900 EURO IN PIÙ - Costruire un’auto in Italia costa quasi il triplo che farlo in Spagna. A dirlo è stato Jean-Philippe Imparato, responsabile di Stellantis per l’Europa, durante l’audizione dei vertici del gruppo al Parlamento: “Fare un macchina in Spagna costa 516 euro, farla in Italia costa 1.414 euro”, aveva detto il manager di fronte ai parlamentari (qui per saperne di più), riferendosi al costo costo dell’energia. La conseguenza invece è un fuggi fuggi della produzione dal nostro Paese: non è un caso quindi che la Leapmotor, “costola” cinese di Stellantis (che ne controlla il 51%), stia pensando alla penisola iberica per impiantare la produzione in Europa della suv elettrica Leapmotor B10 (nelle foto).
VERSO LA SPAGNA - Secondo quanto riportato dalla Reuters, la casa cinese starebbe pianificando un investimento da 200 milioni di dollari in una fabbrica spagnola per assemblare la B10 a partire dal primo trimestre del 2026. Stando a fonti provenienti dall’ambasciata cinese in Spagna, la Leapmotor sarebbe interessata in particolare a un impianto nei pressi di Saragozza, dopo aver preso in considerazione anche fabbriche Stellantis in Germani a Slovacchia. Le due aziende starebbero già cercando soluzioni per ampliare la catena di fornitori spagnoli, in modo da ottenere quanti più sussidi governativi possibili.
QUESTIONE POLITICA - Ma dietro alla mancata considerazione dell’Italia da parte del costruttore ascitico non ci sarebbero solamente questioni di costo dell’energia, ma anche politiche. Ormai da qualche mese infatti il governo di Pechino ha caldamente sconsigliato alle case cinesi di investire in Paesi che abbiano sostenuto i dazi voluti dalla Commissione Europea nei confronti delle automobili elettriche provenienti dalla Cina. Il governo italiano si è detto favorevole alle sanzioni, così come la Polonia, Stato in cui inizialmente era pianificata la produzione della B10.