Nel 1955 nasceva il modello più innovativo della Citroën e, probabilmente, dell’intera storia dell'automobile: lunga 480 cm, per linea e tecnologia la DS era vent’anni più avanti delle altre. Adesso, in tempi di revival, la Casa francese rispolvera quella sigla così famosa (che letta in francese suona “dea”) per una nuova serie di modelli, che si affiancheranno a quelli “normali”. Niente repliche, però: dell’antenata riprenderanno solo lo “spirito”, puntando sull’eleganza e sulla capacità di distinguersi.
La prima DS ad arrivare nelle concessionarie (da fine febbraio) è questa piccola a tre porte, che deriva dalla C3. Molto più bassa (6 cm) e con la fiancata caratterizzata dalla “pinna” di lamiera che separa i due finestrini, la DS3 ha uno slancio da coupé. E poi, da brava piccola sfiziosa, si lascia personalizzare in mille modi; fra l’altro, le dona molto il tetto in colore contrastante, e per chi non sa che cosa sia la timidezza, magari disegnato a pois o zebrato (ci vogliono 400 euro).
Dentro la DS3 è elegante, moderna e ben rifinita. Pregevoli gli elementi ripresi dalla C3: la plancia con fascia centrale che simula la fibra di carbonio (ma si può avere in colore pastello, per 100 euro), il cruscotto a tre strumenti (qui c’è pure il termometro dell’acqua) e il piccolo volante che si impugna saldamente; lo stemma centrale, però, pare appiccicato lì all’ultimo momento.
Valida la posizione di guida, più bassa di quella della C3, mentre gli alti fianchetti dei sedili sportivi contengono bene il corpo in curva, ma restringendo molto la seduta: possono dare fastidio. A sorprendere di più sono lo spazio nel baule e nell’abitacolo (ci si sta anche in cinque), la visibilità nel complesso soddisfacente e i numerosi portaoggetti: la Citroën DS3 è anche pratica. Più delle concorrenti. Ma qualche “svista” c’è: il “clima” è monozona, mancano i portabicchieri e il tappo della benzina si apre solo con la chiave: un po’ vecchio stile.
Irrigidita del 50%, la Citroën DS3 è “duretta” sulle buche ma molto facile e gradevole da guidare: lo sterzo è preciso e omogeneo, la tenuta di strada molto buona, il rollìo limitato. L’ESP (di serie) si può disinserire, ma anche così le reazioni dell’auto sono ridotte e facili da gestire.
Merito anche della risposta dolce del motore, che non mette in crisi la stabilità nelle manovre di tiro-rilascio. In effetti, il 1.6 turbo a benzina (accoppiato a un cambio a sei marce molto preciso, ma con una frizione un po’ dura) spinge forte, soprattutto ai bassi e medi regimi, però non è né brutale né fracassone. Insomma, come sulle vere “granturismo”, con la Citroën DS3 si può andare veloci, anche molto veloci (verificheremo quanto nei prossimi mesi, con una prova sulle pagine di alVolante) quasi senza rendersene conto. Chi cerca la sportiva da domare, con motore “cattivo”, deve aspettare la Racing da 200 CV che arriverà tra qualche mese (leggi qui la news).
Nuova, ben fatta, originale e con un invidiabile comportamento su strada, la Citroën DS3 1.6 THP ha un prezzo competitivo, considerando la ricca dotazione: cerchi in lega di 17”, una radio potente, che suona bene e con prese Aux e Usb, il “clima” automatico, sei airbag. Vale comunque la pena di spendere 400 euro per il pacchetto Select Confort, che include, tra l’altro, i retrovisori esterni sbrinabili e ribaltabili elettricamente, i sensori di parcheggio posteriori e il comodo bracciolo centrale.
PREGI
> Linea. Equilibrata, originale e miscela bene sportività ed eleganza. Molte le possibilità di personalizzazione.
> Praticità. Tra le piccole sfiziose è quella che obbliga a meno rinunce quanto a spazio e accessibilità.
> Facilità di guida. È una macchina che permette di andare forte con poco impegno, e in sicurezza.
DIFETTI
> Frizione. Il pedale dovrebbe essere più leggero. Nelle lunghe code affatica la gamba.
> Particolari. Ci sono piccole dimenticanze ed economie, fastidiose su un’auto che vuole dare (e in effetti dà) “qualcosa in più”.
> Sedili. Hanno i fianchetti da sportiva: non sono fatti per chi ha un fisico… abbondante.
Cilindrata cm3 | 1598 |
No cilindri e disposizione | 4 cilindri in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 115 (156)/6000 |
Coppia max Nm/giri | 240/1400-4000 |
Emissione di CO2 grammi/km | 155 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 395/172/146 |
Passo cm | 247 |
Peso in ordine di marcia kg | 1165 |
Capacità bagagliaio litri | 285 |
Pneumatici (di serie) | 205/45R 17 |
La 1.6 HDi da 92 CV è equilibrata, ma per il tipo di auto è più adatto il 1.6 HDi da 109 CV. Per i benzina, tra il 1.4 VTi da 95 CV o il 1.6 16V da 120 CV, meglio puntare sul secondo. Chi cerca emozioni ha "pane per i suoi denti" con la 1.6 THP da 156 CV, in attesa che arrivi anche la Racing da circa 200 CV. | |||||||||
Versione | Prezzo | Alim | cm3 | CV/kW | km/h | 0-100 | km/l | CO2 | kg |
1.4 VTi 16V Chic | 14.470 | B | 1397 | 95/70 | 184 | 10,6 | 16,9 | 136 | 1075 |
1.6 VTi 16V So Chic | 16.770 | B | 1598 | 120/88 | 190 | 8,9 | 16,9 | 138 | 1075 |
1.6 THP Turbo So Chic | 19.070 | D | 1598 | 156/115 | 214 | 7,3 | 14,9 | 155 | 1165 |
1.6 HDi So Chic | 17.870 | D | 1560 | 92/68 | 180 | 11,3 | 24,4 | 107 | 1080 |
1.6 HDi So Chic 99 | 17.870 | D | 1560 | 92/68 | 180 | 11,5 | 26,3 | 99 | 1080 |
1.6 HDi Sport Chic | 20.170 | D | 1560 | 109/82 | 190 | 9,8 | 22,2 | 118 | 1090 |