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GP2 Asia, l'Italia è super

16 marzo 2010

La categoria che fa da supporto alla F.1 ha concluso il mini campionato asiatico che ha esaltato i nostri piloti Valsecchi, Filippi e Ricci, nei primi tre posti della classifica generale.

L’ITALIA SI È RIDESTA - Tre italiani nei primi tre posti della classifica finale della GP2 Asia. L’inno di Mameli che rimbomba nel paddock al termine di cinque gare su un totale di otto. Ma cosa sta accadendo? Ci eravamo lasciati alle spalle un 2009 piuttosto triste per il tricolore nel motorsport internazionale. Una sola vittoria con Edoardo Mortara nella GP2 Main Series, un successo di Pasquale Di Sabatino nella World Series Renault 3.5, un primo posto di Mirko Bortolotti in F.2. Un’annata fallimentare. Che per fortuna è stata cancellata in fretta.

GRADINO PIÙ ALTO - Davide Valsecchi, Luca Filippi e Giacomo Ricci (da sinistra nella foto) hanno pitturato di bianco-rosso-verde il mini campionato di preparazione alla GP2 Main Series. Tre primi posti per Valsecchi, uno a testa tra Filippi e Ricci. Con questi ultimi due che, con il pilota lombardo della iSport già campione della categoria, si sono divisi il gradino più alto del podio nello spazio di neanche 24 ore sul circuito di Al Sakhir, ultima prova disputata in concomitanza con l’apertura del mondiale Formula 1.

VALSECCHI CAMPIONE - L’esperienza acquisita da Valsecchi in due anni di GP2 e due stagioni di World Series Renault, unita a una monoposto pressoché infallibile, ha fatto la differenza nelle gare svolte nel medio oriente. Filippi e Ricci rappresentano la ciliegina sulla torta. Il piemontese del team Meritus ha salutato la GP2, che lo vede tra gli iscritti fin dal 2006, con una prova di grande maturità. Al volante di una Dallara che di tanto in tanto non lo ha sostenuto come lui sperava, Filippi ad Al Sakhir si è preso la pole, poi ha disputato una prima gara di grande maturità. Subito al comando, ha tenuto un passo costante e non si è lasciato prendere dall’emozione nei giri finali, quando Valsecchi lo pungolava da vicino. Nessun errore, nessuna disattenzione, come di tanto in tanto gli è capitato in questi anni. Ma una forte solidità mentale.

RICCI LA SORPRESA - La stessa che ha permesso a Ricci di involarsi al comando nella corsa sprint fin dalla partenza, bruciante. Dalla seconda fila si è subito portato in prima posizione e non ha permesso a nessuno di avvicinarsi. La storia del pilota milanese meriterebbe un romanzo. Totalmente privo di budget, Ricci ha trovato in André Herck la persona che gli ha sempre dato fiducia concedendogli l’uso della Dallara del team DPR, da lui rilevato un paio di stagioni fa. Un rapporto, quello tra Giacomo e la famiglia Herck (il pilota Michael è il figlio del titolare) che risale ai tempi in cui correvano in F.Junior nel 2003.

UNA DELLE PiÙ VELOCI - Ricci ha svolto test, gare della serie asiatica e anche qualcuna della Main Series, ma sempre in condizioni difficili, con una monoposto che spesso veniva usata solo per riempire gli schieramenti di partenza. Ma in questi ultimissimi mesi qualcosa è cambiato. Il personale DPR è divenuto quasi tutto italiano e la monoposto di Ricci si è trasformata in una delle Dallara più veloci e affidabili del lotto. Ricci non si è fatto pregare due volte dell’occasione che gli si è presentata tra le mani. E ha collezionato sei risultati utili consecutivi (5°, 3°, 4°, 2°, 5°, 1°), culminati appunto con la vittoria nell’ultima prova della GP2 Asia. Questi risultati hanno permesso a Ricci di salire velocemente nella classifica generale e di arrivare a quota 29 punti, gli stessi di Filippi.



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