NEWS

Elkann: “la produzione in Italia tornerà ad aumentare dal 2026”

Pubblicato 20 marzo 2025

Il presidente di Stellantis, in audizione al Parlamento, ha ribadito l’importanza del nostro Paese per il gruppo e confermato il “piano Italia” per rilanciare la produzione.

Elkann: “la produzione in Italia tornerà ad aumentare dal 2026”

RIVENDICA - L’Italia resterà centrale per Stellantis. A ribadirlo, ancora una volta, è il presidente e ceo ad interim del gruppo John Elkan (nella foto sopra) nel corso dell’audizione in commissione attività produttive della Camera, che ha voluto anche sottolineare quanto anche l’azienda da lui guidata sia importante per il nostro Paese: “Senza di noi l'auto in Italia sarebbe scomparsa da tempo”. E citando uno studio della Luiss che mostra come per ogni euro di valore creato da Stellantis ne siano stati generati 9 per il resto dell’economia, Elkann si augura che il bilancio tra il dare e l’avere tra lo Stato e l’azienda non sia più un tema divisivo, “ma un’opportunità per continuare questo percorso virtuoso insieme”. Il presidente di Stellantis non nega le difficoltà del recente passato, ma rimanda al mittente le spinte alla conversione di certi impianti alla produzione di armi: “Il futuro dell’auto non è l’industria bellica”.

DAL 2026 PRODUZIONE IN AUMENTO - Poi aggiunge: “il 2025 - come abbiamo detto con chiarezza già al tavolo del MIMIT - sarà un altro anno difficile: il mercato Italia nei primi due mesi è in contrazione del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; dal 2026 si prevede un aumento della produzione grazie al lancio di 10 nuovi aggiornamenti di prodotto nelle fabbriche italiane i cui livelli produttivi dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi.

PIANO ITALIA CONFERMATO - Elkann ribadisce con orgoglio la capacità prima della Fiat, “20 anni fa lottavamo per la sopravvivenza”, e poi di Stellantis, “oggi siamo tra i primi costruttori al modo”, di proseguire un’azienda nata alla fine del 1899: “Non è un fatto scontato, considerato che meno dell’1% delle aziende fondate all’inizio del Novecento risultano ancora in vita”. Confermata la validità del piano Italia firmato lo scorso dicembre con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso (qui per saperne di più), ma non fa chiarezza a proposito della gigafactory per le batterie a Termoli: “Stellantis è socio di minoranza di Acc, la quale sta valutando la realizzazione della gigafactory a Termoli in base al mercato e dei fattori di competitività”, spiega Elkann. 

OCCHIO AI DAZI - Ad accompagnare il presidente di Stellantis in audizione c’erano anche il responsabile del gruppo in Europa Jean-Philippe Imparato e Santo Ficili, amministratore delegato di Alfa Romeo e Maserati. Proprio sul futuro del marchio del tridente sono recentemente sorti alcuni dubbi, con diverse voci che ipotizzano un probabile taglio dal portafoglio dell’azienda. Elkann ribadisce: “Stiamo lavorando al futuro della Maserati, che è indissolubilmente legato all’Italia, a Modena e alla Motor Valley. L’Alfa Romeo e la Maserati, come tutti i marchi legati alle esportazioni, dovranno tenere conto della politica dei dazi che saranno applicati”. Ma perché è così complicato produrre auto in Italia? A rispondere questa volta è Jean-Philippe Imparato: “Fare un macchina in Spagna costa 516 euro, farla in Italia costa 1.414 euro. Questo a causa del costo dell’energia”.

QUI il testo completo dell’intervento di John Elkann del 19 marzo 2025.



Aggiungi un commento
Ritratto di Quello la
20 marzo 2025 - 11:17
Non posso commentare. Ho già troppi procedimenti giudiziari sul groppone.
Ritratto di Volpe bianca
20 marzo 2025 - 11:37
+1 :-))
Ritratto di Gordo88
20 marzo 2025 - 13:38
1
Ahahahah
Ritratto di PONKIO 78
20 marzo 2025 - 17:35
Quello la +100 e comunque a questa notiziona dico sono “CORNUTOO A CHI CI CREDE..!?”
Ritratto di Miti
20 marzo 2025 - 17:48
1
E io che mi aspettavo un paio di frasi di incoraggiamento da Quello la... che delusione... sarà per la prossima volta...
Ritratto di Ilmarchesino
20 marzo 2025 - 22:37
3
Nn commento neanche io .ci sarebbe da dire tante....ma sai siamo in periodo pasquale e nn è corretto....
Ritratto di OsloEpi
20 marzo 2025 - 11:25
Anche questa volta nessun piano reale, nessuna dichiarazione chiara di intenti per il futuro, solo la solita propaganda a base di corbellerie per poter essere in prima fila quando il governo deciderà di elargine l'elemosina.
Ritratto di Anacleto verde
20 marzo 2025 - 11:36
Devo controllarmi, meglio non dica nulla. Anzi, una cosa la dico: buona giornata a tutti, anche ai "nemici" elettrici.
Ritratto di Volpe bianca
20 marzo 2025 - 11:37
Non ce la faccio, troppe pu**anate in un unico discorso. Passo.
Ritratto di Tistiro
20 marzo 2025 - 11:41
La tiritera continua inesorabile.
Ritratto di Jimgoose
20 marzo 2025 - 11:42
bhe certo, é un pò come le tasse,si abbassano sempre a partire dall'anno prossimo venturo..
Ritratto di Byron59
20 marzo 2025 - 11:44
Beh, ho letto l'intervento. Periodi brevi o brevissimi, nessuna subordinata o coordinata, tempi verbali semplici. Narrazione retorica sul passato, possibilista sul presente. Una specie di grande spot pubblicitario di quanto FIAT in passato e Stellantis adesso abbiano fatto e facciano per l'italia e gli italiani. Moltissimo in passato, e in parte è pure vero, meno oggi, ma per colpa del mercato e dello stato. Ma la parte più interessante è quella finale. Che riporto: "Sulla competitività, vorrei soffermarmi su due aspetti: i costi di trasformazione industriale e lo sviluppo tecnologico delle batterie europee. I produttori automobilistici europei stanno affrontando uno svantaggio strutturale rispetto ai loro concorrenti cinesi, pari al 40% del costo manifatturiero complessivo. In particolare, i prezzi dell’energia di paesi produttori di auto europei risultano 5 volte più alti di quelli cinesi. Bisogna inoltre rammentare che per quanto riguarda una Gigafactory, il consumo di energia necessario è 10 volte superiore a quello di uno stabilimento produttivo di autovetture. Per questa ragione, l’Europa dovrebbe far scendere i prezzi dell’energia a valori competitivi globali e di mantenerli a livelli costanti e prevedibili. Per ridurre questi divari occorre agire sia sul mix di fonti energetiche, sui loro costi e sull’imposizione fiscale a livello nazionale, sia sull’adozione di misure che favoriscano l’auto generazione di energia rinnovabile a livello di impianto produttivo. Quello che oggi manca è un sentiero chiaro e definito delle misure energetiche, necessarie a garantire la competitività del settore in Europa e il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Oltre allo svantaggio strutturale dovuto al costo manifatturiero europeo, l’Europa ha di fronte a sé una grande sfida rappresentata dalla sua dipendenza dai produttori asiatici, in particolare cinesi, per la produzione di batterie. Ricordo che il costo della batteria ad oggi rappresenta fino al 45% del costo totale del veicolo elettrico. Oggi sono attive 263 Gigafactory in tutto il mondo: 214 sono localizzate in Cina, solo 13 in Europa. Le aziende cinesi hanno il primato del mercato, non solo in termini di produzione ma soprattutto di tecnologia. Inoltre, non controlliamo l’estrazione e la raffinazione dei materiali critici necessari per la produzione. L’impegno della Commissione Europea di mettere a disposizione 1,8 miliardi di euro con l’Industrial Action Plan per produrre batterie a livello europeo è uno sforzo iniziale ma non sufficiente a colmare il divario con la Cina. Veniamo al secondo punto: la regolamentazione ambientale ed energetica. Il settore automobilistico europeo si trova in