Come analizzato dall'AutoBild, le ibride PHEV arrivano a consumare fino al 400% in più rispetto ad un'auto a benzina, a causa della "zavorra elettrica" che, alle alte andature, aumenta inesorabilmente il peso dell'auto. Sorge, quindi, spontanea la domanda se questa tipologia di vettura, che comincia a prendere sempre più piede, sia realmente conveniente o meno e se meriti gli incentivi per la classe di emissione dichiarata ma evidentemente non molto veritiera. O, quantomeno, veritiera sì, ma influenzata tantissimo dal contesto. Ammesso che un loro uso per lunghe percorrenze sia assolutamente sconsigliato dagli stessi proprietari, una loro destinazione possibile sarebbe per le auto medio-piccole. Facendo una breve analisi delle vetture, però, si scopre che la maggior parte siano auto di Segmento C o superiore ad essere dotate di questa tecnologia, rendendo ancora più problematica la questione. Personalmente, ritengo siano una soluzione di compromesso, ma, visti gli svantaggi a cui costringono dall'abitabilità ridotta alla non idoneità per lunghe percorrenze, forse è meglio attendere che le elettriche vere e proprie rappresentino una reale alternativa alle auto tradizionali, passando dalle infrastrutture e finendo alle autonomie delle batterie.