Che anno è stato il 2021 per la Renault in Italia?
Lo definirei complesso. Abbiamo fronteggiato una sostanziosa crescita della domanda e, al tempo stesso, una forte contrazione dell’offerta dovuta alla crisi dei semiconduttori. Oltre agli alti e bassi causati dalla disponibilità a singhiozzo degli incentivi. Nel complesso, però, il bilancio è positivo avendo rafforzato la nostra presenza nei settori per noi più importanti, quelli dell’ibrido e dell’elettrico. Le auto “green” hanno dato risultati straordinari che ci hanno permesso di focalizzarci sui prodotti dalla redditività più alta.
Che accoglienza stanno ricevendo le vostre ibride?
I risultati superano le aspettative. Il 28% delle Clio vendute è full hybrid, mentre per le Captur siamo al 25, più un altro 16% di plug-in. Le Arkana ibride full sono nove su dieci. Il successo della gamma E-Tech ci ha sorpreso, evidentemente il concetto che il nostro sistema ibrido eredita dalla F1 una serie di brevetti sembra stia passando.
A proposito della nuova Arkana: quanto è importante per la Renault e perché?
Quest’auto dal design ricercato e attenta all’ambiente è il primo passo per riappropriarci di quello che le case chiamano “segmento C”, la fascia di mercato delle medie dove dobbiamo tornare a essere forti. Fa ben sperare il risultato dello scorso novembre, dove l’Arkana si è piazzata al terzo posto nelle vendite delle suv della categoria.
Tra poche settimane debutta la Mégane E-Tech elettrica. Con quali aspettative?
Il suo lancio, per noi, sarà il momento più importante del 2022. È la “portabandiera” della Renaulution, la nouvelle vague della Renault. Un concentrato di tecnologia, sensualità delle linee e piacere di guida che la rende una vera e propria “GTI” dell’elettrico. Le aspettative sono alte, pensiamo di essere credibili nel confronto con i concorrenti. La parte del leone nelle vendite la farà la versione Techno, l’allestimento intermedio, con la batteria da 40 kWh e un prezzo di € 40.100.
L’altra novità del 2022 è la suv Austral. Che cosa ci può anticipare di questo modello?
Non molto, se non che è una suv del “segmento C”, tecnologica e con grande cura per la qualità della vita a bordo e il piacere di guida. La presenteremo nella seconda parte dell’anno.
Renault e la mobilità elettrica. Un legame consolidato, che ora può contare anche sul car sharing Mobilize. Che reazioni sta suscitando nella clientela?
È la nuova frontiera dell’innovazione dei servizi della Renault. Offre mobilità alternativa ad aziende, cittadini ed enti locali attraverso il car sharing, la fornitura di colonnine di ricarica e la gestione dell’energia. Non solo: è un ecosistema dove si raccolgono e forniscono all’automobilista informazioni sull’auto e sul contesto urbano in cui si muove. L’accoglienza è positiva, ma per verificare le potenzialità di Mobilize dobbiamo aspettare il lancio di prodotti automobilistici pensati per il car sharing. Li abbiamo presentati in anteprima lo scorso settembre al Salone di Monaco.