una fase critica, dovendo far fronte alla crescente pressione esercitata dagli obiettivi normativi in materia di CO2 e alla diminuzione della propria competitività globale. Questo settore è un esempio chiave della mancanza di pianificazione, a cui è stata imposta una rigida politica climatica senza aver creato le condizioni industriali che la favoriscano. Le norme sulla decarbonizzazione hanno creato un mercato frammentato e non omogeneo. Per fare un esempio: nel 2024 in mercati piccoli come Belgio, Svezia, Olanda, Finlandia e Danimarca, la quota di immatricolazioni di veicoli elettrici è superiore al 30%. Ma nei principali mercati europei (Germania, Francia, Italia e Spagna), che rappresentano il 70% del totale delle immatricolazioni europee, questa quota non supera il 17%, con il dato italiano che stenta a muoversi dal 4% da due anni. In altre parole, in Belgio si vendono il doppio delle auto elettriche che in Italia. In Stellantis continuiamo a sostenere che l’elettrificazione è lo strumento più efficace per raggiungere la decarbonizzazione. Allo stesso tempo, per centrare gli obiettivi climatici del 2035 è necessario utilizzare l’intera gamma di tecnologie a basse e zero emissioni, sia per i nuovi veicoli che per la flotta esistente. Le modifiche al regolamento CO2 annunciate due settimane fa dalla Commissione Europea vanno nella direzione di posticipare gli oneri a carico dei costruttori che non riescono a rispettare gli obiettivi nel breve termine. Si tratta tuttavia di interventi di corto respiro, che non danno la necessaria certezza al mercato. In ACEA (l’Associazione Europea dei Costruttori di cui facciamo parte) e in CLEPA (che riunisce i fornitori automotive europei) auspichiamo di trovare il punto di sintesi capace di conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale. Nel frattempo, è urgente potenziare l’infrastruttura di ricarica: la mancanza di una solida rete di colonnine scoraggia gli acquirenti di veicoli dall’optare per i modelli elettrici. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, il ritmo di installazione rimane troppo lento e non sufficiente a convincere i clienti a passare all’elettrico. Quasi il 60% di tutte le stazioni di ricarica europee si trova in soli tre paesi: Germania, Francia e Olanda. In Italia ci sono meno di un terzo delle colonnine installate in Olanda. L’ACEA ha chiesto alle Istituzioni Europee di intervenire per migliorare questo aspetto, fondamentale per la transizione energetica, usando gli strumenti a loro disposizione: la ricarica deve essere facile, accessibile a tutti e soprattutto veloce, oltre che conveniente da un punto di vista economico. Per concludere: il nostro settore fra 20 anni produrrà soprattutto automobili elettriche. Cina e Stati Uniti stanno definendo una politica industriale per l’auto, con normative e risorse orientate a raggiungere i loro interessi nazionali. Noi auspichiamo che ciò possa accadere presto anche in Europa. Perché in questo mestiere definire un quadro chiaro è fondamentale per tutti gli attori: costruttori, sindacati, fornitori, concessionari e clienti" Da questo assunto finale dell'intervento se ne deduce che l'europa di von der leyen e compagni hanno sfasciato deliberatamente l'industria automobilistica europea fissando un quadro normativo i cui fini sono irrealizzabili e irraggiungibili e senza metterci un euro. La rete di ricarica italiana è un terzo di quella olandese (e per lo più in Lombardia). Le Gigafactory sono 213 in Cina e 13 in Europa. Il costo energetico di una Gigafactory è dieci volte quello di uno stabilimento automobilistico. Non abbiamo tecnologie per produrre batterie. Non abbiamo energia per produrre batterie. Lo dice Elkann, non io. E poi, in questi giorni, la svolta europea, che segue quella tedesca di più debito più armi, che sembra metter da parte il green ambientale per il grey green militare. Come giudicavo una grandissima porc@ta la svolta green dell'europa dei minus habens brussellesi, a maggior ragione giudico criminale la svolta grey green di oggi. Senza obiettivi, senza una direzione, senza un senso, senza nessuna condivisione popolare. E non ditemi che qualcuno li ha eletti, cerchiamo di essere seri. Nel 2012 Francia e Germania costrinsero l'italia di Monti a inserire in Costituzione il vincolo del pareggio di bilancio. Approvato a maggioranza qualificata dall'allora Parlamento italico, senza quindi possibilità di referendum. Oggi, a tredici anni di distanza, il Bundestag elimina dalla Costituzione tedesca il vincolo del pareggio di bilancio e al contempo consente una manovra in deficit di 1000 miliardi di euro in cinque anni per il riarmo tedesco. In aggiunta alla concessione di von der leyen di non inserire nel patto di stabilità il deficit acquisito per riarmarsi. Io spero che anche il più cieco dei lettori elettori capisca che a questa europa, a queste elite, dell'ambiente non importa un fico secco. Perché se così fosse stato gli investimenti in deficit sarebbero dovuti andare a sostenere l'industria e i cittadini europei. E non gli importa neanche dei cittadini, perché altrimenti il deficit sarebbe dovuto andare per sostenere il costo della vita, la scuola, la sanità, il welfare anziché il warfare. Mi auguro che questa unione sprofondi all'inferno.
Ritratto di Lele_1998
20 marzo 2025 - 12:49
3
Fin quando la commissione europea, che opera in segreto, fa entrare organizzazioni statunitensi che vengono a dirci come gestire la decarbonizzazione e l'agenda green,(lobbyfacts.eu/datacard/fleishman-hillard?rid=56047191389-84) mentre loro non rispettano niente, e fin quando ACEA e costruttori, pur di avere 3 lire, fanno yessir niente cambierà. I fatti son fatti e li ha espressi anche Elkann, in maniera veritiera. Non abbiamo l'abc dell'auto elettrica, è tutto spostato verso la Cina. Tuttavia, poi, si torna a fare gli yessir: si possono fare le auto elettriche, il problema è il consumatore e la capillarità della ricarica. E si torna a mentire. Il problema della follia europea, fatta senza un piano concreto per l'industria(che comunque non ha mai messo 3 lire in r&d), è che è sostenuta dai costruttori stessi. E ora, che hanno accettato troppo e dato pubblicamente consenso, hanno le mani legate.
Ritratto di Spock66
20 marzo 2025 - 13:02
Giusto, concordo in toto..analisi lucida delle cause
Ritratto di pierfra.delsignore
21 marzo 2025 - 10:37
4
Il mondo è progresso tecnologico, le pooovere lobby del petrolio, BP, Exxon, Total, Aramco, Eni, ah loro noo lo fanno per il bene del poopollo, il presente è ibrido a batteria, il futuro è elettrico fatevene una ragione
Ritratto di Lele_1998
21 marzo 2025 - 11:12
3
Il futuro è elettrico solo se si decide di regalare un settore ad alto valore aggiunto ai cinesi. Non abbiamo le terre rare e materie prime, non abbiamo l'abc della produzione/smaltimento delle batterie, non abbiamo la componentistica necessaria per le batterie. Non abbiamo infrastrutture proprie. Tutto questo ce l'hanno i cinesi, non perché son bravi, ma perché hanno conquistato e sfruttato le terre a partire dal 1990. Colpa nostra, ottusità sul petrolio. Tuttavia, l'UE può regalare anche 1000 miliardi, ma non cambierà l'industria e l'approvvigionamento. Quindi, in sintesi, se l'UE accetta e continua sulle BEV senza nessun piano concreto sulle terre rare, senza incentivare adeguatamente la filiera, e senza allungare di molto i tempi, tantovale dichiarare morte economica. Perché pezzo dopo pezzo stiamo perdendo settori industriali enormi e di vitale importanza per la crescita economica sostenuta dei paesi membri. Non esiste solo la casa costruttrice, esiste anche l'indotto. E l'indotto automotive è al collasso.
