Un'elica stilizzata (antica memoria della nascita dell'azienda il 21 luglio 1917 a Monaco come produttrice bellica di “macchine volanti” nel bel mezzo della Prima Guerra Mondiale) è ancora oggi il simbolo della BMW o Bayerische Motoren Werke, traducibile come Fabbrica Bavarese di Motori. Trasformata in società per azioni il 13 agosto 1918 con un capitale sociale di 12 milioni di marchi, un terzo dei quali conferiti dall'italiano Camillo Castiglioni, l'azienda tedesca si prepara a differenziare la propria produzione, cosa che il Trattato di Versailles avrebbe comunque imposto alla Germania. Il primo presidente, l'ingegnere e architetto Franz Josef Popp, indirizza immediatamente la BMW verso l'ambito nautico e motociclistico, ma ben presto arrivano le automobili: dapprima un mezzo derivato dall'Austin Seven e poi le 320 e 326.
La Seconda Guerra Mondiale, le conseguenze politiche dell'impiego coatto di prigionieri nazisti e l'attribuzione alla Germania Est della fabbrica di Eisenach rallentano l'attività sino al poco fortunato lancio della roadster BMW 507 e di altri modelli: la svolta arriva però in coincidenza dell'assemblea generale tenuta il 9 dicembre 1959, nella quale il magnate tedesco Herbert Quandt, già socio dell'impresa, diventa azionista di riferimento, novità cui si associa il successo della BMW 750, vetturetta di fascia medio-bassa. Raggiunta la tranquillità economica, la marca di Monaco di Baviera si consolida e dà vita ad auto (e moto) destinate ad alterne fortune: 1500, Serie 02 e, dopo aver rilevato l'industria Glas di Dingolfing, 1600 GT, Glas 1300, 1700 GT e Glas 3000 V8.
Ma è tra gli Anni 70 e 80 che la BMW consolida il proprio ruolo di costruttore fino ad assumere rilevanza mondiale (nell'83 Nelson Piquet vinse il titolo iridato di Formula 1 con una Brabham-BMW turbo da 1300 CV, ma anche le competizioni Turismo sono da sempre prodighe di successi) e sfiorare oggi un utile netto di quasi 5 miliardi di euro. Significativi di questo periodo sono mezzi come la Serie 5 e la Serie 3, ai quali si aggiunge la nascita della BMW Motorsport nonché l'acquisto nel 1994 del Rover Group, che viene tuttavia ceduto nel 2000 con l'eccezione del marchio Mini, tuttora detenuto, e della Rolls Royce. I principali modelli in vendita sono le Serie 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8, nonché i suv contraddistinti dagli stessi numeri ma preceduti da una X: X1, X2 e così via, al crescere delle dimensioni. Non manca poi la spider Z4, da cui è derivata la coupé Toyota Supra. Le BMW sono prodotte o assemblate in stabilimenti europei, ma anche lontanissimi dalla “madrepatria”, come sono quelli di Giacarta (Indonesia), Spartanburg (North Carolina, USA), Toluca (Messico), Rosslyn (Sud Africa), Shenyang (Cina), October City (Egitto), Rayong (Tailandia), Selangor (Malaysia), Manila (Filippine), Chennai (India) e Karachi (Pakistan).