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Auto aziendali: fino a luglio 2025 tornano le vecchie regole

Pubblicato 11 aprile 2025

L’approvazione di un emendamento alla nuova normativa congela la tassazione ai livelli precedenti per le vetture consegnate entro il 30 giugno. Intanto i gestori delle flotte cambiano le loro strategie.

Auto aziendali: fino a luglio 2025 tornano le vecchie regole

L’EMENDAMENTO CONGELA TUTTO

Con l’approvazione di un emendamento inserito all’interno del “Decreto Bollette”, viene rinviata la nuova tassazione che avrebbe colpito le nuove auto aziendali a partire dall’inizio del 2025. La norma prevedeva vantaggi notevoli per le elettriche e le plug-in, con aliquote più penalizzanti per benzina e diesel (qui per saperne di più). L’emendamento ha rinviato le nuove aliquote, lasciano la vecchia tassazione basata sulle emissioni effettive di CO2 per tutte le auto aziendali ordinate dal datore di lavoro entro il 31 dicembre 2024 e consegnate al lavoratore dal primo gennaio al 30 giugno 2025. 

EMISSIONI O ALIMENTAZIONE?

Fino allo scorso anno, il sistema di tassazione delle auto aziendali si basava sul costo chilometrico, con variazioni in base alle emissioni di CO2. Il valore del benefit poteva arrivare quindi a un massimo del 50% del costo chilometrico per le auto con emissioni di CO2 superiori a 190 g/km, mentre scendeva al 25% per quelle con emissioni di anidride carbonica inferiori a 60 g/km. La cifra totale era data su una percorrenza media annua di 15.000 km. 

Le nuove regole invece non considerano più i livelli delle emissioni, ma solamente il tipo di alimentazione, fissando un’aliquota al 10% per le auto elettriche, al 20% per le ibride plug-in e del 50% per tutte le altre (comprese le full hybrid). Con il nuovo emendamento, un’auto ordinata entro la fine del 2024 e consegnata nei primi 6 mesi del 2025 continuerà a essere valutata in base alle emissioni, mentre per tutte quelle ordinate dal 1° gennaio 2025 varranno le nuove regole. Da luglio, salvo nuovi provvedimenti, non ci saranno più distinzioni e tutte le auto aziendali pagheranno in base all’alimentazione.

UN PARCO CHE NON SI RINNOVA

La nuova normativa ha portato 4 gestori di flotte su 10 a scegliere di rinviare il rinnovo del proprio parco veicoli, come dimostra uno studio condotto da Fleet Motor Day su un campione di 98 gestori di flotte aziendali responsabili di circa 83.000 veicoli. Se da subito molti fleet manager hanno deciso di allungare i contratti in essere, per il futuro 6 gestori su 10 hanno detto di voler cambiare nei prossimi mesi la propria car list e car policy, mentre solo 2 su 10 la lasceranno inalterata e 1 su 10 è pronto a bandire del tutto le auto termiche. 

Per il 25% di loro le nuove norme comporteranno un forte aumento dei canoni di noleggio, per il 23% cresceranno le lamentele dei driver e per il 20% esploderanno i costi di ricarica. Solo l’8% del campione pensa che la decisione possa dare un forte impulso all’elettrificazione delle flotte. Particolarmente penalizzate sono le full hybrid, che verranno escluse dalle nuove car list da un fleet manager su tre. 



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Ritratto di Alfiere
11 aprile 2025 - 11:05
2
sembra che facciano leggi senza un attenta valutazione delle conseguenze, oppure sono scientemente decisi a supportare la produzione locale di plugin e vendercela come una scelta green.
Ritratto di Quello la
11 aprile 2025 - 11:36
Quindi il trumpone non è l’unico a cambiare vento come una banderuola.
Ritratto di Gordo88
11 aprile 2025 - 17:17
1
O come la ue punti di vista..
Ritratto di Gasolone
11 aprile 2025 - 16:35
Governo di incompetenti
Ritratto di AZ
11 aprile 2025 - 20:13
Vabbè.
Ritratto di Corrado Mauceri
14 aprile 2025 - 18:22
Mai semplificare le cose in questo paese
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