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La crisi del Mar Rosso ferma le fabbriche di auto

Pubblicato 15 gennaio 2024

Le tensioni sul Mar Rosso, sfociate negli assalti alle navi mercantili da parte dei ribelli Houthi, stanno determinando diversi stop alle produzioni di auto.

La crisi del Mar Rosso ferma le fabbriche di auto

I RIBELLI DELLO YEMEN - Una nuova e concreta minaccia si è abbattuta sul mondo dell’auto. Dopo la “crisi” dei chip iniziata nel 2023, è notizia recente l’escalation di tensione che si sta verificando sul Mar Rosso, determinata dall’allargamento del conflitto tra Israele e Hamas. La conseguenza diretta è stato il coinvolgimento del Mar Rosso e del Canale di Suez, con assalti alle navi mercatili da parte dei ribelli Houthi (il gruppo armato dello Yemen sostenuto dall’Iran e solidali a Hamas). Il mondo dell’auto risente di questa nuova crisi poiché questo tratto di mare, che è solitamente percorso dalle navi container, è diventato difficilmente accessibile, sia per le merci in entrata provenienti dalla Cina (in maggioranza componentistica), che per quelle in uscita. L’unica alternativa è quella di circumnavigare l’Africa, ma con effetti piuttosto evidenti su tempi e costi.

TOCCA UN PO' TUTTI - Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, la Volvo e la Tesla hanno deciso di cessare la produzione negli stabilimenti europei a causa delle carenze di approvvigionamento asiatiche provenienti dal Mar Rosso. Stellantis ha deciso di ricorrere al trasporto aereo. Lo stabilimento di Gent (Belgio) della Volvo, dove vengono prodotte la XC40 e la C40, interromperà la produzione per tre giorni dopo che le navi sono state dirottate in una delle rotte di navigazione più trafficate al mondo, con il conseguente ritardo della consegna delle merci. La Tesla ha dichiarato che sospenderà la maggior parte della produzione di auto nella sua fabbrica di Berlino dal 29 gennaio all'11 febbraio. Mentre, Stellantis, secondo quanto dichiarato da un portavoce del Gruppo, non ha riscontrato quasi nessun impatto sulla produzione.

Anche la Suzuki ferma la produzione della fabbrica in Ungheria per alcuni giorni. La Volkswagen ha dichiarato di essere in stretto contatto con le compagnie di navigazione per rendirizzare le rotte delle navi e monitora attentamente la situazione per valutare l'impatto sulla produzione.

LA ROTTA PIÙ LUNGA - Gli attacchi dei militanti Houthi sostenuti dall'Iran, in solidarietà con il gruppo islamista palestinese Hamas nella lotta contro Israele a Gaza, hanno costretto le navi container a evitare il Canale di Suez. I principali armatori di navi portacontainer, come Maersk e Hapag-Lloyd, hanno spostato le navi dirette verso il Canale di Suez sulla rotta più lunga intorno a Capo di Buona Speranza in Africa. Questo dirottamento ha sconvolto i complessi programmi delle navi, ritardato i carichi e facendo aumentare notevolmente i costi di spedizione.

MAGGIORI COSTI - Secondo le stime, una deviazione di una nave intorno all'Africa incide per circa 2 milioni di dollari sui costi di carburante per ogni viaggio di andata e ritorno tra Asia ed Europa settentrionale. I vettori stanno recuperando questo costo e attraverso dei supplementi. Il fatto di dipendere da così tanti componenti chiave provenienti dall'Asia e, in particolare, dalla Cina, ha rappresentato un punto debole nella catena di fornitura di qualsiasi casa automobilistica. La Tesla è infatti una delle case più colpite poiché fa molto affidamento sul Paese del Dragone per i componenti delle batterie, che devono essere trasportati in Europa attraverso il Mar Rosso.



