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L’auto al bivio, fra vincoli Ue, riarmo e concorrenza cinese

Pubblicato 21 marzo 2025

Al Forum Automotive si è discusso del futuro dell’auto in Europa (e in Italia). Un settore che è costretto ad affrontare sfide sempre più complicate e dal cui esito dipende la sopravvivenza “industriale” di gran parte del Continente.

L’auto al bivio, fra vincoli Ue, riarmo e concorrenza cinese

SFIDE COMPLESSE - Al Forum Automotive (l’incontro annuale che mette a confronto sui temi “caldi” dell’automobile alcuni dei più importanti esperti del settore) hanno tenuto banco le scelte strategiche dell’Unione europea sulla transizione ecologica, sull’ipotesi di riarmo del Continente e sulle modalità con la quale arginare la rampante concorrenza cinese: decisioni che avranno pesanti riflessi sulle case costruttrici, sull’occupazione e più in generale su tutto l’indotto di un comparto fondamentale per il nostro Paese e per tutta l’Europa.

EUROPA IN “CHIAROSCURO” - I politici (anche di schieramenti opposti) che sono intervenuti accolgono con favore la decisione della Commissione Ue di posticipare di tre anni le multe per le case che sforano i limiti sulla CO2 emessa dalle loro auto nuove. Tuttavia, resta ancora parecchia preoccupazione per le conferme che arrivano da Bruxelles sul bando nel 2035 per le auto nuove a benzina o a gasolio. Ciò è in parte compensato dall’ipotesi di apertura agli e-Fuel e ai biocarburanti: una scelta che consentirebbe - secondo gli intervenuti al Forum - al motore a scoppio di sopravvivere anche dopo il 2035, dando alla filiera più tempo per riorganizzarsi e gestire al meglio la transizione all’elettrico. Chiusura totale invece sulla riconversione industriale per sostenere il riarmo europeo: per gli esperti, il comparto militare non può sostituirsi a quello dell’automotive.

L’OMBRA DEL “DRAGONE” - Il Dieselgate, il Covid e i recenti conflitti hanno rivoluzionato il settore dell’auto e definito un intero ciclo economico, che dal 2020 al 2024 ha visto i costruttori guadagnare più dei loro fornitori, quando invece per i dieci anni precedenti il trend era stato praticamente opposto. Questi profondi “shock”, secondo gli esperti intervenuti, hanno dato un impulso ai cambiamenti che stanno scuotendo l’industria dell’automobile, favorendo in parte anche l’emergere dei nuovi marchi cinesi. La concorrenza dei costruttori del “Dragone” resta, da qui ai prossimi anni, la più grande sfida per le case del Vecchio Continente; il confronto si basa anche su elementi che stanno assumendo rapidamente un’importanza rilevante, come l’uso dell’intelligenza artificiale nei veicoli e nei processi produttivi, e sui processi decisionali che, per motivi anche normativi, sono più rapidi e meno complessi in Cina che in Europa.



