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Nel 2025 incentivi per nuovi impianti produttivi?

Pubblicato 16 febbraio 2024

Parte dei 6 miliardi di euro a disposizione per il settore automobilistico potrebbe essere impiegata per attirare nuovi costruttori in Italia.

Nel 2025 incentivi per nuovi impianti produttivi?

NUOVO COSTRUTTORE CERCASI - Si parla da mesi della volontà del governo di attirare un’altra casa automobilistica che porti la sua produzione in Italia. Lo ha ribadito un’altra volta il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in un question time alla Camera: “È un piano che vogliamo portare avanti e sul quale stiamo lavorando da diversi mesi con colloqui internazionali”, ha sottolineato il ministro. L’obiettivo dichiarato è raggiungere il milione di veicoli prodotti ogni anno e per questo Stellantis ricopre un ruolo fondamentale nelle strategie del governo. Tuttavia, Urso alla Camera ha anche detto che “se non vi sarà un aumento della produzione, che è diminuita drasticamente negli ultimi anni, il fondo automobilistico di circa 6 miliardi di euro verrà utilizzato dal prossimo anno per sostenere nuovi impianti di produzione, per rafforzare i componenti e, naturalmente, per sostenere l’arrivo di un’altra casa automobilistica”.

PERIODO DI TENSIONI - Il governo è da tempo in trattative con Stellantis per un piano a lungo termine che ha come obiettivo - da parte di Roma - di aumentare la produzione dell’azienda in Italia dai circa 750.000 veicoli (tra auto e mezzi commerciali) dello scorso anno al milione. All’inizio di febbraio, l’esecutivo ha lanciato un nuovo programma di sussidi del valore di 950 milioni di euro per quest’anno, a cui si aggiunge un fondo di circa 6 miliardi di euro per sostenere la produzione nazionale e incentivare i consumi a partire dal 2025. I commenti di Urso seguono un intenso periodo si frizioni tra il governo e Stellantis, con diverse accuse reciproche (più o meno velate). 

OBIETTIVO 2030 O PRIMA - Una mano tesa arriva nel frattempo dal Carlos Tavares, ceo del gruppo Stellantis, che ieri ha espresso gratitudine per i nuovi incentivi dedicati all’acquisto di auto non inquinanti e ha rassicurato sugli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano: “Tutti gli stabilimenti italiani hanno un futuro”, ha detto il manager portoghese (qui la news). Il ceo abbassa i toni snocciolando i dati: “Nel 2023 abbiamo aumentato la produzione dei nostri stabilimenti italiani del 10%”, per un totale di 752.000 veicoli, “non è un numero marginale”. Stellantis ha concordato con il governo un obiettivo comune: “Portare il nostro contributo da 752.000 a 1 milione di veicoli. Un obiettivo da raggiungere entro il 2030 o, se riusciamo, prima se continuiamo a crescere del 10% come nel 2023”.