Ritratto di pierfra.delsignore
21 marzo 2025 - 13:21
4
La Cina non ha terre rare, semplicemente se le è acquistate in giro per il mondo, possiamo farlo anche noi invece di stare a frignare, i settori industriali li perdi comunque, non abbiamo nemmeno il petrolio, salve la Norvegia e quello che abbiamo, vedi gas in Adriatico o Germania non lo vogliamo usare, la comfort zone non cambierebbe la situazione, il futuro è investimento nella tecnologia, o facciamo un piano serio e la smettiamo con i nimby no a tutto, ma l'energia la si vuole o si finirà molto male
Ritratto di Edo-R
20 marzo 2025 - 12:51
Vabè Byron, che le politiche recenti UE fossereo un fallimento puro senza strategia è risaputo, solo che ci si nasconde dietro ad un dito.
Ritratto di Sherburn
20 marzo 2025 - 14:24
A me non paiono un fallimento, seguono il piano. Solo che gli obiettivi non sono quelli dichiarati. E' come da ragazzi quando si chiede ad una coetanea di uscire insieme. Se ti diceva, non posso perchè: "mi devo lavare i capelli", "si è rotta la maniglia della porta", "ho la febbre", "mi è morto il motorino... ed anche il gatto! (e non aveva gatti)", bisognava guardare la luna, non il dito. Non le piacevamo, ma preferì dirlo in altro modo. La Commissione EU ha obiettivi molto chiari, che persegue con metodo, zelo ed efficienza. Indebolimento, impoverimento, riduzione della popolazione europea. Chi non lo vede, ai tempi credeva al motorino rotto.
Ritratto di ilariovs
20 marzo 2025 - 11:45
1mln di 500 69CV+1 ahahahaha con le marce a 17900€ coi cerchi in ferro. Immagino le code davanti ai concessionari. Speriamo stiano organizzando la security o potrebbero scoppiare disordini
Ritratto di forfait
20 marzo 2025 - 12:47
A 17.900 di listino (che anticipo già ce lo si può scordare mi sa come prezzo; più veritiero oltre i 20k) finirebbe di getto in top 5 italia, e penso si affaccerebbe anche in top 25 EU
Ritratto di ilariovs
20 marzo 2025 - 18:34
Allora Si che si che la produzione è slava se arriva in TOP 5 ITALIA, Akio Toyoda può chiudere baracca e Blune poco prima di lui. Siamo come quello passando dalla porta sbatte all'angolo, ma ogni volta passa di nuovo davanti sperando di non sbattere. Evidentemente la storia non ci ha insegnato nulla
Ritratto di forfait
21 marzo 2025 - 08:45
Ma che c'entrerà ogni volta prendere le situazioni estreme e soprattutto che non ci azzeccano nulla? boh :) Cioè non va bene se la 500 ibrida farà bei numeri e farà dimenticare gli INsuccessi di "invece" quella elettrica, perché Toyota è il primo costruttore mondiale e non gli cambia nulla se la 500 ibrida venderà. Io boh-bis....
Ritratto di forfait
21 marzo 2025 - 08:55
il tutto fermo restando che mo' il cavallo da cavalcare sarebbe che in Italia muore la produzione auto perché NON abbiamo le elettriche da produrre e non perché i modelli (NON elettrici) che si vendono le fanno tipo in Spagna e Polonia. Il colpo di genio è che con 85% di mercato Eu a NON comprare Bev la svolta è buttarsi in pieno sulle bev. Fermo restando che già c'è la dimostrazione: qui si faTERMICA la Pandina che fa anche 13.000 pezzi mesi e si fa ELETTRICA la e-500 che forse a sole 13/mese non ci sarà arrivata ma a 130/mese probabilmente sì. Ma hey però (secondo chissà quale contorta correlazione-deduzione) quello che conta è se Toyota si spaventa o meno dei numeri della Pandina... :) :)
Ritratto di ilariovs
21 marzo 2025 - 09:03
Resta il fatto che Pandina o non Pandina 10.800 auto a Gennaio come nel 55. Un successone nzomma. Xiaomi è a 200.000 SU 7 in 11 mesi di commercializzazione. Arriverà alle 250.000 quest'anno e con la SU 7 parlano di 350K pezzi nel 2025. Nel 2025, NONOSTANTE, la Pandina in Italia 350K auto NON le produrranno, molto probabilmente. Ma Hey abbiamo la Pandina. E sti Ca***i NO? Perchè io c'è lo avrei messo. La Pandina è la tomba dell'automotive italiano, produrre auto che comprano solo in Italia è la tomba dell'automotive italiano, quello che lo ha fatto fallire. Parlo al passato perchè, per me, il punto di non ritorno è già superato.
Ritratto di forfait
21 marzo 2025 - 09:44
Perdonami ma è un modello di pensiero che "comunque" NON sta in piedi, il tuo. Dico: se qualcuno fosse da copiare AL MONDO fra i costruttori auto, allora tutti* dovrebbero rifarsi a Toyota (e mica da oggi) che è primo assoluto e fa vendite incredibili e NB le fa in primis al di fuori del proprio mercato interno (mercato interno che magari aiuta con tutti i lacciuoli a dare una mano sulla tecnologia).
Ritratto di forfait
21 marzo 2025 - 09:49
*Ma a prescindere il mondo che ti sei fatto in tua fantasia NON può esistere => nel tempo non ci sono stati 40-50-80 marchi/gruppi a fare lo stesso che Toyota non perché fessi i vari Manager a non averci pensato e attuato ma perché SEMPLICEMENTE non ci possono essere 400-500-800 mln di vendute ogni anno al mondo per permettere a tutti lo stesso tipo di successo, anziché il successo di uno fondarsi proprio sull'erodere quello altrui. Idem perciò il fatto che Tesla in un certo momento abbia fatto certi numeri con certe crescite non significa(va) che lo stesso avrebbero potuto fare contemporaneamente ambito elettrico (come invece te t'immagineresti) le varie Fiat e pure Cupra ma anche e poi Suzuki e Ford, ecc.ecc. tutti ma tutti-tutti gli altri marchi automobilistici esistenti al mondo. Più semplicemente, infatti, per qualcuno che poi in seguito sale (Byd o Xiaomi che si voglia) si ha che Tesla, la magica fantastica Tesla, vada a scendere. E' un mondo bello quello in cui (parametaforizzando la tua idea sui sistemi) se ci sono 10 ultramiliardari ah beh allora sul pianeta potremmo essere 8 mld di persone TUTTE ultramiliardarie; ma, sorry, nella sua pur beltà e benevolenza altruistica, non ha senso e possibilità di avverarsi :(
Ritratto di telemo
20 marzo 2025 - 16:34
Sempre meglio di chi ha comprato un Mg4, e il prossimo anno si ritroverà un'auto con valore dimezzato, per via dell'uscita del nuovo modello.
Ritratto di Lele_1998
20 marzo 2025 - 18:07
3
non esiste auto elettrica che non fa un -50 di valutazione dopo 2 anni di acquisto. Chi compra una BEV sa perfettamente che la deve tenere fino a rottamazione
Ritratto di ilariovs
20 marzo 2025 - 18:31
Chi compra una BEV in questa fase lo sa o dovrebbe sapere che la tecnologia delle elettriche, a differenza delle termiche, è in progressione. Fra 5 anni la mia elettrica sarà di fascia bassa. Io lo sapevo quando l'ho comprata. È il motivo per cui gli incentivi per le elettriche hanno senso, mentre quelli per le termiche sono soldi buttati ar c'è***o. Ma con gli ottenebrati del brumme brumme "ragionare" è una parola grossa.
