TORNA IN PISTA - Erede di un’icona nei rally fra gli Anni 60 e 70, la seconda generazione della coupé Alpine A110 non tradisce lo spirito dell’antenata e sarà in gara dal prossimo anno nella Alpine Europa Cup, una disciplina specifica per il modello organizzata in pista e non su strade pubbliche chiuse al traffico. La prima edizione del campionato inizierà l’1-2 giugno 2018 sul circuito francese Paul Ricard e terminerà il 21-22 ottobre sulla pista spagnola di Montmelò, dopo altri appuntamenti ad Hockenheim (Germania), Digione (Francia), Silverstone (Gran Bretagna) e Spa-Francorchamps (Belgio). Ciascun appuntamento prevede due sessioni di prove libere da 30 minuti l’una, due sessioni di qualifica con la stessa durata e due gare, anch’esse di 30 minuti. Una stagione costa meno di 100.000 euro più Iva, secondo le anticipazioni della Alpine, ma in premi disponibili superano i 150.000 euro.
MONOSCOCCA RIVISTA - La Alpine A110 Cup verrà costruita nello stesso impianto a Dieppe dov’è fabbricato il modello stradale, anche se la progettazione è stata curata dal team Signatech, scuderia francese che porta in gara le barchette Renault-Alpine per le gare di durata. La A110 Cup è stata alleggerita rispetto al modello stradale (ora pesa 1.050 chili) e da quest’ultima riprende la monoscocca in alluminio, rivista però nella zona in cui si innestano le sospensioni: gli attacchi al telaio sono diversi e l’altezza della scocca è inferiore di 4 cm. I tecnici hanno aggiunto una struttura interna di rinforzo, aumentato la rigidità del telaio grazie a nuovi longheroni e cambiato le sospensioni di serie con quelle da gara, regolabili in compressione e rilascio. Nell’abitacolo si trovano le dotazioni di sicurezza previste dal regolamento tecnico: i sedili a guscio con cinture di sicurezza a 6 punti d’ancoraggio, la protezione per il collo, l’estintore e il comando per staccare la batteria. I freni sono della Brembo.
C'È ANCHE IL CLIMA - La Alpine A110 Cup è dotata dello stesso motore 1.8 a 4 cilindri di quella attesa nei concessionari, potenziato di 18 CV (sono 270), a cui è abbinato un cambio sequenziale a 6 marce con differenziale autobloccante a slittamento limitato. Non mancano poi equipaggiamenti indispensabili su una vettura da corsa, a partire dal volante senza airbag fino ai comandi per gestire la mappatura del motore, il limitatore di velocità nella corsia dei box e le comunicazioni con il muretto, mentre il climatizzatore e il piantone dello sterzo regolabile sono dotazioni inusuali per una vettura del genere, ma saranno gradite dai piloti che parteciperanno al campionato, intenzionati a divertirsi ma senza le privazioni che deve mettere in conto un pilota professionista.