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Ritratto di Volpe bianca
21 marzo 2025 - 18:11
Un settore che già di per sé era in calo, ma se affonderá sarà quasi esclusivamente grazie alle follie dell'Ue.
Ritratto di Tistiro
21 marzo 2025 - 18:36
Ma no, è solo perché non hanno cominciato prima con l elettrico... a retrograttare
Ritratto di giocchan
21 marzo 2025 - 19:19
No Volpe, l'europa c'entra poco o niente. Le multe sono il problema? Rimandate di tre anni, no problem. Il problema è l'Euro 7? Nessun problema, lo rendiamo una pagliacciata - praticamente facciamo che non è cambiato nulla dall'Euro 6. Il problema sono le BEV cinesi che potrebbero essere troppo appetibili? Nessun problema, raddoppiamo (Tesla, BYD, ecc...) o quadruplichiamo (MG) i dazi! Persino se l'europa si chiudesse "a riccio" stile Trump, con dazi del 100%, non basterebbe: i costruttori europei sopravvivono perchè esportano, il mercato europeo assorbe solo una parte di ciò che producono VW e soci. La realtà è che non hanno più un prodotto competitivo: non hanno le migliori elettriche (Tesla e i cinesi), non hanno i migliori ibridi (Toyota, Hyundai/Kia, BYD con le PHEV)... non hanno probabilmente nemmeno i migliori benzina puri (anche perchè, diciamocelo, oramai quelli li sanno fare più o meno tutti...). E il diesel nel mondo fa numeri ridicoli, è una motorizzazione diffusa soprattutto in europa (anzi, con Italia e Germania in testa... da noi per un discorso di accise). Anche se chiudi a riccio Europa / USA / Giappone, i cinesi possono esportare in tutto il mondo. i costruttori europei falliranno? No, non falliranno, così come non sono falliti quando i giapponesi si sono presi mezzo mondo - Toyota 30 anni fa nel mondo vendeva un terzo, mica erano primi al mondo. Però il giro di affari si ridurrà - e in questo il green deal europeo c'entra zero: detto questo, malgrado la guerra in Ucraina, magari si poteva fare qualcosa di più per tenere basso il prezzo dell'energia (ma, anche lì, dare la colpa all'europa è facile... però in europa ci sono pure Spagna e Francia...)
Ritratto di Edo-R
21 marzo 2025 - 20:13
@giocchan io la vedo così (poi a ognuno la sua opinione): tutti corriamo, ma un certo punto il nostro stesso allenatore, pensando chissà cosa o che forse siamo troppo bravi, ci fa un mega sgambetto. Non contento, perchè ci ritiene evidentemente troppo bravi, ci mette pure dei pesi per riprendere a correre, più quelli che ci mettono gli altri che stanno correndo che non hanno ricevuto nessuno sgambetto. Insomma, perchè doveva esserci uno sgambetto se la tecnologia si evolve naturalmente? Ma d'altronde vediamo bene come da un giorno all'altro si prendeno le decisioni EU: ReArm Europe e pure qui gente d'accordo e gente non d'accordo, eh ma si deve fare così, ma no si doveva fare in quest'altro modo...........boooohhhhhh.
Ritratto di Volpe bianca
21 marzo 2025 - 20:27
@giocchan il mio commento è molto breve e inizia con "Un settore che già di per sé era in calo". Quindi non è solo colpa dell'Ue, ma se ad un settore già in crisi imponi scadenze, multe, un cambiamento già da subito in forte svantaggio rispetto alla concorrenza, il tutto condito da un continuo tira e molla di minacce, promesse, incentivi sparsi a caso e una programmazione semplicemente ridicola, impossibile da rispettare, tutto questo per me può essere considerato una spallata decisiva verso il baratro. Se sei in palese svantaggio in un settore, non lo imponi, ma ti organizzi, pianifichi, valuti, non ti butti in pasto agli squali.
Ritratto di Al Volant
22 marzo 2025 - 05:30