Ritratto di giocchan
20 marzo 2025 - 11:46
"Fare un macchina in Spagna costa 516 euro, farla in Italia costa 1.414 euro. Questo a causa del costo dell’energia" Perfetto! Ora bisognerebbe capire come mai succede questa cosa! Non è il nucleare - in Spagna hanno 7 reattori, che aiutano, ma non ci mandi avanti una nazione. In Italia, come noto, andiamo avanti bruciando metano... apparentemente là si sono dati a eolico e fotovoltaico... www.energiaitalia.news/news/elettrificazione/in-spagna-crollano-i-prezzi-dellelettricita-e-si-registrano-numeri-record-su-eolico-e-solare/27356/
Ritratto di Edo-R
20 marzo 2025 - 12:42
Abbiamo quasi la stessa quota di rinnovabili. Per quanto riguarda il nucleare in Spagna, in termini di potenza installata, rappresenta solo il 5.5% ma ha prodotto nel '24 il 20% di energia, contro il 57% di produzione da FER, ma avendo il 66% della potenza installata. Quindi non è poca cosa come hai detto :-))
Ritratto di ilariovs
20 marzo 2025 - 12:51
Ma levati dai piedi per cortesia tu e le tue ca**te SEI IGNORANTE ? O studi o ti levi dai piedi non ho tempo da perdere. La stessa quota di rinnovabili ahahahahah ma quanto bisogna essere carne da accjiaclock per dire simili Ca***te? Dimmi quanto?
Ritratto di Edo-R
20 marzo 2025 - 12:55
Esiste una cosa chiamata rapporto TERNA, oppure cerchi in rete e scopri che la potenza installata è praticamente quella. La redazione dovrebbe bannarti.
Ritratto di ilariovs
20 marzo 2025 - 13:04
Se non bannano fenomeno come TE figurarsi se bannano me. Infatti Terna non parla di FER, come non ne parla Draghi e nessuno altro. Parlano tutti di gasse che è il melio ed il più economico. Ed infatti stanno stanziando gli aiuti bollette proprio peechè è il piú economico. E quando parlano di "disaccoppiamento del prezzo dell'elettricità dal gas" (se solo potessi arrivare al significato delle frase) e perchè vogliono perdere tempo NON per fare si che la corrente resti a prezzo inferiore (grazie alle FER) invece di dipendere dal TTF. Vero? Il prezzo non si vuole scorporare perchè con la formazione del prezzo marginale, l'elettricità costa cara per via del prezzo del gas e soprattutto FLUTTUA non permettenfo i contratti a lungo periodo. Perchè nessuno ti firma un contratto di fornitura a 20cent a KWh sapendo che fra 6 mesi a LUI, farla con le turbogas potrebbe costrane 21. O NO? Tutta sta roba che se ne parla da anni non esiste. Esistono solo le fantasie di quelli come te convinti che comprando idrocarburi a prezzo di mercato si possa risparmiare. Ed infatti stiamo risparmiando alla grande.
Ritratto di Edo-R
20 marzo 2025 - 13:08
Questioni da te introdotte e non menzionate in risposta a giocchan, ripeto, dovrebbero bannarti per spam, sei un esaltato estremista.
Ritratto di ilariovs
20 marzo 2025 - 13:19
Non sono nowatt. Capisco che per i religiosi dell'idrocarburo è impensabile. Ma io sono agnostico figurarsi se credo al resto.
Ritratto di Edo-R
20 marzo 2025 - 13:24
Sei un esaltato, inventi ed appelli in maniera falsa, dovrebbero davvero bannarti.
Ritratto di ilariovs
20 marzo 2025 - 13:31
"dovrebbero bannarti" lo ha scritto tante volte. Almeno questo abbiamo capito che lo hai afferrato come concetto. Roba da bambini delle scuole elementari che chiama la maestra. Mi spiace solo che non si possa bloccare, perdere tempo cosí è un vero peccato.
Ritratto di Edo-R
20 marzo 2025 - 14:12
Il tuo trolling non funziona, perdi tempo e nessuno ticaga.
Ritratto di forfait
20 marzo 2025 - 13:05
Eppure se carichi i dati 2020 costava l'energia costava più in Polonia che qua, ma intanto... eheh.
Ritratto di giocchan
20 marzo 2025 - 15:21
immagino che in Polonia compensassero con la manodopera (in Spagna gli stipendi sono come i nostri - forse un poco superiori, noi probabilmente compensiamo con tutele contrattuali più stringenti)
Ritratto di telemo
20 marzo 2025 - 16:31
In Italia si è votato contro al referendum sull'abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare. Ora paghiamo caro, le conseguenze dei No nucleare.
Ritratto di CR1
21 marzo 2025 - 04:18
Energia + costo lavoro? residente non fornisce cifre precise. Grazie però al responsabile europeo Jean-Philippe Imparato, che interviene dopo il numero 1 del gruppo, sappiamo che “produrre macchine in Spagna costa 516 euro”, mentre in Italia si parla di “1.414 euro, fra costo del lavoro ed energia”. L’ultima dovrebbe diventare “punto chiave d’azione” dell’industria europea. ps://www.msn.com/it-it/motori/notizie/perch%C3%A9-%C3%A8-difficile-produrre-batterie-in-italia/ar-AA1Bj46r?ocid=msedgntp&pc=U531&cvid=e84af263d9bc48a5f63014a34c2ac217&ei=14
Ritratto di ilariovs
20 marzo 2025 - 11:47
"questa volta è Jean-Philippe Imparato: “Fare un macchina in Spagna costa 516 euro, farla in Italia costa 1.414 euro. Questo a causa del costo dell’energia”." Questo potrebbe essere la chiave del successo. Suggerire al resto d'Europa di fare la corrente col gasse. In 60gg sarebbero tutti fuori mercato e li tornemmo in gioco noi.
Ritratto di forfait
20 marzo 2025 - 12:37
Tutti (fuori mercato) meno un paio che non embargano solitamente (e di conseguenza più che altro non si autoembargano)
Ritratto di ilariovs
20 marzo 2025 - 12:47
E NO. La Spagna invece di stare coi sudorini dell'embargo, invece di andare in giro per deserti a mani tese fa le robe in casa: 56% FER, 20% nucleare e il gas in cogenerazione.
Ritratto di probus78
20 marzo 2025 - 13:02
Ilario è una battaglia persa in partenza in Italia. Esistono addirittura forti correnti ideologiche di pensiero contrarie alle FER. Non saremo mai competitivi e nessuno verrà MAI a investire in Italia.
Ritratto di ilariovs
20 marzo 2025 - 13:16
Le questioni ideologiche si sciolgono come neve al sole davanti alle questioni pratiche. Vedrai che a furia di dei dustrializzare qualcuno la domanda se la porrà. Io sono fiducioso che la realtà farà breccia.
Ritratto di forfait
20 marzo 2025 - 13:04
Tutto quello scarto però mi sembra esagerato*. Leggevo dato 2024 63EUR/MWh per la Spagna mentre 105-110 l'italia; se pure l'auto fosse stata "tutta e sola energia", al limite sarebbe dovuta costare un po' meno del doppio e non quasi il triplo (fermo restando che non sarà certo di sola energia fatta). *O mi sfugge qualche effetto moltiplicativo?
Ritratto di probus78
20 marzo 2025 - 13:36
Perché per i costi di produzione oltre all energia concorrono anche altre voci come gli stipendi degli operai, le tasse etc. nel complesso Spagna e Polonia sono particolarmente competitive
Ritratto di ilariovs
20 marzo 2025 - 14:20
Intanto sappiamo che in Spagna ci sono 5cent a KWh in meno dell'Italia, +22% iva sono 6cent. Questo dipende tanto dai processi produttivi, la domanda bisognerebbe porla a chi ha fatto l'affermazione, io non ho i dati di produzione (ne mi interessa averli) per dire quanto incide. Centro che 6cent a KWh, su centinaia di MWh non sono due lire. E soprattutto resta in sospeso la domanda del "quale è il vantaggio nel fare la corrente col gas quotato sul mercato e che è embargabile?" Perchè costasse 6 cent in MENO uno dice, è rischio d'investimento. Ma se mi costa in piú ed è piú rischioso (i tedeschi ne sanno qualcosa) logica vorrebbe che si procedesse a spron battuto a sostiure la produzione costosa ed embargabile con una endogena a risparmio. Ad occhio. Senza avere un master in gestione energetica, da lettore della bolletta di casa, tanto per capirci.
