Tra tanti arrivi, soprattutto da oriente, molti modelli hanno salutato i nostri listini nel corso dell’anno che sta per finire o hanno interrotto la loro produzione. Ecco i più importanti.
La notizia era nell’aria da tempo, ma ora diventa ufficiale: la produzione dell’Audi Q8 e-tron terminerà a febbraio 2025 e con essa chiuderà i battenti anche lo stabilimento di Bruxelles.
I primi veicoli elettrici del marchio cinese sono usciti dalle linee di assemblaggio dell’impianto di Stellantis: sono i primi frutti dell’accordo tra le due aziende.
Le tensioni sul Mar Rosso, sfociate negli assalti alle navi mercantili da parte dei ribelli Houthi, stanno determinando diversi stop alle produzioni di auto.
L’impianto di Cassino ferma la produzione fino all’8 gennaio 2024 per prepararsi ad accogliere la nuova linea produttiva dedicata alle eredi delle attuali Stelvio e Giulia, di cui i sindacati hanno già visto i prototipi.
Il ministro Urso auspica l’arrivo di una nuova realtà in grado di produrre automobili nel nostro Paese. Ecco quali sono le case che potrebbero essere interessate.
All'impianto italiano di Stellantis è stata assegnata la produzione di 5 nuove auto basate sulla piattaforma STLA Medium, a partire dal 2024. Vediamo quali sono.
Fra il digitale e la tradizione artigiana, la Toyota, già inventrice della "produzione snella" poi adottata da tutti gli altri costruttori, evolve i principi e i processi produttivi per le auto del prossimo futuro.
Un investimento da 700 milioni di euro del BMW Group e del governo inglese trasformerà lo stabilimento di Oxford in un impianto dedicato unicamente alla costruzione di auto elettriche entro il 2030.
Il ministero per le Imprese e il gruppo multinazionale sono al lavoro per portare la produzione nazionale a un milione di veicoli all’anno. Ma perché succeda si dovranno valutare alcuni fattori.
I gruppi Renault e Stellantis puntano a una riduzione importante dei costi di sviluppo e produzione e delle EV per contrastare la concorrenza delle auto cinesi.
Uno sguardo ai numeri della produzione mondiale ci dà un’indicazione di vince e chi perde in questo complicato scacchiere. E l’Italia non è messa bene.