SUCCESSO DEL COMUNE - Sulla Area C, la regolamentazione del traffico urbano a Milano, l’ha spuntata il Comune. La sperimentazione può continuare. Infatti, è il Consiglio di Stato ha deciso di rigettare il ricorso presentato da una autorimessa del centro cittadino ritenutasi danneggiata dalle nuove modalità di accesso nella cerchia urbana.
SECONDO ROUND - Nel luglio scorso un’altra sentenza aveva imposto l’alt all’esperimento (allora previsto di un anno e mezzo, ora ridotto a 12 mesi), sempre per un ricorso presentato dalla stessa autorimessa. In seguito a quella prima sentenza, l’amministrazione comunale aveva predisposto una nuova regolamentazione contenente modifiche rispetto alla prima, e il 17 settembre il traffico in centro a Milano è tornato a essere controllato via telecamere e soprattutto sottoposto a pagamento di ticket di ingresso.
RICERCA DI UN COMPROMESSO - Tra le novità c’è la modifica degli orari nella giornata del giovedì (in cui l’accesso a pagamento in centro termina prima che gli altri giorni, qui per saperne di più) per andare incontro alle istanze degli esercizi commerciali. Ma per quanto riguarda la vicenda legale-amministrativa probabilmente sono più importanti la nuova cornice legale a supporto del provvedimento e la previsione di una convenzione speciale per le autorimesse.
MA NON È FINITA - La vicenda però non è ancora conclusa, in quanto contro la delibera della giunta che ha istituito l’Area C sono pendenti anche altri ricorsi di fronte al Tribunale Amministrativo Regionale, il cui giudizio è atteso tra non molti giorni. Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia - dopo la sentenza del Consiglio di Stato a proposito della richiesta di sospensione dell’esperimento - ha manifestato ottimismo anche per l’esito della vicenda di fronte al Tar della Lombardia, anche perché quest’ultimo già in altre occasioni si è dichiarato “favorevole all’Area C, riconoscendo la superiorità dell’interesse pubblico rispetto all’interesse di un singolo” ha dichiarato Pisapia.