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2023
ottobre 2023
Editoriale pubblicato su alVolante di

Anche i giovani amano l’auto, ma come garantirgliela?

CHE DITE, L’AUTO È FUORI MODA, come vorrebbe una certa narrazione iperecologista? Una ricerca della Hype, banca che opera tramite app, sembra dire proprio il contrario: chi ha fra i 18 e i 25 anni pone l’automobile come il secondo obiettivo per cui vale la pena risparmiare, subito dopo i viaggi. Insomma, anche per i ragazzi la mobilità individuale è una necessità, e non bastano una bici o un monopattino per soddisfarla. Ma c’è un enorme problema: avere una vettura è un lusso. E non solo per chi è giovane. 

SEPPURE IN CRESCITA NELL’ULTIMO ANNO, gli stipendi restano un tasto dolente: fra il 2013 e il 2022, il potere d’acquisto di noi italiani è calato del 2%, mentre in Europa è salito del 2,5%. Al contempo, lo scorso anno i prezzi sono andati alle stelle e l’auto non ha fatto eccezione: nuova o usata che sia. Fra l’altro, oggi sembra che si debba scegliere un’elettrica per non sentirsi un cittadino di serie B: uno che se ne frega dell’ambiente, ma anche uno nel mirino delle amministrazioni locali, pronte a impedirgli la circolazione a piacimento e senza preavviso. Quindi, elettrica? Anche qui, c’è un enorme problema. Anzi, più di uno.

ALLA BEN NOTA LITANIA DELLE POCHE COLONNINE di ricarica e dei prezzi da far rizzare i capelli (gli ecobonus non cambiano le carte in tavola), si somma quanto emerso da uno studio del comparatore di prezzi dell’energia switcher.ie: nel corso del 2022, il costo per un “pieno” di corrente nel garage di casa è salito del 18%, con l’Italia quarto Paese più caro d’Europa. In media, paghiamo 5,54 euro per fare 100 km. Sempre meno di quanto si spenderebbe per benzina o gasolio, ma va sfatato il mito della corrente “gratis o quasi”. In pratica, l’esborso sarebbe lo stesso andando a gas, con vetture più pratiche e che costano la metà.

CI SEMBRA QUINDI PIENA DI BUON SENSO la proposta del governo francese per un nuovo tipo di incentivi. La logica è quella che ci sarebbe piaciuto vedere prima, in tutto il Vecchio Continente: norme che favoriscono le auto più “eco” non solo per le emissioni allo scarico (come è ora, con grande vantaggio per le elettriche), ma nell’intero ciclo di vita, dalla produzione alla rottamazione. Sarebbe un metodo più equo, e comporterebbe una transizione meno traumatica verso l’auto a batteria. Che l’addio di Frans Timmermans, l’ormai ex vicepresidente della Commissione europea per il Green Deal a cui si deve il blocco delle vendite delle vetture a benzina o diesel nel 2035, porti qualche novità?  

MdF



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