casi che mostrano chiaramente come si stia purtroppo andando sempre più al risparmio. Sono però convinto che, nonostante questo calo di qualità reale, quella, reale, delle cinesi, rimanga nettamente inferiore. (per chi volesse controbattere, sottolineo, qualità reale, e lo invito ad individuare una produzione di qualità e precisione in qualsiasi settore che accetti l'impiego di acciaio di provenienza cinese)
Ritratto di pierfra.delsignore
17 gennaio 2025 - 15:41
4
Santhiago non illuderti che la qualità cinese di oggi rimarrà scadente anche nel futuro, lo si faceva con i giapponesi negli anni '60, i coreani negli anni '80 ora ci hanno superati o come minimo sono a pari qualità
Ritratto di Byron59
17 gennaio 2025 - 15:46
Guarda che gli importa. La forma è sostanza, soprattutto per i cinesi. Il ministro del commercio cinese ha declinato la proposta italiana per la produzione in italia di Dongfeng esponendolo chiaramente il motivo e disdettando anche la sua visita in italia che era fissata per subito dopo il voto. Il messaggio è che non si può trattare la Cina come se fosse la un paese di serie B. E soprattutto non si può prenderlo in giro. il messaggio è chiarissimo. Il governo meloni ha anche denunciato l'accordo per l'iniziativa Via della Seta firmato dai gialloverdi nel 2019. Fecero pure venire Xi Jinping a Palermo, guidati dal presidente professore Giuseppe Conte. Gli fecero fare un giro in elicottero che servì ai cinesi per sincerarsi delle condizioni infrastrutturali del porto di Palermo. Ma chi vuoi che se ne ricordi. Noi sempre superficiali e faciloni, creduloni, loro evidentemente no. La scelta ultra atlantista della meloni è chiara a tutti. Siamo davanti pure al Regno Unito. La speranza è che ne venga qualcosa di buono, ma gli americani... oh, quelli sono peggio dei cinesi. Nel 1805, gli Stati Uniti appena nati, un corpo di spedizione americano scortato da due fregate della neonata US Navy con a bordo il corpo dei Marines entrano nel Mediterraneo e occupano la città di Tripoli, Tripolitania. Il motivo era garantire alle navi commerciali dei neonati Stati Uniti d'evitare di essere prese d'assalto dai pirati barbareschi che infestavano il Mediterraneo e partivano dai porti dell'Africa settentrionale come Tripoli o Tunisi, Orano o Algeri, formalmente governate dal Sultano di Costantinopoli, ma di fatto indipendenti e dedite alla pirateria. Il sistema di torri di avvistamento che si trova nella penisola e nelle isole serviva fu pensato per proteggerci dalle loro incursioni. Il messaggio fu ricevuto forte e chiaro dai vari bey della costa nord e gli Stati Uniti poterono entrare con le loro navi nel Mediterraneo senza paura dei pirati. Le navi del Regno delle Due Sicilie o del Regno di Sardegna o della Francia o della Spagna continuarono a essere assaltate. Siamo nel 1805. Una nazione nata da venti anni. Questa si chiama volontà di potenza. Questo si chiama disegno egemonico. Questa si chiama capacità di non farsi mettere i piedi in faccia da nessuno. Una nazione con quattro milioni di abitanti quando allora la Francia e l'italia ne avevano venti. Noi non siamo neanche in grado di immaginare adesso quello che loro immaginavano già nel XVIII secolo. Così, tanto per scambiare quattro chiacchiere.
Ritratto di Puppamelo
17 gennaio 2025 - 12:54
perchè se produci in Europa hai poi la possibilità di vendere senza dazi
Ritratto di giocchan
17 gennaio 2025 - 13:14
Tutto sacrosanto
Ritratto di Anacleto verde
17 gennaio 2025 - 10:19
L'unica salvezza della Germania è AFD.
