TRE OBIETTIVI - Basta dare un’occhiata alla
Citroën C4 Cactus per notarne, oltre alle forme originali, i vistosi elementi
paracolpi nelle fiancate. Sono quelli che la casa francese chiama
Airbump e che, come il loro stesso nome dichiara, sfruttano sottili cuscino d’aria (lunghi una ventina di centimetri e larghi circa cinque) per attutire le piccole botte da parcheggio: il principio è lo stesso degli imballaggi con le “bolle” che si usano per avvolgere oggetti fragili e componenti elettronici. Ecco quindi spiegate le prime due funzioni degli
Airbump: dare un tocco ancora più personale alla linea di questa nuova crossover e ridurre i costi di manutenzione. Grazie alla loro applicazione, infatti, le portiere escono indenni da sportellate e piccoli urti da parte, per esempio di un carrello della spesa, e l’eventuale sostituzione di un Airbump è comunque questione di pochi minuti. E qui viene fuori il terzo obiettivo: permettere di personalizzare l’auto, semplicemente montando elementi protettivi di colori diversi (sono disponibili in nero, grigio, cioccolato e sabbia). “Giocando” con le dieci tonalità in catalogo per la carrozzeria della
Citroën C4 Cactus, le combinazioni che la casa francese rende possibili ammontano a un totale di 21; se poi a queste si aggiungono i tre colori dei rivestimenti interni, le varianti di personalizzazione di questa crossover aumentano ancora.
L’IDEA VIENE DA LONTANO - Il progetto Citroën C4 Cactus affonda le sue radici nei primi prototipi del 2007, quando già era chiara la volontà della Citroën di creare un veicolo dai fianchi più “protetti”. Esplorate più soluzioni, nel 2009 è venuta l’idea di inserire nelle porte cuscini in plastica pieni d’aria. Ma tra il dire e il fare… ci sono di mezzo anni di test, vista la novità di questa soluzione. Insieme alla società tedesca Rehau (produce componenti in plastica per le auto, come i paraurti) sono stati verificati il perfetto inserimento nella carrozzeria, il mantenimento di una buona qualità visiva e tattile nel tempo e la facilità di montaggio e smontaggio per tenere bassi i costi di manutenzione delle vetture. Giusto per dare qualche numero, sono oltre un migliaio i prototipi realizzati; mentre oltre 50.000 ore trascorse sotto i raggi ultravioletti delle sale prove e lunghi test nelle condizioni climatiche estreme dell’Arizona hanno permesso di garantire gli Airbump per sette anni, con temperature della carrozzeria da -30 a + 85 °C. Oltre alle proprietà estetiche, devono essere mantenute nel tempo quelle funzionali: per esempio, non vi devono essere perdite d’aria da questi cuscini sigillati.
COME SONO FATTI - Ogni Citroën C4 Cactus monta quattro Airbump, uno per porta, per un peso complessivo di 3,5 kg (la ricerca dei materiali, con una trentina di composizioni di plastiche sottoposte a test, ha puntato anche a non far salire troppo l’ago della bilancia). I paracolpi sono ottenuti unendo una parte interna in plastica bianca a quella esterna più morbida e colorata (vengono saldate a caldo in una pressa). In mezzo, come in una sorta di sandwich, una serie di celle d’aria a pressione atmosferica: nove per gli Airbump anteriori, più ampi; sei per quelli dietro. La dimensione delle celle è stata scelta per ridurre al minimo le variazioni di volume dovute a sbalzi di pressione e di temperatura. La colorazione della parte esterna avviene durante la miscelazione dei materiali, subito prima dello stampaggio nello stabilimento spagnolo della Rehau, a Tortosa, non lontano da Tarragona. La parte interna, nella quale sono sagomate le celle, contiene anche le clip di fissaggio rapido alla carrozzeria. Uno solo dei punti di montaggio, però, è a vite. Una complicazione? No, serve a evitare furti a vettura parcheggiata: in questo caso, il vincolo è congegnato in modo tale che l’Airbump si possa smontare senza danneggiarlo solo mantenendo aperta la porta (della quale non occorre staccare il rivestimento interno).
LI VEDREMO ALTROVE? - Secondo i test condotti dalla Citroën e dalla Rehau, un Airbump colpito a 4 km/h con un oggetto pesante 40 kg riesce a deformarsi di 20 mm tornando poi nella configurazione originale senza presentare alcun segno. E anche la resistenza ai piccoli graffi è molto maggiore rispetto al resto della carrozzeria. Un’idea che meriterebbe quindi diffusione per le piccole vetture, molto usate in città, per le quali le bottarelle da parcheggio sono all’ordine del giorno. Tuttavia, per ora la Citroën non ha intenzione di esportare questa soluzione su altri modelli. Tra l’altro, la Citroën C4 Cactus (in vendita dal prossimo giugno) è anche l’unica ad avere, nei paraurti, rigonfiamenti che resistono a piccoli urti deformandosi fino a 4-5 mm per poi tornare come nuovi dopo l’impatto. In questo caso non si parla però di Airbump, non essendoci alcuna cella sigillata a far da cuscino.