Ritratto di Edo-R
20 marzo 2025 - 12:46
Solite boiate da troll senza arte nè parte.
Ritratto di ilariovs
20 marzo 2025 - 12:49
Ma non ignorante da NOWATT. Ancora cosí in basso non sono sceso ne capiterà. Fidati
Ritratto di Edo-R
20 marzo 2025 - 12:53
oooooookkkk vecho
Ritratto di ilariovs
20 marzo 2025 - 12:58
Bravo torna a postare link FENOMENO. Mo che te lo dicono manager che il costo dell'energia in Italia è monstre MO È VERO O NO?
Ritratto di Edo-R
20 marzo 2025 - 13:01
Non sai che pesci prendere, metti in bocca parole mai dette. Ripeto, la redazione dovrebbe bannarti per Spam.
Ritratto di Gordo88
20 marzo 2025 - 11:53
1
“Senza di noi l'auto in Italia sarebbe scomparsa da tempo”. Se fosse per te manco sarebbe nata la fiat, ringrazia i tuoi predecessori veri imprenditori e lo stato che continua a supportare i tuoi dividendi incapace faccia da cxlo..
Ritratto di Nonmenefreganiente Dellevostreopinioni
20 marzo 2025 - 11:56
Grande Johnny! Affidabile come uno che fa l'autostop in manette. Senza di noi l'auto in Italia sarebbe scomparsa da tempo, senza i soldi che vi beccate dai contribuenti fin dagli anni '70 invece sareste spariti voi da tempo
Ritratto di Sherburn
20 marzo 2025 - 14:27
Ah aha ah, immagine bellissima.
Ritratto di Ilmarchesino
20 marzo 2025 - 22:46
3
Manette ed autostop è bellissimo....+1000
Ritratto di Nonmenefreganiente Dellevostreopinioni
21 marzo 2025 - 08:39
ho fatto una citazione del mitico Caparezza dal brano "Ti fa stare bene"
Ritratto di Luccichio
20 marzo 2025 - 12:09
Parole parole, là canzone di Mina.
Ritratto di Lele_1998
20 marzo 2025 - 12:28
3
Il modo in cui si possono rigirare le cose è fantastico, specialmente lato dare-avere, come dice Elkann. Elkann ha parlato di investimenti e tasse in Italia, parlando di rapporto 50:1. Peccato che le stime sui miliardi regalati sono ottimistiche. Federconsumatori: prima Fiat, FCA, Stellantis hanno ricevuto 230 miliardi di euro dallo Stato italiano negli anni. La cassa integrazione chi la sta pagando? Ve lo dico io: basta non andare a leggere gruppo GEDI(loro queste cose non le scrivono e non le riportano) e si legge di un rapporto 95-5: 80 stato italiano-20 stellantis, 984 milioni - 700 inps, restante loro. Cosa abbiamo avuto in cambio? Niente
Ritratto di Mbutu
20 marzo 2025 - 12:55
Fiuu, adesso che l'ovin signore ha rassicurato mi sento decisamente più tranquillo
Ritratto di probus78
20 marzo 2025 - 13:09
Stiamo scoprendo acqua calda. La Spagna attira investimenti stranieri (giapponesi tedeschi etc etc) perché costa meno energia. Ma Daiiii. Sono più avanti di noi sulle rinnovabili. Ma davvero ?? Hanno il nucleare da decenni ? Sul serio? Vedrete che adesso recupereremo il terreno perso, sono fiducioso. E verranno a frotte le imprese a investire in Italia. Quanto a Stellantis nel 2026 produzione auto salirà? rispetto al 2025 ? risultato favoloso! Elkan paladino dei pacifisti che rifiuta le armi? È diventato il mio EROE. Sono commosso.
Ritratto di forfait
20 marzo 2025 - 13:15
L'energia conterà ci mancherebbe ma, cioè, intendiamoci: Spagna anno 2022 167EUR/MWh vs anno 2024 63EUR/MWh => ti risulta che le auto fatte lì* siano tipo oltre che dimezzate in prezzo dal 2021 al 2024?
Ritratto di forfait
20 marzo 2025 - 13:15
* e considera più o meno lo stesso andamento per tutta l'EU (EUR/MWh del 2022 vs del 2024)
Ritratto di probus78
20 marzo 2025 - 13:28
Energia è una voce importantissima dei costi di produzione ma non la sola. Chi investe in Europa ne tiene conto, eccome. Ed è uno dei motivi principali per cui nessuno viene da noi. I prezzi che non scendono ma continuano a salire? Dovresti chiederlo ai manager perché mai preferiscono incrementare i margini anziché diminuirli. Ma a prescindere dalla risposta che ti potrebbero dare non vedo come questo possa risolvere l' ormai secolare problema energetico italiano.
Ritratto di forfait
20 marzo 2025 - 14:43
Non mi hai capito. Intendevo che "i conti presentati" (non quelli tuoi, che manco ne hai fatti) non tornano se il messaggio è che se ne va TUTTO appresso al costo energetico del paese :) E intendevo (come già hai visualizzato sopra) ancor più (come già ho ricordato) che manco una manciata di anni (2020) fa invero in Polonia il costo energetico era pari anzi pure un pochetto maggiore che qui, eppure... Dopo di che, Ok ci sono ANCHE altri fattori che influenzano tali scelte = era ed è, infatti, esattamente la mia idea
Ritratto di Balzar
20 marzo 2025 - 13:12
“Noi facciamo parte di quell’1% di aziende fondate all’inizio del Novecento e ancora in vita”. Bravo gruccia, tu sì che sai come rassicurare i dipendenti.
Ritratto di LINARRoma
20 marzo 2025 - 14:00
sulla carta e' il maggior azionista di Stellantis: con lui chiudono le fabbriche dei motori italiani e le fabbriche peugeot lavorano il doppio facendo montare i loro squallidi motori sulle pseudoitaliane. E gli italioti glielo lasciano fare...
Ritratto di Byron59
20 marzo 2025 - 15:00
Sui prezzi dell'energia e sul differenziale tra Spagna e Italia ne avevo discusso litigando con un ambientalista del forum tempo fa. La Spagna sta dismettendo tutti i suoi reattori nucleari, e lo farà entro questo decennio. Il prezzo dell'energia spagnola è di poco meno caro rispetto a quello italiano. I dati si trovano ovunque. E la percentuale di rinnovabili spagnola è inferiore a quella italiana. Loro non hanno praticamente la componente idroelettrico. Quindi i numeri di Imparato sembrano a occhi farlocchi, a meno che le aziende automobilistiche non abbiano in Spagna qualche agevolazione che qui non hanno. Ma a quel punto è pura normativa e pura propaganda ed è il risultato di un'europa che permette squilibri fiscali folli da paese a paese, a cominciare dai più piccoli, vedi Irlanda, ma anche Lussemburgo, Malta, Cipro e paesi baltici. Questa unione è una trappola, mi ripeto. Un altro fatto è che in italia in molti spingono verso il nucleare come panacea di tutti i mali e il nucleare è stato reintrodotto con decreto dal governo Meloni fottendosene di due referendum. Quello che non dicono è che il nucleare costa tantissimo. Le centrali sono costosissime, ci vogliono decenni per costruirle e decine miliardi per realizzarle e manutenerle costi che andrebbero in bolletta, facendolo aumentare invece che diminuire. Il prezzo dell'elettricità francese è infatti tra i più elevati in Europa. L'elettricità costa meno dove si estraggono combustibili fossili, è inutile girarci intorno: Norvegia, Russia e pochi altri legati a doppio filo a questi paesi. Le rinnovabili, lo ripeto per la millesima volta, se non legate a sistemi di accumulo serio non servono a far calare il prezzo dell'energia. E i sistemi di accumulo costano tantissimo. Gli idrocarburi, ahinoi, sono sempre più indispensabili e di gran lunga la migliore soluzione per avere una base stabile di elettricità.
