L'UOMO

Nato a Roma, dove si è laureato in economia, Andrea Crespi ha 51 anni. È alla Hyundai Motor Company Italia, in veste di direttore generale, dall’aprile del 2013, dopo una lunga esperienza maturata alla Ford, per la quale ha svolto anche i ruoli di direttore marketing after sales per l’Europa e di direttore marketing in Italia.

L'AZIENDA

La Hyundai Motor Company Italia ha 115 concessionarie e 149 punti vendita. Nei primi 5 mesi del 2019 ha immatricolato 20.742 auto (-0,2% rispetto allo stesso periodo del 2018) con una quota di mercato del 2,8%

luglio 2019
Intervista di Direttore pubblicata su alVolante di

Andrea Crespi

Direttore Generale Hyundai Motor Company Italia
Con la versione ibrida, anche la Kona avrà quattro diverse anime. Un’offerta completa

“Solo 1.000 euro in più per avere un’ibrida”. Ha funzionato la campagna per la Tucson diesel in versione mild hybrid?

Il messaggio era chiaro. E deve aver centrato il bersaglio se un cliente su cinque, tra quanti oggi comprano una Tucson, ci chiede questa versione, che unisce la piacevolezza di guida e i bassi consumi del motore a gasolio all’ulteriore economicità di esercizio del sistema ibrido leggero. La campagna ha dato risultati superiori alle attese. 

Declinerete questi concetti anche per altri modelli? La vostra è un’offerta green a 360 gradi...

Sicuramente, visti gli appuntamenti che ci aspettano di qui a breve. A cominciare dal rinnovamento della gamma Ioniq, la berlina che vendiamo con motore elettrico e plug-in o full hybrid. E poi, visto il favore di pubblico ottenuto proprio da quest’ultima auto, ci aspettiamo un contributo formidabile dallo stesso concetto applicato alla Kona. Infatti, la full hybrid affiancherà le alimentazioni a benzina, diesel ed elettrica della nostra crossover compatta. 

Che tempi di attesa deve mettere in conto oggi chi acquista una Kona elettrica? 

Meno di sei mesi. La situazione è dunque migliorata rispetto alla fase di lancio, quando i mercati del Nord Europa, dove le auto elettriche sono molto richieste, drenavano gran parte della produzione. A chi è interessato alla vettura, comunque, diamo la possibilità di prenotarla e di usare, in attesa della consegna, una versione con motore termico. È un’opzione che clienti e concessionari hanno apprezzato. L’importante è fornire soluzioni ai problemi. 

In generale, gli effetti dell’ecobonus governativo cominciano ad avvertirsi? 

In generale sì, anche se devono farsi sentire pienamente sull’intero territorio nazionale. L’importante è che dopo la confusione iniziale, determinata dalle incertezze del ministero dello Sviluppo Economico, le procedure e i benefici siano finalmente chiari. Quanto all’ecomalus, noi non ce ne siamo proprio accorti. Del resto, la nostra gamma risulta quasi interamente sotto la soglia dei 160 grammi per chilometro di anidride carbonica emessa.

A proposito di ambiente, uno dei vostri cavalli di battaglia è stato il Gpl. Lo è ancora? 

La richiesta c’è eccome, sia nel settore delle citycar che in quello delle utilitarie, dove siamo presenti rispettivamente con la i10 e la i20. Modelli con cui abbiamo sempre realizzato quote di mercato importanti e sui quali contiamo per recuperare rapidamente le posizioni perse nella prima parte dell’anno esclusivamente per la scarsa disponibilità di prodotto.

E l’idrogeno? Siete tra i pochi ad averci creduto, con la crossover Nexo...

Ne abbiamo appena immatricolata una, comprata da Autostrada del Brennero, cui si deve il primo e finora unico impianto di distribuzione dell’idrogeno in Italia. Dove, però, i vincoli che limitavano la realizzazione degli impianti sono caduti. Con la Nexo, supertecnologica e totalmente pulita, vogliamo far conoscere questo carburante. E dimostrare che noi siamo pronti.