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Anche la scienza si occupa delle buche stradali

15 giugno 2016

Sono in corso diverse ricerche per individuare nuovi modi di eliminare (o ridurre) il problema delle buche.

Anche la scienza si occupa delle buche stradali

UN VERO PERICOLO - Secondo stime dell’Istat, in Italia nel 2014 ci sono stati 1.479 incidenti stradali causati dalle condizioni pessime delle strade. A parte gli incidenti, qualsiasi automobilista ha ben presente la situazione della rete stradale italiana, appunto ricca di buche, crepe, cedimenti e quant’altro. Le cause delle buche possono essere diverse - da quelle meteo alla natura degli strati sottostanti l’asfalto, dall’usura dovuta al grande traffico (specie pesante) alla realizzazione dei lavori in modi inadeguati, con materiali scadenti - ma è certo che il rapido peggioramento avvenuto negli ultimi anni è conseguenza della poca manutenzione, per carenza (o totale assenza…) di fondi da parte delle amministrazioni locali competenti per la rete viaria.

PROBLEMA GLOBALE - Il problema non è solo italiano, ovviamente. Notizie di pessime condizioni delle strade giungono da un po’ ovunque, e il problema è discusso nelle sedi più diverse. Ne è una testimonianza un argomentato articolo pubblicato nei giorni scorsi dal settimanale inglese The Economist. Il periodico britannico parte appunto dall’ampiezza del problema citando alcuni dati significativi. Per esempio, quello secondo cui nell’ultimo quinquennio almeno 14 milioni di automobilisti statunitensi avrebbero subito danni al loro automezzo a causa delle buche stradali (fonte American Automobile Association). Ancora: in India le statistiche devono registrare circa tremila morti all’anno per incidenti provocati dalle condizioni del fondo stradale.

PANORAMICA SCIENTIFICA - Fatta la “fotografia” del problema e della necessità di trovare una soluzione che non sia un palliativo, l’Economist cita una serie di ricerche e sperimentazioni che mirano a individuare nuove procedure per l’asfaltatura capaci di eliminare il problema. Tra i casi citati c’è quello dei ricercatori statunitensi della Università del Minnesota, che stanno sperimentando un asfalto particolare, caratterizzato dalla presenza di magnetite ) ossido di ferro). La presenza della magnetite (che è magnetica) è facile scaldare l’asfalto e ottenere così l’impasto migliore , cioè resistente e drenante senza causare fratture nel manto stradale.

RICERCA DEL CALDO - C’è poi il Politecnico di Zurigo, in Svizzera, che assieme all’Empa (un centro elvetico di ricerche sui materiali). Secondo gli studi del Politecnico zurighese, il riscaldamento dell’impasto di asfalto avviene mediante il campo magnetico. In questo caso le difficoltà sono legate alla necessità di creare una zona magnetica sulle strade, tramite la specifica sua posa in opera. C’è infine un altro tentativo, basato sul contributo degli stessi automezzi circolante. In pratica attraverso di essi (tramite una opportuna attrezzatura) si dovrebbe arrivare a un aggiornamento continuo delle strade, così da poter far intervenire - automaticamente - un sistema di riparazione, addirittura automatizzato.



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Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
15 giugno 2016 - 16:57
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Ritratto di luigi sanna
15 giugno 2016 - 18:42
5
Mmmmmmm, bene.. ma c'è anche Zichichi? Se invece di spendere 20, dove ne andrebbero spesi 40, sono sicuro che le buche non ci sarebbero. Fermo restando, che sempre 40 spendiamo, diciamo che i 20 restanti finiscono in tasca.... misteriosamente. Chiamate pure dei Premi Nobel, per risolvere questo intricatissimo arcano...
Ritratto di domi2204
15 giugno 2016 - 20:36
ll problema è che sono anni che si rifanno le strade, e quelle poche che vengono riasfaltate dopo 5 minuti vengono ribucate per qualche lavoro ripristinate poi in modo approssimativo senza che nessuno dica nulla delle amministrazioni interessate.
Ritratto di preda
16 giugno 2016 - 08:21
Non e' che ci vuole una grande scienza per capire che se i lavori si fanno bene, con un bel fondo drenante, durano nel tempo. Basta vedere la vicina Svizzera, senti che varchi il confine e passi in italia in autostrada perché appena finisce la dogana e sei in territorio italiano, ti accoglie subito una bella voragine, e li, anche se dormi sul bus, capisci di aver passato il confine. Loro usano catrame liquido x sigillare i tagli dovuti al ghiaccio sui passi di montagna (e ne hanno parecchi), noi un bel sacco di catrame freddo, badile e piedi del bocia x tappare un buco. Senza tante analisi di cervelloni pagati come consulenti, si capisce la differenza di come qua si fanno le cose col c..o da imprese che sono amici degli amici dell'assessore, senza nessun controllo
Ritratto di luigi sanna
16 giugno 2016 - 12:35
5
Io dico sempre: Se Roma avesse l'escursione termica di Chicago, non esisterebbe asfalto, sarebbe già schizzato x aria.
Ritratto di cris25
16 giugno 2016 - 08:22
1
Si parla ma non si fa, come sempre! È una vergogna che quasi tutte le strade siano così indecenti con delle voragini che oltre ad essere rischiose per chiunque, spesso difficilmente si possono evitare e di conseguenza anche prese a bassa velocità creano danni alle auto! Se solo ognuno svolgesse il suo compito in modo onesto e corretto il problema non ci sarebbe, ma si sa siamo in Italia....
Ritratto di Mikigolf
16 giugno 2016 - 12:52
Si era parlato di ottenere il manto stradale dai pneumatici dismessi , le cui caratteristiche agevolavano il drenaggio e addurittura la tenuta e la frenata delle auto , nonche' una silenziosita' di rotolamento superiore..Chissa' a che punto e' il progetto!
Ritratto di AMG
16 giugno 2016 - 15:39
Farle meglio magari? No vero? Se asfaltiamo una strada che già è rovinata sotto e non livellata come pretendiamo che rimanga il manto esterno?
Ritratto di anarchico2
17 giugno 2016 - 12:24
Nella mia città 20 anni fa circa venne allargata una via d'ingresso da 2 a 4 corsie. Ricordo ancora il fondo che venne livellato, bagnato, ripassato più volte anche perché il livello doveva essere alzato. Nonostante il traffico intenso rimane l'asfalto originale senza buche (da noi non gela quasi mai). Inutile dire che i tratti prima e dopo fanno letteralmente schifo.
Ritratto di TBlack
18 giugno 2016 - 09:47
Concordo con voi e aggiungo la perplessità di spargere superfici che alterino ulteriormente i campi magnetici. Una asfaltatura ben fatta e una ordinaria manutenzione basterebbe.
Ritratto di TBlack
18 giugno 2016 - 09:48
..scusate..basterebbero..