AGGRESSIVI IN AUTO: PERCHÉ? - Non sono rari gli scontri verbali fra utenti della strada: ne sono testimonianza anche alcuni episodi recenti. Ne parliamo con Francesco Fisichella, psicologo e psicoterapeuta (nella foto qui sotto).
Quali le ricadute del sovraccarico cognitivo?
La pressione psicologica ci porta ad abbassare molto il controllo lasciando spazio all’impulsività, con esplosioni d’ira e di aggressività. Tutto quello che è fuori dall’auto viene visto come un nemico e causa del nostro nervosismo, specie se già si è sotto stress per questioni che riguardano salute, rapporti interpersonali, lavoro. E qui si torna alla questione pandemia di coronavirus, che ha messo a dura prova tutti.
Il carattere dell’individuo incide sulla propria aggressività in auto?
Alcune ricerche evidenziano una correlazione tra personalità e stile di guida. In un sondaggio condotto su 171 automobilisti inglesi, si è evidenziata una stretta correlazione tra il temperamento aggressivo del guidatore, il numero delle infrazioni al codice della strada e la tendenza a manifestare molto velocemente intolleranza agli imprevisti, con scatti d’ira verbali e fisici. Ma anche una persona pacata può diventare aggressiva alla guida, soprattutto se il livello di stress dovuto al traffico è elevato. Insomma, se ci sono persone maggiormente inclini all’impulsività, nessuno si può dire esente da reazioni emotive eccessive, specie se l’indice di stress personale relativo alla qualità propria vita è pessimo. Le frustrazioni vengono talvolta sfogate mentre si guida.
Quanto pesa il traffico?
Parecchio. Un studio dell’Università tedesca di Mannheim evidenzia come il contesto della città e del traffico sia percepito come “ambiente innaturale” dal nostro cervello. Sulla scorta del nostro Dna, ogni individuo sarebbe libero di passeggiare nei boschi o di andare a caccia, senza vincoli e senza dover per forza frequentare i propri simili. Al contrario, nel traffico urbano si è costretti a vivere in un contesto ostile, con persone sconosciute, rumori, luci. Questo contrasto “primitivo”, con l’aggiunta dell’aria malsana che si respira, agisce a livello nervoso, causando un deficit di ossigeno al cervello che genera risposte comportamentali ed emotive alterate. Il principio vale per tutti, comunque, non solo per gli automobilisti ma anche per gli altri utenti della strada.