Il sipario è stato appena levato sulla nuova Giulia 2016, i commenti ai quotidiani articoli hanno toccato numeri difficilmente visti prima, ma domani, 27 giugno, ricorre l'anniversario della presentazione della precedente vettura Alfa Romeo così chiamata, quella che dal 1962 al 1977 trovò centinaia di migliaia di proprietari, entrò nell'immaginario collettivo grazie alla partecipazione come vettura dei buoni o dei cattivi nei film di quel periodo, e di certo lasciò un ricordo profondo nel cuore di molti appassionati.
La Giulia presentata 53 anni fa era, al pari della nipote, una vettura meccanicamente all'avanguardia (sospensioni a quadrilateri deformabili, scocca a deformazione differenziata, l'incredibile - per allora - cx di 0,34, motore interamente in alluminio) e per il disegno delle sue linee ci si avvalse della galleria del vento, tanto che lo slogan pubblicitario la definiva appunto come "disegnata dal vento".
In tre lustri di produzione ebbe diversi aggiornamenti motoristici e stilistici, senza contare quello che in televisione si definisce "spin - off", ovvero delle varianti sul tema, che la videro pure in versione familiare senza contare che la duttilità della sua meccanica la portò ad essere "l'anima" di molte altre Alfa Romeo.
L'unica che riuscii a guidare fu quella di un parente, una "TI" che aveva più o meno la mia età, al ritorno da un matrimonio: il proprietario non era in grado di guidare, ero neopatentato, era inverno, scendevamo da un paesino dell'Appennino in inverno e pioveva... l'amore per l'Alfa iniziò lì.