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SIC-58
22 ottobre 2015 - 21:55
Ritratto di PongoII
alVolante di una
Ford Galaxy 2.0 TDCi 140 CV Business
23 Ottobre 2011, Sepang, Malesia. Dopo poche curve del penultimo appuntamento del Mondiale MotoGP un rocambolesco incidente poneva tragicamente fine alla giovane vita di un ottimo centauro, uno splendido uomo. Sovente approfitto di questi forum per ricordare chi ha dato tanto all'automobilismo, ma non desidero dimenticarmi di chi, il mezzo meccanico, lo guidava a due ruote. E lo guidava egregiamente. Come detto, seppur solo in 25 anni, grazie alla sua carica personale ha saputo lasciare nel mondo un ricordo maggiore di quanto potrebbe fare un comune mortale in tre, quattro volte tanto. Domenica si torna a correre su quella pista, col paradosso che Rossi, probabilmente colui che diede il colpo finale al SIC, potrebbe conquistare il Mondiale proprio in quella gara. Personalmente glielo auguro, li od a Valencia. Ma se così fosse, la vittoria del pesarese sarebbe velata dal ricordo di chi ora vince solo tra i cieli. Ciao Marco!
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Ritratto di mss.sbn
23 ottobre 2015 - 00:28
È sempre bello (per quanto triste) ricordare questi campioni, far sì che non vengano dimenticati. Era giovanissimo eppure ha lasciato un grandissimo vuoto nel mondo del motociclismo, e anche nel cuore di tutti quelli che seguono la MotoGP. Grazie anche a te, Gabriele, per essere sempre puntuale nel "ricordarci di non dimenticare". Un saluto, e.. Ciao Marco!
Ritratto di PongoII
23 ottobre 2015 - 16:32
7
Grazie a te che hai partecipato!
Ritratto di Mattia Bertero
23 ottobre 2015 - 15:05
3
Tendenzialmente esistono due categorie di piloti che corrono negli sport motoristici, salvo qualche eccezione in cui queste due qualità si amalgamano: chi corre con il cuore e chi corre con il cervello. Marco senza dubbio apparteneva alla prima categoria: un pilota che se trovava un buco ci si infilava di prepotenza, dove se c'era un problema con il pilota non ci pensava due volte ad andare a prenderlo e dirgliene quattro, uno che la moto non la guidava la viveva, in ogni sua curva gli vedevi la passione scorrere nelle sue vene. Piaceva perché, come Valentino, era il ragazzo che ti potevi trovare nel piccolo paese dove abitavi, che si fermava sempre a fare quattro chiacchiere, che quando c'era da fare festa era sempre il primo, dove si passano giornate alla guida della moto verso un posto in cui divertirsi. Lui diventò Noi, diventò un fratello, un amico. Per tutti diventò semplicemente il SIC: gentile, umile, simpatico, con il sorriso sempre pronto. Purtroppo il Motomondiale, con la sua morte, ha perso non solo un grande pilota, ha perso un pezzo di se, di quello che rappresenta, di quello che rappresenta per i piloti, ha perso un po' di quella essenza che fa sognare i giovani centauri e non. E noi perdemmo un amico che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare. Ciao Marco, spero che da lassù ti stia godendo la tua passione. Grazie Gabriele per questo tuo ricordo.
Ritratto di PongoII
23 ottobre 2015 - 16:34
7
Sai Mattia, io lo reputavo essere il sostituto naturale di Valentino. Ma così non è stato. Grazie di aver contribuito anche tu.
Ritratto di MatteFonta92
23 ottobre 2015 - 17:32
3
Ci sarebbero molte cose da dire, ma dato che queste situazioni non sono proprio il mio forte e che il buon Mattia ha già ampiamente espresso ciò che tutti noi abbiamo nel cuore, mi limito semplicemente ad unirmi a voi per onorare la memoria di questo grandioso ragazzo. Ciao Marco...
Ritratto di PongoII
24 ottobre 2015 - 15:34
7
Grazie anche a te Matteo della partecipazione. Dispiace vedere che se io abuso dei forum per "non dimenticare" alcuni personaggi che hanno dato tanto allo sport motoristico, taluni (stranamente il fine settimana) usino lo stesso mezzo per pubblicizzare illeciti. Per di più, grazie a gmail, per perseguirli occorre rogatoria internazionale....
Ritratto di Fr4ncesco
26 ottobre 2015 - 18:10
2
Ciao Gabriele, non sono un fan delle due ruote per cui per me è quasi un mondo sconosciuto, ma ci sono personaggi conosciuti a prescindere e Simoncelli era uno di quelli. Forse personaggio andrebbe scritto con la "p" maiuscola, perchè un tizio con quella chioma e quell'atteggiamento giocoso e pulito lo riconosci subito. L'avevo visto qualche mese prima da Chiambretti (parlò proprio anche dei pericoli di questo sport) e le aspettative su di lui erano alte, sembrava il nuovo Valentino. Poi c'è stato l'incidente e sono rimasto abbastanza di m3rd4, perchè non ti aspetti mai una cosa simile. La cosa diventa ancora più triste se poi consideriamo la sua giovane età e che si trattava di bella persona. In queste situazioni l'unica consolazione, se così la possiamo definire, è che se ne sia andato facendo la cosa che più amava fare e che adesso stia scorrazzando chissà dove insieme a tanti altri grandi dei motori.
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