SFIDE COMPLESSE - Al Forum Automotive (l’incontro annuale che mette a confronto sui temi “caldi” dell’automobile alcuni dei più importanti esperti del settore) hanno tenuto banco le scelte strategiche dell’Unione europea sulla transizione ecologica, sull’ipotesi di riarmo del Continente e sulle modalità con la quale arginare la rampante concorrenza cinese: decisioni che avranno pesanti riflessi sulle case costruttrici, sull’occupazione e più in generale su tutto l’indotto di un comparto fondamentale per il nostro Paese e per tutta l’Europa.
EUROPA IN “CHIAROSCURO” - I politici (anche di schieramenti opposti) che sono intervenuti accolgono con favore la decisione della Commissione Ue di posticipare di tre anni le multe per le case che sforano i limiti sulla CO2 emessa dalle loro auto nuove. Tuttavia, resta ancora parecchia preoccupazione per le conferme che arrivano da Bruxelles sul bando nel 2035 per le auto nuove a benzina o a gasolio. Ciò è in parte compensato dall’ipotesi di apertura agli e-Fuel e ai biocarburanti: una scelta che consentirebbe - secondo gli intervenuti al Forum - al motore a scoppio di sopravvivere anche dopo il 2035, dando alla filiera più tempo per riorganizzarsi e gestire al meglio la transizione all’elettrico. Chiusura totale invece sulla riconversione industriale per sostenere il riarmo europeo: per gli esperti, il comparto militare non può sostituirsi a quello dell’automotive.
L’OMBRA DEL “DRAGONE” - Il Dieselgate, il Covid e i recenti conflitti hanno rivoluzionato il settore dell’auto e definito un intero ciclo economico, che dal 2020 al 2024 ha visto i costruttori guadagnare più dei loro fornitori, quando invece per i dieci anni precedenti il trend era stato praticamente opposto. Questi profondi “shock”, secondo gli esperti intervenuti, hanno dato un impulso ai cambiamenti che stanno scuotendo l’industria dell’automobile, favorendo in parte anche l’emergere dei nuovi marchi cinesi. La concorrenza dei costruttori del “Dragone” resta, da qui ai prossimi anni, la più grande sfida per le case del Vecchio Continente; il confronto si basa anche su elementi che stanno assumendo rapidamente un’importanza rilevante, come l’uso dell’intelligenza artificiale nei veicoli e nei processi produttivi, e sui processi decisionali che, per motivi anche normativi, sono più rapidi e meno complessi in Cina che in Europa.