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Ritratto di Tistiro
15 gennaio 2024 - 18:23
Dai su, si parla di dieci giorni in piu per girare intorno all africa... che qualcosa costi di piu ci sta, ma 2 milioni di euro aggiuntivi di spesa suddivisi per le migliaia di tonnellate di merce trasportata non mi pare nemmeno tanto.
Ritratto di fastidio
16 gennaio 2024 - 12:46
8
A radio24 qualche giorno fa parlava un esperto e diceva che quei 10 giorni in realtà costano molto più di 2 milioni (ne ipotizzava 4 o 5) perchè non c'è solo il carburante in più ma rientra anche il noleggio delle navi (che difficilmente sono di proprietà), le assicurazioni sul viaggio (che aumentano per l'aumentare dei giorni) e non ultimo il fatto che cavalcando l'onda dei rincari ci marciano sopra un pò tutti..
Ritratto di frankbald
16 gennaio 2024 - 18:46
eh, ma somma questo ai prezzi attuali già gonfiati post covid e guerra in ucraina
Ritratto di PONKIO 78
16 gennaio 2024 - 21:21
Dieci giorni se non c’è mare mosso…..
Ritratto di Quello la
15 gennaio 2024 - 18:38
Ma con la guerra in Ucraina non avevano imparato che era meglio ridurre la supply chain?
Ritratto di forfEit
15 gennaio 2024 - 18:51
Mi sa che i termini "marginare(forte)" e "ridondanza" sono in forte antitesi... :)
Ritratto di Kappa18
16 gennaio 2024 - 03:36
Dentro le auto Europee, che siano di qualunque marca, e' pieno di componenti Cinesi. Motorini alzacristalli, interruttori, display, automatismi per sedili, per serbatoi carburanti ecc...
Ritratto di forfEit
15 gennaio 2024 - 18:41
Ah, allora sì... Intendo se mo' rialzano di nuovo i listini
Ritratto di Giribildo
15 gennaio 2024 - 18:53
Maggior tempo = maggior costo Quindi non c'è da escludere un cospicuo aumento dei listini per compensare le perdite.
Ritratto di Road Runner Superbird
15 gennaio 2024 - 19:09
Bisogna invadere via terra lo Yemen preparando in anticipo un'operazione in stile desert shield, coinvolgendo nella coalizione internazionale anche altri paesi arabi. A creare caos nella regione sono solo l'Iran e i suoi proxy. Bisogna debellare queste minacce, eliminando le varie milizie terroristiche ed indebolendo l'ayatollah, magari fomentando moti anti governativi interni o gruppi sovversivi.
Ritratto di Kitt67
15 gennaio 2024 - 21:14
Mah con il potenziale militare di Inghilterra e USA non riescono ad assicurare il trasporto navale nel Mar Rosso?
Ritratto di AZ
15 gennaio 2024 - 21:55
Cavolate: passare di lì è possibilissimo.
Ritratto di Ferrari4ever
15 gennaio 2024 - 21:56
1
E se lo dice un signor nessuno, ci crediamo ieri.
Ritratto di Alsolotermico
15 gennaio 2024 - 22:14
Certo come no!.. è facilissimo passare con una meganave cargo in mezzo ad un'acceso conflitto...che Schettino levati proprio. Ahahahahaha.
Ritratto di Kappa18
16 gennaio 2024 - 03:50
Certo che no. Come ll container che ha importato il mio amico che invece di arrivare in questi giorni a Genova, gli arrivera' il 12 Febbraio con 3 volte di costo, dovendo fare il giro dell'Africa.
Ritratto di Scatnpuz
15 gennaio 2024 - 22:07
Prevedo altri aumenti dei listini…..”speculazione” é ormai lo sport preferito da tutti dopo il covid
Ritratto di Alsolotermico
15 gennaio 2024 - 22:10
Ahia!...si prospetta il rialzo dei prezzi di listino...soprattutto quelli di Tesla.
Ritratto di Beppe_90
16 gennaio 2024 - 00:48
A me sembra di ritornare indietro di 15 anni fa con i pirati somali … cioè usa e Inghilterra se vogliono con una scoreggi@ tolgono dalle scatole questi idioti..e che bisogna trovare il modo per continuare a tenere l’inflazione alta no? Se no a chi diamo la colpa degli aumenti?? Ormai non sanno cosa inventarsi
Ritratto di CR1
16 gennaio 2024 - 05:56
