QUANTA STRADA - Quanta strada ha fatto Alex Zanardi da quel 15 settembre 2001: la storia è nota, si svolge al Lausitzring, circuito tedesco già fatale a Michele Alboreto ad aprile e vede il bolognese scaraventato in un letto d'ospedale, con le gambe amputate e una voglia di vivere assolutamente impressionante.
COME PRIMA, PIÙ DI PRIMA - In 13 anni, Zanardi è tornato al Lausitzring per completare i 13 giri che gli sarebbero mancati per vincere la gara due anni prima (peraltro, girando con un tempo che gli avrebbe garantito il quinto posto in griglia); ha assaporato di nuovo il gusto della vittoria, su una BMW nel Mondiale Turismo; si è dato all'handbike, conquistando due ori ai giochi paralimpici di Londra 2012 e, lo scorso anno, tre titoli iridati ai Mondiali di Baie-Comeau.
UOMO DI FERRO - Superman? Quasi. Da oggi, Ironman. Già, perché Alessandro Zanardi da Castel Maggiore, quel buontempone che faceva tremare la moglie Daniela paventando un rientro in Indycar per correre Indianapolis fino a qualche tempo fa, si è inventato un'altra impresa. Si è dato al triathlon, arrivando 273° assoluto all'Iron Man di Kona, nella remota isola delle Hawaii. Ha impiegato 9 ore, 47 minuti primi e 14 secondi per nuotare 3,86 km in mare aperto; trascorrere sulla handbike 180,2 km e – quasi a mo' di defaticante – sorbirsi i 42 km e 195 metri della classica maratona.
NUMERI IMPRESSIONANTI - Corretto “dare i numeri”: Zanardi si è classificato 273° su 2.187 partecipanti (252° su 1.566 uomini); nella sua fascia d'età, da 45 a 49 anni, si è classificato 19° su 247. Pare che si sia commosso quando lo speaker al traguardo gli ha tributato il classico “You are an Ironman”, “Sei un uomo d'acciaio”. Buffo, commuoversi per qualcosa che era già noto da tempo...