L'UOMO
Berlinese di nascita ma romano d’adozione (nella Città Eterna studia Scienze Politiche, laureandosi poi a Monaco di Baviera), Stephan Winkelmann ha 56 anni. Dopo gli inizi, nel 1991, presso un’istituzione finanziaria tedesca, approda alla Mercedes-Benz e, dal 1994 al 2004, alla Fiat Auto fino a diventarne amministratore delegato per i mercati austriaco, elvetico e tedesco. Nel 2005 è alla Lamborghini come presidente e amministratore delegato. Vi resta fino al 2016, quando diventa ceo di Quattro GmbH (oggi Audi Sport). Dal 2018 è presidente della Bugatti, incarico che mantiene dopo il rientro in Lamborghini, di cui è presidente e amministratore delegato dal dicembre 2020.

 

LE AZIENDE
La Bugatti (323 dipendenti e 33 dealer in tutto il mondo) ha venduto 81 automobili nel 2019, risultato non raggiunto l’anno scorso solo per lo stop di sei settimane, causa Covid, dell’atelier francese di Molsheim. La Lamborghini ha 2000 dipendenti e 167 concessionarie in 51 Paesi. Con 7430 unità commercializzate, il 2020 è stato il secondo miglior anno di sempre per vendite e fatturato e il migliore per il margine operativo.

agosto 2021
Intervista di Direttore pubblicata su alVolante di

Stephan Winkelmann

Presidente di Lamborghini e Bugatti
Nella Countach c’è il Dna della Lamborghini, un patrimonio cui non vogliamo rinunciare

Che cosa è rimasto, oggi, dello spirito della prima Bugatti, quella di Ettore?

Lui era un perfezionista e un creativo. Con la T35 ha “inventato” il rapporto peso-potenza. Ma le sue auto degli anni 20 e 30 non erano solo delle sportive formidabili. Il mito Bugatti si deve anche alle limousine, alle coupé, alle decapottabili, tutte di altissimo livello. Dopo i decenni di oblio seguiti alla morte di Ettore, con una sola vettura si è tirato fuori il meglio di quelle auto: velocità, design senza tempo, comfort. Combinando i tre modelli più iconici - la T35, l’Atlantic e la Royale - in una hypercar capace d’infrangere il muro dei 400 km/h.

La nuovissima Chiron Super Sport è un “mostro” da 440 km/h. La velocità è più che mai uno dei vostri cardini? 

Sì, ma in una Bugatti la velocità deve andare a braccetto con la sicurezza più assoluta. Con la Chiron abbiamo lavorato tantissimo anche sull’handling.

Bugatti e l’elettrificazione. Avremo un modello ibrido o completamente elettrico?

L’erede della Chiron dovrà essere ibrida. Ce lo chiedono il legislatore e le nuove generazioni che hanno a cuore l’ambiente. Dovrà essere più performante dell’attuale e inquinare meno. Sull’elettrica stiamo ragionando, si tratta di realizzare un secondo modello. È una scelta impegnativa.

Passando alla Lamborghini, ricorrono i 50 anni della Countach. Quanto ha pesato quest’auto sulla produzione successiva?

In modo determinante. È stata la prima supersportiva moderna, ha cambiato tutto. Se si osservano le foto di allora e poi si guarda la Countach, la sensazione è che quest’auto arrivi dal futuro. A renderla iconica sono la silhouette e la vista frontale, con le spalle larghe. Ogni nostra auto costruita dopo riprende questa impostazione e viene subito riconosciuta come una Lamborghini. È il nostro Dna e lo custodiremo.

Il piano Direzione Cor Tauri indica un futuro elettrificato anche per il marchio italiano. Con quali tappe?

Nel 2021 e '22 avremo ancora i “fuochi d’artificio” del motore termico. Poi, nel 2023 e '24 tutta la gamma verrà ibridizzata. Il nostro V12 continuerà a essere prodotto, in versione elettrificata. Il piano vale più di un miliardo e mezzo di euro, l’investimento più importante nella storia della Lamborghini. Attorno al 2027, lanceremo un nuovo modello completamente elettrico. 

La Urus ha allargato la platea dei clienti, con ottime ricadute sui risultati economici… 

La suv è nata con l’idea di metterci al riparo dal rischio di una crisi delle supersportive, e ci ha aiutato a costruire un futuro più solido, nonostante gli investimenti sempre più rilevanti. Veniamo da due anni record e il portafoglio ordini, a fine maggio, copre dieci mesi di produzione.

Quando vedremo un “quarto modello”? Si è parlato di una “2+2” ispirata alla Espada.

Stiamo ancora discutendo sul tipo di vettura, che dovrà inserirsi bene nella gamma e non sarà necessariamente una sportiva, ma la più sportiva della sua classe. La soluzione “2+2” è una di queste idee, magari con una carrozzeria un po’ più alta da terra.