Quegli idioti non son facili da togliere con solo una scorreggina , dietro han le chiappe coperte da tanti altri che li spingono a far puzze per infastidirci , che han fatto e fanno soldi con petrolio che noi usiamo per le nostre auto . Siamo in una guerra freddocalda
Ritratto di forfEit
16 gennaio 2024 - 08:25
E' anche è vero che con la strada bloccata a destra magari ti "dovrai affidare" più alla strada che arriva da sinistra, dove loro geograficamente esattamente si trovano. Quindi non è che, volendo, avrebbero chissà particolari stimoli a spicciare la cosa "per noi"; se limitiamo la visione al fatto di rotte commerciali impedite (da oriente verso l'europa)...
Ritratto di 19andrea81
16 gennaio 2024 - 07:45
Qualsiasi cosa va bene per aumento i prezzi. Che poi rimarranno alti anche dopo
Ritratto di Plk_123
16 gennaio 2024 - 10:03
Ma no dai ... A fronte di aumenti di decine di punti percentuali, magari poi una diminuzione di qualche zero virgola niente riusciranno anche a farla
Ritratto di Laf1974
16 gennaio 2024 - 07:52
La globalizzazione è la sodomia dell'economia.
Ritratto di Andre_a
16 gennaio 2024 - 11:30
Entrambe possono essere piacevoli?
Ritratto di Nonmenefreganiente Dellevostreopinioni
16 gennaio 2024 - 08:07
ottima occasione, hanno colto la palla al balzo per ovviare alla carenza, per non dire totale assenza, di richieste, per cessare la produzione di elettrodomestici
Ritratto di forfEit
16 gennaio 2024 - 08:14
Magari (li) spingerà a concretizzare ""realmente"" tutto il meravigliume di cui da tempo vanno dicendo sull'economia circolare in loco ecc.ecc.ecc. Se giocoforza ora si devono staccare (o per lo meno se diventa molto meno conveniente mantenere quell'unico cordone quale, poi, vero e solo punto d'approvvigionamento) quale momento migliore per mettere in pratica le suddette tanto splendidamente narrate di fare/riciclare/convertire tutto "qua"?
Ritratto di lovedrive
16 gennaio 2024 - 08:44
intanto secondo il sole24 mirafiori chiude per 3 settimane non per i houthi, ma per mancanza di richiesta della 500e e maserati. quando da tesla è diminuita la domanda hanno abbassato i listini e di molto . in italia invece alzano i listini e mandano gli operai in cassa integrazione. perchè sotto l'8% di redditività non conviene lavorare. vergognoso.
Ritratto di Blueyes
16 gennaio 2024 - 15:10
1
esatto, ma è la politica Tavares questa.
Ritratto di Lollo73
16 gennaio 2024 - 10:27
Ecco i risultati della deindustrializzazione, comprare componentistica all' estero prima prodotta in Italia. Stessa storia per gl'' altri buffoni europei. Le componenti Tesla sono prodotte in Cina e non arrivano. Potreste anche chiamarla DR americana. Anzi le DR dentro sono fatte meglio. Poco male un bidone elettrico di meno.
Ritratto di NITRO75
16 gennaio 2024 - 11:36
Ma questa è più una scusa per usufruire degli ammortizzatori sociali......
Ritratto di Ilmarchesino
16 gennaio 2024 - 16:35
3
E vogliono sempre di più dipendere dal elettrico made in Cina. Poi nn considerando che si risparmia un milione di dollari nn attraversando in canale di Suez per cui l.aimento non sarà di 2milioni ma si in milione
Ritratto di Lorenz99
16 gennaio 2024 - 18:59
ENNESIMA SCUSA PER AUMENTARE I PREZZI, E QUINDI L'INFLAZIONE PER AUMENTARE IL DIVARIO SOCIALE A LIVELLI MEDIEVALI. PURTROPPO IL VECCHIETTO "DEMOCRATICO" NON RIESCE A MODERNIZZARSI E CREDE ANCORA CHE CINA E RUSSIA SIANO 4 MORTI DI FAME,DA SFRUTTARE COME EUROPEI E SUDAMERICANI. NESSUNO SEMBRA VOLER CAPIRE CHE LA GLOBALIZZAZIONE FUNZIONA SOLO QUANDO NON CI SONO GUERRE, ALTRIMENTI È UN FIASCO TOTALE. MA MOLTE INDUSTRIE CONTINUANO A PUNTARE SUL "JUST IN TIME" PER NON INVESTIRE SUI COSTI DI APPROVVIGIONAMENTO E TROVARE FORNITORI SEMPRE IN UN ALTRO CONTINENTE.VISTA LA SITUAZIONE PRECARIA CONVERREBBE RITORNARE A FORNITORI LOCALI, COSÌ VISTO CHE CI TENGONO ALL'AMBIENTE, EVITANO INQUINAMENTO DELLE NAVI NON ELETTRICHE EURO 0.