L'Europa c'entra eccome. Doveva essere un organismo indipendente, ma non lo è mai stato. È sempre stato uno strumento in mano ai migliori corruttori. Non sono MAI state prese decisioni politiche, frutto di una visione, ma sempre per accontentare il corruttore. Fino a quando a corrompere erano industrie europee, in parte andava bene, ma era terribilmente miope la cosa. Dopo si sono aggiunti nordamericani e cinesi, et voilà... Se volete vi faccio l'elenco, ma qui si parla di auto, basterebbe citare il via libera di mega fusioni tipo vag e stellantis... distrutta completamente la concorrenza. E tu dici che non è colpa dell'Europa? Non è forse una colpa volontaria, ma una conseguenza strutturale ( hanno molto potere e sono pochi uomini da corrompere, senza alcuno spirito identitario, cosa vuoi che freghi ad un tedesco di un greco o un italiano? )
Ritratto di ilariovs
22 marzo 2025 - 06:17
tutto giusto, ci siamo crogiolati nella storiella del "abbiamo il miglior motore termico del mondo" ed invece lo aveva Toyota. Il diesel, vera novità europea è stato stroncato dieci anni fa dal diesel gate. Restano le elettriche. Se le case europee riescono a primeggiare sull'elettrico bene, avranno un grosso mercato in tutto il mondo su cui puntare, altrimenti (e qui non sono daccordo con te) tanti marchi europei chiuderanno, perchè la pappa per tutti NON c'è.
Ritratto di Trattoretto
21 marzo 2025 - 19:41
Ma quali follie UE d'Egitto ... E quando sono arrivati i giapponesi o i coreani, c'erano anche allora le fantomatiche "follie UE"? Ancora credete di vivere in un'isola deserta ... col mondo che sta ad aspettarvi. Non ho visto tutto questo clamore quando sono state abolite le caldaie a gasolio in favore di quelle a gas, e poi quelle a gas per le pompe di calore (2029). Nessuno si è scandalizzato. Si chiama progresso tecnologico. E chi rimane indietro viene tagliato fuori dal mercato.
Ritratto di Volpe bianca
21 marzo 2025 - 20:30
Trattoretto, almeno un commento di quattro righe leggetelo prima di rispondere. "Un settore che già di per sé era in calo". Il resto l'ho scritto nella risposta a giocchan.
Ritratto di Sepofa
21 marzo 2025 - 21:54
Ecco un altro elettronauta dalla testa vuota: A trattoretto, quello che pensi si chiama: involuzione tecnica ed impoverimento sociale, svegliaaaa.
Ritratto di Gasolone xv
21 marzo 2025 - 22:34
La. Pomp@ di calore fa cac@re
Ritratto di Trattoretto
21 marzo 2025 - 19:43
Della serie "difendiamo i tubi catodici della Mivar" ...
Ritratto di Sepofa
21 marzo 2025 - 21:59
Trattoretto: visto il clamoroso insuccesso, e la bocciatura del mercato del nuovo, per non parlare nell' usato (inesistente), le autoapile sono ferme sui piazzali, direi di evitare di fantasticare.
Ritratto di Miti
23 marzo 2025 - 10:01
1
Concordo con Volpe. Stavo guardando ieri i listini per un ipotetico acquisto. Un numero davvero consistente di case cinesi o pseudo cinesi. L'Europa quale? Tra l'universale 1,2 puretech battezzato e ribattezzato e ribattezzato ancora, la Vag che è in crisi come tutto il comparto tedesco Premium rimane cosa ? Che faranno veicoli di guerra? E quanti? Due milioni o tre milioni? Quale sarà la loro vita media operativa? Vent'anni? Quindici??? Ed i tempi di sviluppo? Tutta fuffa dal mio punto di vista... e niente arrosto come al solito dai politicanti europei. E se questo settore che portava una grande fetta di PIL cadesse porterà un giù anche la metallurgia e la siderurgia come tanti altri settori. I paraocchi di quelli che stanno guidando questo continente ci porterà alla rovina per davvero. Trent'anni di puntare sui profitti del diesel senza fare nient'altro, adesso si paga il prezzo di non avere avuto la lungimiranza... il minimo fiuto per fare affari. Se questo settore affonda non credo che la UE reggerà...si vedrà comunque.
Ritratto di probus78
21 marzo 2025 - 18:59
La "retrograttata" più efficace la sta facendo VW , col tempestivo sviluppo del full Hybrid appena 10 anni dopo il dieselgate. Tempi record!
Ritratto di Sepofa
21 marzo 2025 - 22:10
La VW ha in listino su tutti i modelli (tranne la Polo) il motore diesel, ci sarà un motivo no? Se non vuoi far crescere le perdite, o andare verso la chiusura degli impianti...
Ritratto di probus78
21 marzo 2025 - 22:21
