DEBUTTA IL NUOVO E TANTO PUBBLICIZZATO codice della strada, dopo una lunga gestazione. Come è normale in un provvedimento tanto articolato, ci sono novità che si possono considerare positive, di buon senso, e altre quanto meno discutibili. Fra le prime ci sono le regole sugli autovelox, “strumenti del demonio” per tanti di noi che sono stati salassati per aver superato di 2 o 3 km/h un limite palesemente troppo basso, ma anche, in determinati casi, il giusto deterrente per rendere le strade più sicure. L’aver messo un freno a situazioni aberranti, come il proliferare delle “macchinette” messe in opera da molti Comuni per fare cassa, e l’inseverimento delle sanzioni per chi invece viene pizzicato più volte a sfrecciare ben oltre il limite di velocità in centro città, pare un buon compromesso.
STESSO GIUDIZIO per le zone a traffico limitato: in caso di più accessi “proibiti” a brevissima distanza di tempo ne viene sanzionato solo uno, presupponendo che si tratti di un errore di chi guida: a molti sarà capitato di arrivare in una città mai vista prima e di sentirsi perso di fronte ai cartelli sibillini che regolano l’accesso alle Ztl. Va bene anche l’adozione di limiti meno restrittivi per le auto guidabili dai neopatentati: quanti hanno dovuto sborsare una bella cifra per prendere un’utilitaria al figlio a cui era vietata la tranquilla berlina di famiglia?
ALTRE VOLTE, invece, la sensazione è che si sia voluto buttare il bambino con l’acqua sporca. Da sempre denunciamo la pericolosità dei monopattini elettrici usati senza collegare il cervello, ma non ci è chiaro perché cacciarli fuori dalle piste ciclabili obbligandoli a una pericolosissima convivenza con auto e furgoni sulle strade. E poi, la tolleranza zero nei confronti dell’uso di stupefacenti: è ovvio che non si debba guidare in stato di alterazione psicofisica, ma far sparire la patente a qualcuno per tre anni, sulla base di test per nulla collegati alla capacità di condurre un veicolo, pare troppo. Tanto che c’è chi parla di provvedimento anticostituzionale.
INSOMMA, SECONDO NOI ALTI E BASSi, ma nel complesso le novità paiono positive; se volete approfondire l’argomento, andate a pagina 48. A questo punto, però, chiuso l’impegno sul codice della strada, chiediamo al governo di ricordarsi di alcune promesse fatte neanche molto tempo fa e finite nel dimenticatoio, perché spremere come limoni gli automobilisti pare lo sport preferito di chiunque arrivi al potere: che ne dite di abolire il superbollo e di dare quanto meno una limata alle accise sui carburanti?