Ritratto di Leonubi75
20 marzo 2025 - 15:53
La verità è che i "litigi" tra i governati fanno bene a loro stessi perchè creano opinioni e pensieri divisivi nella popolazione. La popolazione, tutta, dovrebbe rendersi conto che è governata da incapaci che pensano al proprio orticello. Dimostrazione ne è l'Europa unita, questa fantasiosa entità che ben hai descritto, dove ognuno persegue un interesso diverso e dove non vi è un reale intento di unione. Le genti dovrebbero rendersi conto che oggi sarebbe il momento di sollevarsi e dare un calcio nel @ulo a questi politici che ci stanno impoverendo sempre più, rendendo il famoso "giardino Europeo" sempre più simile a una discarica!
Ritratto di CR1
21 marzo 2025 - 04:21
?????? tps://it.renovablesverdes.com/i-7-pi%C3%B9-grandi-impianti-idroelettrici-in-Spagna/
Ritratto di CR1
21 marzo 2025 - 04:24
??????????????????????????????????????????? ttps://www.hdblog.it/green/articoli/n594101/spagna-crescita-energie-rinnovabili/
Ritratto di NITRO75
20 marzo 2025 - 15:10
Produrre è un conto, vendere è un altro. Oppure a lui piacciono i piazzali pieni?
Ritratto di giocchan
20 marzo 2025 - 15:16
"Il futuro [...] non è l’industria bellica" anche perchè per fare armi bisogna innanzi tutto fabbricare roba affidabile...
Ritratto di Miti
20 marzo 2025 - 17:51
1
Magari ha ragione visto tonnellata di materiale bellico fatto fuori con dei droni di cartone...
Ritratto di Oxygenerator
20 marzo 2025 - 15:42
Beh, che vi aspettavate ? Gli Han rotto i koglionii. È dovuto venir fin qui per parlare, perchè il governo a gran voce a chiesto chiarimento. E lui li ha dati. 1 Non ci guadagnano abbastanza a costruire in Italia. 2 la politica italiana è lenta nel cambiamento. Dove sono le colonnine ? 3 tutto dipende dal mercato e dai fondi europei. 4 da comodamente la colpa all’Europa di tutto. 5 loro si assolvono da tutto. 6 20 anni fa stavamo fallendo ( questo per quelli che vogliono il mercato interno ) 7 stiamo lavorando per il futuro 8 Dal 2026…..9 Ciao belli. Non mi disturbate piú. Piú chiaro di così. Almeno se consola, non ha fatto le solite e inutili promesse ( elettorali o industriali ) non fa differenza.
Ritratto di Oxygenerator
20 marzo 2025 - 15:59
Ah dimenticavo, 10 il futuro è elettrico. Sempre per chi non l’avesse capito.
Ritratto di Miti
20 marzo 2025 - 17:52
1
Oxy , propongo di uscire in piazza e gridare io e te appassionatamente...alle 2 di notte...
Ritratto di Leonubi75
20 marzo 2025 - 15:42
Tutte chiacchiere da buon imbonitore. Dal 2026 la maggior produzione non è scolpita nella pietra e fossero anche 50 modelli nuovi questi van venduti e ai prezzi attuali...
Ritratto di Corrado Mauceri
20 marzo 2025 - 16:04
Nel 2020, solo un’auto nuova su 50 nel mondo era completamente elettrica, mentre nel Regno Unito questa percentuale era di una su 14. Potrebbe sembrare sorprendente, ma anche se da oggi in poi tutte le nuove auto prodotte fossero elettriche, ci vorrebbero dai 15 ai 20 anni per sostituire l’intera flotta attuale di veicoli a combustibili fossili. Le riduzioni delle emissioni derivanti dalla sostituzione di tutti i veicoli a motore a combustione interna con alternative a zero emissioni non avverrebbero abbastanza rapidamente da avere un impatto decisivo nel tempo a nostra disposizione, ovvero nei prossimi cinque anni. Per affrontare le sfide dell’inquinamento climatico e atmosferico, è necessario ridurre il più rapidamente possibile l’uso dei mezzi di trasporto motorizzati, in particolare delle auto private. Concentrarsi esclusivamente sui veicoli elettrici significa restare indietro nella corsa per raggiungere le emissioni zero. Questo accade perché le auto elettriche non sono realmente a zero emissioni di carbonio: la loro produzione comporta una serie di processi che generano emissioni, tra cui l’estrazione mineraria necessaria per ottenere le materie prime per le batterie, la fabbricazione dei veicoli e la generazione dell’elettricità che li alimenta. Il settore dei trasporti è uno dei più difficili da decarbonizzare, a causa dell’uso intensivo di combustibili fossili, della dipendenza da infrastrutture che generano elevate emissioni (come strade, aeroporti e i veicoli stessi) e della cultura della mobilità privata. Un modo efficace per ridurre rapidamente le emissioni nei trasporti a livello globale è sostituire le automobili con biciclette, biciclette elettriche e spostamenti a piedi, un approccio noto come “viaggio attivo”. Questa modalità di trasporto è più economica, benefica per la salute e più sostenibile. Nelle strade urbane congestionate, inoltre, non è necessariamente più lenta delle automobili. Ma quante emissioni si possono davvero evitare ogni giorno con questo sistema? E quale potrebbe essere il suo contributo nella riduzione delle emissioni globali del settore dei trasporti? In una ricerca pubblicata di recente, i miei colleghi e io abbiamo scoperto che le persone che camminano e vanno in bicicletta riducono significativamente la loro impronta di carbonio nei loro spostamenti quotidiani, anche nelle città dove queste abitudini sono già diffuse. Anche se alcuni di questi spostamenti non sostituiscono direttamente viaggi in auto, crediamo che un aumento della mobilità attiva comporterebbe una riduzione complessiva delle emissioni di carbonio nei trasporti. Abbiamo studiato 4.000 persone residenti a Londra, Anversa, Barcellona, Vienna, Örebro, Roma e Zurigo. Nel corso di due anni, questi partecipanti hanno effettuato un totale di 10.000 viaggi al giorno, fornendo un campione per analizzare le loro attività di trasporto quotidiane, tra cui recarsi al lavoro in treno, accompagnare i figli a scuola in auto o raggiungere il centro città in autobus. Nella nostra ricerca abbiamo calcolato l’impronta di carbonio generata da ciascuno di questi spostamenti. I risultati sono stati sorprendenti. Le persone che si spostano in bicicletta producono un’impronta di carbonio giornaliera inferiore dell’84% rispetto a chi non lo fa. Inoltre, chi passa dall’auto alla bicicletta per gli spostamenti almeno un giorno alla settimana riduce le proprie emissioni di carbonio di 3,2 kg di CO2, l’equivalente di percorrere 10 km in auto, consumare una porzione di cioccolato o di agnello, o inviare 800 e-mail. Analizzando l’intero ciclo di vita di ogni modalità di trasporto, dalle emissioni legate alla produzione del veicolo fino al suo utilizzo, abbiamo scoperto che le emissioni generate dall’uso della bicicletta possono essere fino a 30 volte inferiori rispetto a quelle di un’auto a combustibili fossili e circa 10 volte inferiori rispetto a quelle di un’auto elettrica. Inoltre, i residenti urbani che hanno sostituito l’auto con la bicicletta per almeno uno spostamento giornaliero hanno ridotto la loro impronta di carbonio annuale di circa mezza tonnellata di CO2, un valore equivalente alle emissioni di un volo