Ritratto di pierfra.delsignore
17 gennaio 2025 - 13:31
4
L'unica certezza con un partito estremista è fare un tonfo da paura in tutti i sensi. Bene vengano i cinesi se vogliono produrre in UE
Ritratto di telemo
17 gennaio 2025 - 14:55
Il tonfo lo hanno già fatto con i progressisti capitanati da Scholz. Grazie a loro la Germania sta naufragando e la gente sta con le pezze al fondoschiena, l'unica certezza con un partito estremista è la salvezza. Ma d'altronde da uno come te indottrinato dalle lobby dell'elettrico, che vuole che capisca. Piuttosto vada a baciare i piedi alla Von der Kazzen e al suo manoscritto chiamato Green Deal, caro reietto.
Ritratto di pierfra.delsignore
17 gennaio 2025 - 15:40
4
Un partito estremista non è mai la salvezza, il Green Deal poteva essere fatto meglio ma si chiama progresso tecnologico e chi non lo abbraccia è sempre stato perdente nella storia sul lungo termine
Ritratto di Trattoretto
17 gennaio 2025 - 17:01
Ma più che altro è estremista in senso di fesserie. Capitanato da una setta di ciarlatani, falliti, incapaci, che vorrebbero trasformare la Germania in senso ungherese o bielorusso per salvarsi dalla magistratura.
Ritratto di Anacleto verde
17 gennaio 2025 - 17:10
Unica soluzione per sto schifo di euro-pa è la vittoria, e successiva coalizione di strutture rigide, filo russe, filo conservatrici. Soprattutto anti mondialiste, con un ripristino, netto e anche forzato dei confini, della produzione interna e di una nuova struttura bancaria NAZIONALE, e non più euro-pea. Abbasso i progressisti filo arcobaleno, perversi, malati, da fermare!!!! NON VI VOGLIAMO!!!
Ritratto di Trattoretto
17 gennaio 2025 - 17:40
Ti informa che in Italia le visite psichiatriche sono gratuite.
Ritratto di Anacleto verde
17 gennaio 2025 - 17:57
tu sei il primo. Non temere.
Ritratto di Mordecai17
17 gennaio 2025 - 14:24
Possiamo solo sperare per loro, è un partito estremista che li porterà più vicini a una guerra, che sarebbe l'unica cosa che possa svegliare questa Europa di liberali e vecchi caproni.
Ritratto di Trattoretto
17 gennaio 2025 - 16:59
Vivi in una realtà immaginaria. In Europa i liberali non arrivano al 4%. Se invece ti riferisci alla legislazione di orientamento liberista, sappi che l'Europa, sotto molti aspetti, è meno liberista della Cina.
Ritratto di Volpe bianca
17 gennaio 2025 - 10:39
Una delle conseguenze del fallimento dell'Ue, giocare a fregarsi gli uni con gli altri per poi diventare terra di conquista per chiunque. Come sono lontani i tempi dei sorrisini tra Merkel e Sarkozy... ridi ridi, adesso.
Ritratto di Francesco Pinzi
17 gennaio 2025 - 10:47
Se non fosse che anche noi sentiremo il peso di quello che succederà, ci starebbe un "ben gli sta". Purtroppo siamo in un momento storico drammatico, dove i comuni mortali non sanno nemmeno più con chi prendersela, perché cambiano gli attori ma il copione no.
Ritratto di pierfra.delsignore
17 gennaio 2025 - 13:35
4
Forse perché i comuni mortali si illudono di volere un mondo perfetto e frignano per aspettative troppo alte e cosi alla fine scelgono sempre i peggiori anche politicamente che gli promettono soluzioni da bacchetta magica che vorrebbero sentirsi dire ma irrealizzabili. Ben vengano i cinesi se qui vogliono produrre, come chiunque altro. Siamo manco 0.5 milioni i cinesi 1.4 miliardi come gli indiani, smettiamola di pensarci il centro del mondo, che l'Italia è una medio grande provincia cinese o indiana. I tempi in cui la tecnica e la conoscenza erano solo occidentali sono passati da decenni, ma vi illudete che siano ancora quelli i tempi. In un mondo competitivo multifattoriale anche la demografia ha un suo peso, a parità di sviluppo tecnologico, ma anche mantenendo uno sviluppo doppio rispetto a Cina o India non potremo mai competere con quei paesi e singolarmente l'Italia manco con il Brasile un pochino di realismo ci vorrebbe.