Ed infatti negli ultimi anni è stata superata a livello mondiale da Toyota e presto lo sarà anche da Hyundai Kia chissà ...
Ritratto di ziobell0
21 marzo 2025 - 23:40
azzo c'è da discutere ormai
Ritratto di CR1
22 marzo 2025 - 03:46
Follie. Vediamo chi le farà più grosse 1° classificato Putin con la guerra, 2° classificato de Donald dazi a tutti (son già senza frittate) 3° hamas & company ma non è follia è suicidio 4° Europa-europei che li han votati::: volevano salvare il mondo ->
Ritratto di Anacleto verde
22 marzo 2025 - 09:48
L'eurofogna deve essere fermata. Con ogni mezzo.
Ritratto di alex_rm
22 marzo 2025 - 09:58
Si svegliano adesso che é primavera,con 10 anni di ritardo.prima sono andati a produrre in Cina imparando gli a fare le auto in società al 50% e adesso che i cinesi fanno auto decenti i marchi europei stanno vendendo poco in Cina(stellantis già ritirata da anni) e anche negli altri mercati(asia, Africa,sud America, Russia) i cinesi stanno sostituendo i marchi europei anche con i motori termici
Ritratto di Byron59
22 marzo 2025 - 09:59
@giocchan Invece è proprio l'europa il motore di ogni squilibrio europeo. Ha nel suo DNA, ossia nei suoi trattati istitutivi, Maastricht e Lisbona, il seme del neoliberismo e del globalismo e dell'ordoliberismo alla tedesca. Nel trattato istitutivo, all'articolo tre è scritto nero su bianco che l'unione è un'organizzazione che ha come suo fine la creazione di un'economia di libero mercato. Nessuna costituzione del mondo, tranne quelle delle repubbliche popolari di tipo sovietico, inserisce in costituzione la forma economica dello stato, perché le forme possono cambiare nel tempo, sono flessibili di per sé. L'unione è invece un'economia neoliberista per trattato e non è possibile avere al suo interno altro se non quello. Detto questo, l'unione è anche un'unione patriarcale, dove i genitori sono Francia e Germania e gli altri stati sono i figli, i figliastri o i servi. Negli anni la Germania ha sempre più assunto le vesti del padre padrone, mentre la Francia quelli della moglie comunque sottomessa. L'unione è nata per permettere alla Germania di fare la propria politica economica, votata al mercatismo, ossia all'esportazione all'estero dei propri prodotti con la conseguente demolizione del mercato interno, reso povero attraverso manovre deflattive e di contenimento salariale. Tutto questo ha funzionato perfettamente quando anche l'america era neoliberale e globalista, insieme alla Cina. Stati Uniti e Cina assorbivano i prodotti tedeschi e la Germania si arricchiva, mentre in europa si stava progressivamente sempre peggio. Il giocattolo si è rotto. L'america non è più neoliberista e globalista. La Cina ha un mercato interno enorme, ma non è più disposta ad assorbire la sovrapproduzione europea, perché deve pensare alla propria, e tutto va a ramengo. E ci va per colpa di questa europa e degli stati nazionali che ciecamente ha concesso sovranità a un'entità sovrannazionale non imparziale, anzi di parte, e malevola.
Ritratto di Corrado Mauceri
22 marzo 2025 - 15:24
Mancano tecnici lungimiranti e competenti
Ritratto di Indipendente0
22 marzo 2025 - 15:55
decisioni faranno tornare le auto termiche ...e i cinesi venderanno tutte le loro vecchie auto termiche all europa e noi saremo contenti perché abbiamo salvato il benzina, il diesel i bio carburanti e rallentato l elettrico a vantaggio di una bella aria da respirare nelle città...tanto a nessuno interessa la transizione energetica .. l importante è attaccare l auto elettrica così le grandi compagnie petrolifere possono continuare a guadagnare miliardi di euro ogni giorno attraverso il rifornimento della nostra auto..tutto perché nessuno vede il veleno che esce dai tubi di scappamento perché invisibile ad occhio nudo ma realmente presente..anche l auto elettrica inquina ma molto meno dei motori termici scegliamo almeno il male minore per i nostri figli