di sola andata da Londra a New York. Secondo i nostri calcoli, se un abitante su cinque nelle città europee adottasse in modo permanente questa abitudine, le emissioni delle automobili si ridurrebbero dell’8%. Quasi la metà della riduzione delle emissioni giornaliere di carbonio registrata durante i lockdown globali del 2020 è stata attribuita alla diminuzione dell’uso dei trasporti. La pandemia ha costretto i paesi a rivedere le loro abitudini di mobilità per ridurre la diffusione del virus e, nel Regno Unito, gli spostamenti a piedi e in bicicletta sono stati i principali beneficiari. Il numero di persone che camminano regolarmente è aumentato del 20% rispetto al periodo pre-pandemia, mentre gli spostamenti in bicicletta sono cresciuti del 9% nei giorni feriali e del 58% nei fine settimana. Questo nonostante il fatto che molte persone che si recano al lavoro in bicicletta avrebbero potuto lavorare da casa. La mobilità attiva rappresenta non solo un’alternativa all’automobile, ma anche un mezzo per garantire il distanziamento sociale. Ha contribuito a proteggere la salute pubblica durante la pandemia e potrebbe continuare a ridurre le emissioni, specialmente considerando che i costi elevati delle auto elettriche continueranno a scoraggiare molti acquirenti nel prossimo futuro. La transizione verso gli spostamenti attivi può giocare un ruolo cruciale nella riduzione delle emissioni ben prima che le auto elettriche diventino ampiamente accessibili. Oltre a essere un mezzo di trasporto economico e affidabile, camminare e andare in bicicletta proteggono la nostra salute e riducono il traffico urbano. La sfida per il futuro sarà incentivare e facilitare questi cambiamenti su larga scala
Ritratto di Byron59
20 marzo 2025 - 17:14
Caro dottor Mauceri. Sono lieto di aver scoperto di aver viaggiato attivamente negli ultimi sessantacinque anni della mia vita. Secondo il mio contapassi viaggio attivamente con un milione e seicentomila passi l'anno. Ma viaggiare attivamente ad Anversa non è uguale che farlo a Palermo o a Roma. Se devo viaggiare in strade costruite per le auto e con un dislivello di seicento metri tra andata e ritorno e ho due figli piccoli, come faccio a viaggiare attivamente? Le assicuro che chi può già attivamente ci viaggia dalla nascita. Quanto ai conti della CO2, mi sembrano un po' ottimisti. Lei scrive che lasciare l'auto per uno spostamento in città equivale in un anno a un volo Londra New York. Ora, uno spostamento medio di cinque otto chilometri in città per 365 giorni fa duemilanovecentoventi chilometri. Il che, con un'automobile a benzina, che mettiamo consumi sette litri per cento chilometri fa duecento litri di benzina. Sempre ammesso che io viaggi sempre solo. E difficilmente lo sono. Quindi dividiamo questi cento litri per due. E sono cento litri. Ora, un aereo di linea in quella tratta da lei indicata consuma circa 60000 litri di carburante. Diviso duecento passeggeri da 300 litri di carburante. E quindi che per un anno in macchina ci vogliono tre viaggi e non uno. Se poi consideriamo che la macchina non si prende tutti i giorni forse arriviamo a quattro. Ossia quattro anni in macchina per un, dico UNO, viaggio in aereo per quella tratta. E le assicuro che i verdi ecologisti vanno più in aereo che in macchina. Quindi rinunciamo agli aerei, dottor Mauceri e se vogliamo andare in America si viaggi attivamente. Gli aerei inquinano più delle auto. Così facciamo bene al pianeta e non rompiamo i cabb@sisi al popolo bue che ci li ha già belli gonfi e di essere preso per i fondelli da similitudini fantascientifiche non ne può più.
Ritratto di Corrado Mauceri
20 marzo 2025 - 17:35
L importante è non rovinare questa meravigliosa creazione che è la nostra terra
Ritratto di pierfra.delsignore
20 marzo 2025 - 20:28
4
Sono moderatamente ottimista per il clima in generale, una variabile mai calcolata è l'invecchiamento della popolazione, che cambia e cambierà sempre di più i consumi ed impatterà positivamente sui cambiamenti climatici. Una data fatidica il 2035 per il mondo dell'automotive, ma molto più di ha stato l'Ev, per come la possiate vedere, salvezza o disastro, ci sarà un dato che impatterà sia sulle vendite che sulle emissioni in questo paese, ma non sarà molto diverso in tutta Europa e gran parte del mondo 1/3 della popolazione ossia circa 19 milioni di persone sarà over 65, una città di 40.000 persone sarà composta di over 100, non penso che queste persone avranno come principale interesse cambiare auto o usarla per migliaia e migliaia di km, tantomeno di immettersi nel traffico urbano di una grande metropoli se non per necessità estreme, questo dato mai lo considerate, ma 19 milioni di over 65 e 40.000 di over 100 sono dati, numeri, che avranno enormi impatti nel mondo reale
Ritratto di probus78
20 marzo 2025 - 21:48
Messa così va benissimo ma è un po' triste. Io preferirei che lo stile di vita ecocompatibile fosse frutto di una scelta ragionata e non la ineluttabile conseguenza dell' invecchiamento della popolazione.
Ritratto di pierfra.delsignore
21 marzo 2025 - 10:43
4
La realtà non è spesso ideale, quasi mai, molte cose anche estremamente positive, non sono nate per nobili ideali, la più grande scoperta medica farmacologica che ha salvato centinaia di milioni di vite comprese una buona parte di chi scrive su questo forum, gli antibiotici, non sono nati per il bene del pooopollo, ma per rimandare i soldati alleati in battaglia dopo essere stati feriti ad El Alamein e sono stati fondamentali per quella vittoria, è un piccolo esempio di come ha sempre girato il mondo, non saranno gli ideali green a salvare il mondo dal cambiamento climatico, troppo egoismo, trappo populismo, troppa ideologia estremista, ma sarà la demografia, la popolazione mondiale diminuirà enormemente ed invecchierà ancora prima, questo la renderà giocoforza ecocompatibile, alla fine siamo animali, come spesso accade quando un animale è troppo impattante per l'ambiente il suo numero viene regolato da malattie, mancanza di cibo, diminuzione di natalità, non sfuggiamo a questa regola, il sistema industrializzato porta a bassa natalità, tutto in 2-3 secoli, un secondo forse meno della vita della terra si riequilibrerà, tra miglioramento delle tecnologie e soprattutto riduzione ed invecchiamento della popolazione, del resto estremizzo, ma se Milano avesse 10.000 abitanti si potrebbe girare tutti con l'euro zero e l'impatto sarebbe minimo
Ritratto di probus78
21 marzo 2025 - 11:05
Giusto, giusto, condivido il tuo approccio pragmatico e realistico. Riflettendo sul tuo ottimo spunto sull' invecchiamento potrebbe in Italia (credo abbiano età media tra le più alte in Europa e nel mondo) influire sulla resilienza vendite evergreen Pandina, cavallo di battaglia dell' amico Forfait, auto validissima e semplice spesso prediletta proprio dagli anziani.
