La Dacia è il sesto marchio per le vendite in Italia nel primo bimestre del 2022. A che cosa si deve questo exploit?
Le ragioni stanno nella notevole disponibilità di prodotto e in un portafoglio ordini mai così grande, in gennaio addirittura attorno alle 20.500 auto; e a ogni ordine corrisponde un cliente vero. Ma pesano anche anni di lavoro sulla soddisfazione dei consumatori e il riposizionamento di un marchio nato orgogliosamente come low cost e che ora non lo è più, nel senso che non mira solo al prezzo più basso, ma a quello più giusto. Puntiamo all’essenziale, a offrire le cose davvero importanti per i clienti. Che lo hanno capito.
La Sandero è oggi la terza auto più amata dagli italiani dopo Panda e Ypsilon. Perché piace?
È un’auto che ha vissuto tutti i problemi di questa fase difficile, ma nel 2021, l’anno del lancio, ne abbiamo immatricolate ben 29.000, e le consegne sono assicurate per i prossimi quattro mesi. Tra le ragioni che ne fanno un prodotto vincente, c’è la piattaforma, che è la stessa delle ultime Renault Clio e Captur. Con benefici in termini di tenuta di strada, comfort, assistenza alla guida. Tutto ciò, assieme ai passi avanti nel design, ha sorpreso la clientela.
Molto bene sta andando pure la Duster, con cui siete entrati nel mondo delle crossover…
È un’icona. Proprio in questi giorni abbiamo festeggiato i due milioni di unità vendute. Con la Duster siamo riusciti a “democratizzare” il concetto di suv rendendolo accessibile anche a clienti meno agiati. In seguito abbiamo migliorato il look, le doti tecniche e le prestazioni in fuori strada delle versioni 4x4, che hanno grande seguito e tanti appassionati riuniti in club molto attivi. Lo scorso settembre l’auto è stata rinnovata, ma è già in cantiere il nuovo modello, atteso nel 2024.
Quanto è importante il Gpl per chi compra Dacia?
Molto. Lo offriamo per quasi tutti i modelli e lo sceglie il 70% dei clienti. È una soluzione concreta per una mobilità sostenibile dal lato ecologico ma anche economico, in perfetto stile Dacia.
E la Spring? Com’è stata accolta la vostra citycar elettrica?
In Italia l’obiettivo era di 2500 vetture l’anno, ma nei primi quattro mesi di commercializzazione abbiamo ricevuto ordini per 7500 unità. Poi, ne abbiamo immatricolate quasi 5000, e stiamo continuando a esaurire il nostro portafoglio. Un’elettrica a meno di 10.000 euro, con gli incentivi statali, significa che è davvero alla portata di tutti.
Parliamo della Jogger, appena lanciata. Che cosa vi aspettate da questo modello?
Sostanzialmente, di fare conoscenza con una nuova clientela, perché la vettura mette insieme le caratteristiche di una wagon, con quelle di una multispazio e di una suv. Pensiamo che in Italia ci sia spazio per auto di questo genere, perché se è vero che il 70% del mercato delle medie è ormai composto da suv e crossover, c’è un restante 30% dove la Jogger può dire la sua. Con un’abitabilità da record, la disponibilità dei sette posti e l’alimentazione a Gpl, che in fase di lancio vale l’85% degli ordini.