La Serie 2 Active Tourer è la prima monovolume della BMW: “pescherete” i clienti fra gli affezionati al marchio che hanno bisogno di più spazio e praticità o li “ruberete” ad altri costruttori?
Le piccole monovolume, ma più in generale le auto compatte, sono sempre più apprezzate dai clienti europei. La nostra risposta a questa tendenza è una vettura dinamica, come dev’essere una BMW, ma spaziosa e funzionale. Chi la acquisterà, nel 70% dei casi non ha mai comprato una delle nostre auto. Una bella opportunità, dunque, per loro e anche per noi.
Quest’auto è anche il vostro primo modello a trazione anteriore: il futuro delle BMW, almeno di quelle piccole, passa da questa strada?
I vantaggi assicurati da questa soluzione alle auto di piccole dimensioni sono innegabili, a cominciare dallo sfruttamento migliore dello spazio interno. L’importante è che non si perda il feeling di guida BMW, e questo non è accaduto. Resta il fatto che avere una piattaforma per le piccole a trazione anteriore e una per i modelli più grandi dotati di ruote motrici posteriori, richiede grossi investimenti. Ma ne riduciamo l’impatto condividendo la piattaforma destinata alle piccole con la gamma Mini.
A proposito di Mini, la terza generazione è da poco arrivata nelle concessionarie: la formula è la solita, ma l’auto è tutta nuova. Primi bilanci?
La Mini è un’icona. Rinnovarla senza tradirne l’identità è la nostra sfida. L’abbiamo migliorata nell’abitabilità e nei contenuti tecnici, ma la guida appagante e il fascino del design sono i soliti. E i primi risultati sono ottimi, a livello globale come qui in Italia, dove guardiamo con fiducia alla cinque porte in arrivo. Sono certo che al pubblico italiano piacerà, visto il successo di un altro modello che usciva dallo schema della Mini a tre sole porte, la Countryman.
La vostra gamma è molto articolata. Pensiamo alle Serie 3 (berlina, Touring e Gran Turismo) piuttosto che alle 4 (coupé, cabrio e Gran Coupé), o alle suv X3 e X5 con le rispettive “sorelle” coupé X4 e X6. Ma non si rischiano delle sovrapposizioni?
Il rischio di “cannibalizzazione” c’è, ma è ridotto. Al cliente vogliamo fornire un prodotto il più possibile “su misura” e costruirlo in base alle sue esigenze. Ma queste ultime, spesso, cambiano da un paese all’altro. E allora, ecco che il disegno che ci ha portati ad allargare enormemente la nostra offerta, e a ingrandire il nostro business, si è rivelato giusto. È questa strategia globale che ci ha posto al riparo dalle crisi locali.
Le BMW sono sempre piaciute a chi ama la guida sportiva. Ma Audi e Mercedes stanno lavorando sodo su questo stesso terreno. Che cosa fate per differenziarvi?
Se penso alla gamma delle nostre sportive, ad auto come la M6 Gran Coupé o alla M5, alla M4 o alla stessa M3, confesso di non essere così sicuro che i concorrenti siano altrettanto ben rappresentati in questo settore. Ma la nostra portabandiera è la coupé i8, che per le sue soluzioni tecniche e il sistema ibrido è un punto di riferimento assoluto quando si parla di macchine ad alte prestazioni del ventunesimo secolo.