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Ritratto di forfEit
16 febbraio 2024 - 11:21
In teoria tutto inutile che tanto la grande narrazione (da sezione commenti) dice che: vengono qui a produrre (si presume le auto del futuro, inteso come obbligatorie dal 2035 in poi) solo se ci mettiamo da subito indistintamente a compare in massa bev. Non per niente poi """infatti""" Byd andrebbe ad aprire in Ungheria anziché in Norvegia, la perfetta provadel9... :) :)
Ritratto di deutsch
16 febbraio 2024 - 11:44
4
si ma l'italia pare proprio poco attrattiva, tesla è andata in germani e byd, come dici, è andata in ungheria. ahimè, anzi ahinoi
Ritratto di Lorenz99
16 febbraio 2024 - 12:10
DIFFICILE RENDERE ATTRATIVA LA NAZIONE CON I PEDAGGI AUTOSTRADALI E COSTI ENERGETICI PIÙ ALTI D'EUROPA, BUROCRAZIA E GIUSTIZIA LENTA E COMPLICATA, COSTI BANCARI ELEVATI. L'UNICO VANTAGGIO È SE SI VUOLE INVESTIRE NEL BREVE TERMINE PRENDERE INCENTIVI E BONUS VARI E POI ABBANDONARE LE FABBRICHE LASCIANDO GLI OPERAI PAGATI DALLA CIG E SPOSTARE LA SEDE FISCALE A SAN MARINO O LUSSEMBURGO.I CINESI SAREBBERO IDEALI ,VISTO COME HANNO CREATO DEGLI SPLENDIDI DISTRETTI INDUSTRIALI A PRATO L'ITALIA COL PONTE SULLO STRETTO SARÀ ATTRATTIVA, TANTO GLI STIPENDI DEGLI OPERAI SONO DA FAME, LA TASSAZIONE ALTA VERRÀ COMPENSATA CON LA CIG E CON UNA SEDE FISCALE A SAN MARINO O MALTA.
Ritratto di Quello la
16 febbraio 2024 - 12:36
Comincio a non credere più che i veri problemi dell’Italia siano la politica, la burocrazia, il costo del lavoro (?), le tasse (???) o qualunque altra cosa che non sia la classe dirigente aziendale. Nel secolo scorso c’erano imprenditori “illuminati” che non seguivano il profitto immediato, ma erano convinti di creare ricchezza assieme ad un distretto (che a propria volta poi restituiva la ricchezza lavorando per l’impresa e chi lavorava comprava quei prodotti eccetera) con la prospettiva di creare qualcosa che rimanesse e da lasciare a chi c’era dopo. Sarò nostalgico, ma oggi l’immagine delle formiche che tutte assieme costruiscono la casa in cui vivere è sostituita da quella delle cavallette.
Ritratto di Gordo88
16 febbraio 2024 - 14:26
1
Quella tipologia di imprenditori ha fatto grande l' Italia del boom economico, ora perlo più guardano solo al profitto immediato poca ricerca ecc. Ma non è l unico problema dell' italia tasse burocrazia e manica di furbetti danno il loro grosso contributo alla nostra involuzione..
Ritratto di lovedrive
16 febbraio 2024 - 18:22
per non dimenticare la giurisprudenza, che se succede un'incidente sul lavoro per negligenza del dipendente viene sempre indagato e perseguitato penalmente e civilmente il manager e l'imprenditore. allora quale azienda estera , ma anche italiana, dovrebbe investire in italia?
Ritratto di lovedrive
16 febbraio 2024 - 18:23
comunque vergognoso che un settore che è in aumento e fa grossi utliti ( vedi stellantis), chieda e riceva contributi.
Ritratto di Quello la
16 febbraio 2024 - 19:03
Comunque, carissimo lovedrive, la responsabilità oggettiva dei amministratori è patrimonio di qualunque paese “civile” (noi lo siamo, vero?). Quindi anche se investi in Germania, USA, Francia, eccetera ti ritrovi in questa situazione.
Ritratto di lovedrive
19 febbraio 2024 - 18:04
guarda che in italia gli incidenti sul lavoro vengono valutati penalmente e a seconda quanto sia stato pagato all'operaio , indifferentemente se è colpa dell'impresa o dell'addetto che non ha rispettato i suoi obblighi. e questo in altri paesi non succede.
Ritratto di Biondi stefano
17 febbraio 2024 - 20:42
Hai scelto ľ esempio più appropriato. Proprio dopo un grave incidente a Firenze. Poveri impresari.
Ritratto di Al Volant
17 febbraio 2024 - 08:03
Ma questo è il capitalismo. Non c'è nulla di strano. Quelli del "Boom" sono cresciuti ed hanno impediti ad altri di crescere. La tendenza del capitalismo è il monopolio. La colpa è della politica, che dovrebbe contrastare questa tendenza per l'interesse generale, ma purtroppo esiste la corruzione, la mafia, quindi i risultati sono quelli.
Ritratto di Trattoretto
18 febbraio 2024 - 09:47
Nel secolo scorso non c’erano i costi di adesso. Basti pensare alla spazzatura, costosissima per le aziende. Adesso se non fai buoni utili chiudi bottega alla svelta
Ritratto di Quello la
18 febbraio 2024 - 09:54
Non ho capito, caro Trattoretto. Se ci sono costi così elevati come fanno a fare tanti utili? E poi, davvero devo pagarli io come contribuente i costi elevati? Guarda, il mio sogno è fare lo scrittore. Peccato che quello che scrivo non lo compri nessuno. Però ho un sacco di costi (spazzatura elevata, affitto, spesa settimanale, auto, vestiti… ti assicuro che tutto costa molto): i soldi per campare me li dà lo stato? Allora lo faccio davvero :-)
Ritratto di Oxygenerator
16 febbraio 2024 - 13:00
I costi in Italia sono altissimi. Solo il settore lusso li puó affrontare.
Ritratto di giocchan
16 febbraio 2024 - 13:25
L'idea è prendere i soldi dei contribuenti e, anzichè ridarli indietro a NOI sotto forma di servizi (non parlo nemmeno di incentivi, ma di scuola, sanità, pensioni, ecc...), darli a Tavares e soci con la promessa di aprire nuovi stabilimenti in Italia (o usare quelli che già ci sono). Direi che: 1) questi incentivi alle aziende NON FUNZIONANO, la storia insegna che non appena questi incentivi finiscono, le aziende scappano (vedi Fiat in Italia, ma anche gli incentivi fatti dall'Irlanda alle aziende di mezzo mondo) 2) è solo un modo molto comodo per permettere ai vari politicanti italiani di intascarsi grosse mazzette mettendo mano a un giro di soldi gigante.
Ritratto di giocchan
16 febbraio 2024 - 13:25
Una roba che dovrebbe essere anti-costituzionale
Ritratto di Robx58
16 febbraio 2024 - 19:01
13
Ma in una Nazione dove, l'impresa che più fattura e più alza le aliquote Irpef da pagare, dove vuole andare? Se si pagano le tasse in percentuale, è ovvio che più incasso e più pago, però più produco e do lavoro ai dipendenti, se supero la soglia che fa scattare l'aliquota all'importo più alto, non ci meravigliamo che si lavora in Nero. Se vuoi dare incentivi a chi lavora, devi fare l'opposto, più fatturi e più si abbassa l'aliquota Irpef, dato che... incassi in percentuale, ma con queste grandi menti che ci hanno governato per trent'anni cosa vuoi che risolvano, c'è uno che racconta di essere stato e lo è tutt'ora, Servo dell'Europa!!! ed ho detto tutto!
Ritratto di AZ
16 febbraio 2024 - 20:02
Stellantis non è affidabile.
Ritratto di Simone Pettenuzzo
16 febbraio 2024 - 21:54
Incentivi per il made in italchina
Ritratto di Rush
17 febbraio 2024 - 12:43
Molto bene gli incentivi ma ASSOLUTAMENTE NO A STELLANTIS!!!
Ritratto di Laf1974
18 febbraio 2024 - 11:08
Con un parco auto circolante di 40 milioni di veicoli l'Italia ha tutti i numeri per diventare un Paese dove investire capitali per nuove produzioni nel comparto automotive a condizione di immatricolare ogni anno non meno di 4 milioni di nuovi automobili. Progetto molto ambizioso che coinvolge tutti gli attori in causa nonché chi compra le auto con stipendi adeguati per poter affrontare la spesa anche nell'arco di un decennio abbassando l'età media del parco circolante. Il resto sono e restano chiacchiere da baretto.