Le logiche con cui si compra un’auto da utilizzare per l’attività lavorativa sono diverse da quelle che guidano nella scelta della “macchina di famiglia”. I gusti personali, fondamentali per il privato, possono ancora essere importanti per l’artigiano o per il professionista, ma passano in secondo piano per chi gestisce flotte aziendali. In queste realtà, infatti, contano di più fattori quali i consumi e le emissioni di CO2, l’affidabilità del veicolo, le garanzie del costruttore, la tenuta di valore dell’usato, la sua rivendibilità, la disponibilità di una rete d’assistenza capillare, la facilità di riparazione, i costi di manutenzione. La decisione d’acquisto può anche dipendere dalle condizioni per l’accesso al credito e dalla disponibilità (oltre che dal prezzo) di servizi integrativi, quali la manutenzione, l’assistenza stradale, l’estensioni della garanzia della Casa a copertura di parti meccaniche o elettriche, eccetera. Talvolta, inoltre, la vettura è il perno di una strategia di marketing pensata per rafforzare l’immagine societaria. In tutti i casi, comunque, è fondamentale avere definito con chiarezza la destinazione d’uso del mezzo e l’utilizzo effettivo che ne verrà fatto.
Per decidere la formula d’acquisto migliore per le proprie esigenze e pianificare le relative spese, occorre considerare che la tassazione cambia sia in base all’opzione finanziaria scelta, sia a seconda del motivo per cui si compra il veicolo. Detrazioni e agevolazioni variano molto, infatti, se il mezzo verrà impiegato esclusivamente per l’attività di business, oppure se sarà destinato anche a impieghi extra lavorativi o, infine, se verrà affidato a un dipendente a titolo di elemento integrativo del suo salario (fringe benefit). Nella valutazione, poi, un peso importante lo giocano anche la realtà dell’azienda (multinazionale o nazionale), il tipo di società e le sue dimensioni (grande, media o piccola). Per i professionisti e le partite Iva conta molto il tipo di attività. Non da ultimo sono da considerare la situazione patrimoniale e la possibilità o meno di immobilizzare capitali nel parco vetture.
Per ogni necessità del cliente “business” c’è una formula d’acquisto più adatta: alcune sembrano molto simili, ma differiscono in realtà per dettagli che permettono di adattarle al meglio alle differenti necessità. Si può scegliere di comprare la macchina (in leasing, con un finanziamento o cash) o semplicemente di utilizzarla come fosse propria (noleggio a lungo/medio/breve termine o car sharing). Nella decisione finale gioca un ruolo importante la conoscenza dei benefici fiscali relativi all’una o all’altra soluzione e la presenza o meno in azienda di personale dedicato alla gestione dei veicoli (il fleet manager). Questa guida può aiutare a valutare meglio le tante soluzioni disponibili, così come a soppesare con cognizione di causa le soluzioni prospettate da un professionista a cui si decidesse di rivolgersi per una consulenza.
IN SINTESI
- Nella scelta dell'auto "business" valutarne affidabilità e costi (bollo, consumo ecc.)
- Tenere conto dell'uso previsto per l'auto e delle caratteristiche/esigenze dell'azienda
- Le formule d'acquisto e di noleggio sono flessibili: richiedere più ipotesi e preventivi
- Tenere conto dei benefici fiscali offerti dalle differenti soluzioni di acquisto o noleggio
- Talune formule rendono superflua la presenza di un fleet manager in azienda