Ritratto di forfait
17 gennaio 2025 - 13:47
Ultimamente pare che però se non li scegli "quelli giusti" poi tanto non se ne fa niente a prescindere e tocca rifare tutto il processo... :)
Ritratto di pierfra.delsignore
17 gennaio 2025 - 15:42
4
Ultimamente quelli giusti sparano una cosa e poi non fanno niente di quanto promesso, forse perché è bello sentirsi dire quello che vorremo si realizzasse, poi metterlo in pratica è un discorso diverso
Ritratto di Nonmenefreganiente Dellevostreopinioni
17 gennaio 2025 - 10:49
l'ombra della cina è sull'intera europa, mica solo sulle fabbriche dei miei adorati naftoni... Basta! adesso voglio imparare il cinese, e poi voglio una fidanzata cinese, ma solo per troncarglielo nel cu... ! a secco!
Ritratto di giocchan
17 gennaio 2025 - 13:13
Hai detto la stessa cosa quando sono arrivate le giapponesi? E quando sono arrivate le coreane?
Ritratto di Edo-R
17 gennaio 2025 - 13:38
@giocchan la Cina è un mondo a sè, non la pargonaerei a coreani e giapponesi, il modus operandi è completamente diverso. Sono una semi-dittatura nichilista, asservita esclusivamente all'espansione e produzione di massa super intensiva.
Ritratto di giocchan
17 gennaio 2025 - 14:00
Mah, da sempre, fino a poco tempo fa, i maggiori esportatori di auto al mondo erano tedeschi e giapponesi. I cinesi sono 1.4 miliardi di abitanti, che c'è di strano se i primi esportatori sono loro? Casomai l'anomalia c'era prima... tra l'altro, se proprio vogliamo preoccuparci di qualche nazione, ce n'è una di 340 milioni di abitanti che ogni anno spende 877 miliardi di dollari in spese militari (grossomodo un terzo di quanto spende l'intero pianeta): si tratta del 3.45% del loro PIL, una cifra anomala per un paese che non è in guerra (la normalità sarebbe la metà) it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_spesa_militare
Ritratto di Gordo88
17 gennaio 2025 - 11:11
1
Ma veramente gli conviene produrre in europa per non pagare i dazi? A me sa tanto di operazione di conquista guidata dal governo cinese.. forse per questo gli usa hanno preso la decisione di togliere il problema alla radice
Ritratto di Autosport
17 gennaio 2025 - 12:59
" Osnabruck dove lavorano 2300 persone che assemblano la Troc cabrio" ...................ed e' ancora aperta ?????
Ritratto di Gordo88
17 gennaio 2025 - 13:59
1
Fino a poco fa anche cayman e boxster..
Ritratto di giocchan
17 gennaio 2025 - 14:51
Ogni persona avvita un bullone.
Ritratto di Al_Ta21
17 gennaio 2025 - 13:07
Ma quante T-Roc Cabrio vendono per dar da mangiare a 2300 persone?
Ritratto di giocchan
17 gennaio 2025 - 13:12
Per quale motivo completamente folle un costruttore cinese dovrebbe accasarsi in una nazione con la manodopera più costosa d'europa (e con un costo dell'energia proibitivo)?
Ritratto di Santhiago
17 gennaio 2025 - 14:19
Per vendere. O magari per accedere a materiali di maggior qualità, ma non credo sia il loro reale interesse.
Ritratto di telemo
17 gennaio 2025 - 14:48
Grazie ai Verdi Europeisti del Green Deal, caleremo le braghe ai cinesi che ce lo pianteranno nello sfintere. I primi ovviamente saranno gli indottrinati sostenitori dell'elettrico e delle lobby del Green, prego a pecorella Grazie!
Ritratto di pierfra.delsignore
17 gennaio 2025 - 15:44
4
Ah le poooveri lobby del termico e del petrolio loro si che sono buoni e lo fanno per il bene del pooopollo e del pianeta: BP, Aramco, Shell, Eni, Total, Exxon, tutte persone limpide limpide.
Ritratto di Oxygenerator
17 gennaio 2025 - 15:13
Normale che sia così. Che cosa ci sarebbe di strano ?
Ritratto di lovedrive
17 gennaio 2025 - 16:43
si faranno pagare qualche miliardino da volkswagen per prendersi sta palla e poi chiuderanno.