Ritratto di forfait
21 marzo 2025 - 11:28
Bah... E' pure vero che tanto qua oramai si legge di tutto "e spesso LE lasciamo passare" , ma ora pure l'endorsement a procedere spediti verso tali fantateorie...; quessa è istigazione :) :) :) Voglio dire: l'amico digitale (non so a che anno abbia fatto riferimento ma presumo dato recente e valido tutt'oggi) ci fa presente che Monaco col suo 36% di popolazione over 65 stacca nettamente l'Italia ferma al 23% (nei paraggi nostri ci sono anche Germania, Finlandia, Grecia, Portogallo); ebbè Monaco il notorio paese delle Panda anzi no (essendo più vecchi) delle Microcar adDiesell :)))))))))))))
Ritratto di forfait
21 marzo 2025 - 11:29
Poi va bene così eh, uno legge un dato da una news e se lo segna per un po' di tempo come il prezzemolo per/su tutto. Quindi "qui" ora regna che siamo vecchi "solo noi in italia" e quindi siamo poveri per l'essere vecchi, compriamo le Panda perché siamo vecchi, le offerte dei supermercati si rinnovano ogni 2 settimane (o ogni singola non so) perché siamo vecchi, abbiamo delle stagioni miti perché siamo vecchi.... Io boh, davvero come vi vengano :))))))
Ritratto di forfait
21 marzo 2025 - 11:34
Fra l'altro genialata nella genialata (della teoria) : cerchi e visualizzi all'opposto paesi con la popolazione meno "aged" , e sono invero tutti in iperpovertà (per davvero in tal caso). Ripeto: come vi vengano, boh... :)))))))))))
Ritratto di pierfra.delsignore
21 marzo 2025 - 13:29
4
Forfait come al solito parti per le tue assurde teorie, siamo tutti vecchi e l'Italia è tra i paesi più vecchi come Russia, Ucraina, Cina, Giappone, Corea del Sud, Nord, Singapore, Spagna, ma non è che in Germania, India, USA, Iran o Brasile facciano 3 figli a testa, da noi siamo a 1.20. gli altri paesi tra 1.60-1.90 quelli messi meglio, quindi l'invecchiamento della popolazione è un dato di fatto e non penso che esempio 7 milioni di 80-85 enni tedeschi gireranno con le microcar a diesel dei tuoi deliri, i dati sono questi e valgono per tutto il mondo, se escludi il Pakistan o l'Africa, ma appena ci si sviluppa e si passa ad un sistema industriale compiuto pure loro come natalità crollano, il Sud Africa tra 5 anni avrà natalità negativa come l'Italia, l'Angola 7-8 tutto questo impatterà sui consumi e sulle emissioni in modo molto più enormemente positivo di qualsiasi tecnologia ecocompatibile. Le fantateorie sono le tue, la denatalità riguarda praticamente tutti i continenti e nazioni a parte Pakistan ed Africa e tempo pochi anni, millesimi di secondo per la terra, pure questi paesi avranno natalità negativa. Tu a parte i tuoi deliri populisti hai qualche rivelazione alternativa che non conosciamo. Il tasso globale di natalità è passato da 5 a 2.50 in 40 anni, 3/4 del mondo aumenta la popolazione solo perché grazie ai progressi della medicina viene posticipata la data di decesso, vedi India o Brasile.
Ritratto di probus78
21 marzo 2025 - 15:16
A Monaco gli "anziani" magari prenderanno più facilmente un Golf rispetto a una Panda. Parliamo di una delle città più ricche d' Europa e del pianeta. Cmq il discorso della silver economy riferita all' automotive è interessante ....
Ritratto di forfait
21 marzo 2025 - 15:22
Quindi secondo te a Montecarlo sono più vecchi di noi ma fanno 2-3 figli a coppia, e per questo non girano con le Pandine ma con ben altre auto? Bah...
Ritratto di forfait
21 marzo 2025 - 15:25
Per il resto alcune nazioni-continente (e ripeto nazioni-continente, non lo staterello da popolazione della singola regione italica) se la sono persino autoimposta la "natalità a tasso controllato" (max 1 figlio per coppia) e indovina-indovina: 1) non sono implose in sé stesse come invece da tue "precisissime" teorie sarebbe dovuto essere 2) sono diventate nel frattempo persino la prima economia mondiale. Ebbè... :))))))))))
Ritratto di forfait
21 marzo 2025 - 15:27
Quindi (ai tuoi occhi) la tua teoria sarà pure infallibile, ma se la nazione che ha fatto meglio di tutti in score negli ultimi tempi era quella che in primis più di tutte s'era persino imposta certa (ridotta) natività; beh, magari una piccola domandina (al di là del muro dell'ego) forse te la potresti pure (auto)porre, no? :)
Ritratto di probus78
21 marzo 2025 - 16:36
La mai era una semplice ipotesi mica dico di essere infallibile :)))
Ritratto di telemo
20 marzo 2025 - 16:09
Che produrre in Italia è complicato per via della burocrazia, è dispendioso per via delle innumerevoli tasse e dei costi dell'energia; e ben noto a tutti quanti da anni. Mentre sulle competenze di John Elkann, stenderei un velo pietoso.
Ritratto di Tlcd
20 marzo 2025 - 17:09
1
Ennesima bugia di questo ceffo
Ritratto di Quello Li
20 marzo 2025 - 17:27
MAVAFFANGALA EL KANNNNN
Ritratto di pierfra.delsignore
20 marzo 2025 - 20:23
4
Follia pura convocarlo in parlamento, come puntare su una sola casa automobilistica e non fare in modo che ce ne siano altre, il mondo dell'auto in Italia, esclusa la motorvalley è finito per questo motivo
Ritratto di AZ
20 marzo 2025 - 20:25
Vergognoso.
Ritratto di Rush
21 marzo 2025 - 09:45
Caro pagliaccio, che ci dici dei 18.8 miliardi di euro di soldi pubblici ricevuti ? Forse non sai che chiunque di coloro che hanno pagato le tasse (ti hanno sovvenzionato) se avessero avuto un contributo al pari di quelli ricevuti da tuo nonno prima e oggi a te non sareste stata l’unica famiglia a costruire auto… e magari sarebbero state più belle e più efficienti con prezzi adeguati!
Ritratto di Rush
21 marzo 2025 - 09:47
20 MAR 2025 18:18 I NUMERI SI INTERPRETANO – JOHN ELKANN IN AUDIZIONE ALLA CAMERA, A SUPPORTO DELLA SUA TESI DIFENSIVA (“SENZA DI NOI L’AUTO IN ITALIA SAREBBE SCOMPARSA) HA PRESENTATO UNO STUDIO DELLA LUISS SULL’APPORTO DATO DALLA FIAT AL NOSTRO PAESE. MA UNA RICERCA DI UNIMPRESA METTE I PUNTINI SULLE I: “IN 24 ANNI IL GRUPPO FIAT, POI FCA E INFINE STELLANTIS, HA RICEVUTO CIRCA 18,68 MILIARDI DI EURO DI RISORSE PUBBLICHE TRA CONTRIBUTI DIRETTI, INCENTIVI, PRESTITI GARANTITI DALLO STATO E CASSA INTEGRAZIONE…”
Ritratto di nialex
21 marzo 2025 - 11:23
Diciamo che al netto dei soldi ricevuti possiamo dire che è stata l'auto Italiana. Quello che aggiungerei e che "Grazie a lui l'automobile Italiana non esiste più" visto che quello che ha fatto passare come un accordo in realta è una vendita vera e propria. Penso sia giusto tirarlo fuori da qualsiasi forma di finanziamento pubblico. L'unico finanziamento che accetterei è un acquisizione da parte dello state delle quote, o magari l'acquisto di qualche marchio per renderlo statale e Italiano
Ritratto di Corrado Mauceri
21 marzo 2025 - 12:19
Purtroppo la classe dirigente della fiat non ha una visione del futuro, dell ambiente,dei lavoratori, dei compratori e a un vero piano industriale con una buona qualità delle auto..., pensa solo al profitto e a investire in borsa ecc
Ritratto di Mauro1971
21 marzo 2025 - 12:52
1
Tifare fiat sempre e comunque...come un figlio difficile..amore non ragione...viva Pomigliano viva Atessa viva Cassino viva Torino sempre!!
Ritratto di Indipendente0
21 marzo 2025 - 15:19
Si tifa per i prodotti di buona qualità
Ritratto di Mauro1971
21 marzo 2025 - 20:40
1
fosse così..dall atalanta in giù..stadi vuoti..e serie b serie c e d inesistenti...vallo a dire a loro

PREZZI CARBURANTI

SCOPRI I PREZZI DEI DISTRIBUTORI VICINI A TE
Prezzi medi in Italia
Rilevazione di venerdì 21 marzo
Le notifiche push sono disabilitate in questo browser