UNA PETIZIONE - Il 17 giugno sarà giusto un anno che in Arabia Saudita è partita la campagna delle donne per poter avere il diritto di guidare l’automobile. L’ultima iniziativa è una raccolta di firme lanciata attraverso Internet. La petizione è previsto che venga consegnata al re Abdullah proprio il giorno del primo anniversario dell’inizio della campagna. Da notare che negli ultimi mesi alcune centinaia di donne si sono fatte arrestare facendosi sorprendere alla guida.
NESSUNA LEGGE - Va precisato che in Arabia Saudita l’impedimento a guidare per le donne non deriva da una norma di legge dello Stato ma da norme comportamentali ispirate e in qualche modo imposte dagli integralisti islamici. Tant’è che la petizione in questione ricorda che il diritto a guidare per le donne esiste ovunque e che è loro impedito in base “a costumi e tradizioni che non derivano da Dio”.
RICHIESTE SEMPLICI - La campagna si chiama “Guiderò la mia auto” e chiede che venga dapprima consentito di guidare alle donne che hanno ottenuto la patente in altri Paesi, e quindi che vengano istituite scuole guida per donne. Contemporaneamente viene precisato che il movimento non ha alcuna valenza politica e che non è in collegamento con alcuna organizzazione internazionale. Insomma, l’unica aspirazione è poter guidare, senza dover ricorrere a un autista ogni volta che si devono spostare.