CHI È IL PADRE? - A pochi giorni dalla presentazione della
ATS GT 2500 al Top Marques di Monaco (
qui la news), più di una nuvola oscura si addensa sul rosso tetto della sportiva italiana: il motivo è una questione di paternità, invero spinosa. La ATS GT 2500 di cui abbiamo scritto è stata attribuita alla DM9 di Daniele Maritan, come del resto riportava il comunicato stampa diffuso dalla stessa società.
UN PROGETTO CONTESO - Pochi giorni dopo riceviamo da Gianluca Gregis una lettera nella quale egli si attribuisce la titolarità non solo del marchio ATS, che afferma essere coperto da copyright, ma anche della ATS 2500GT. Secondo quanto scrive l'auto vista al Top Marques vìola tale proprietà e ne ha chiesto il sequestro da parte delle autorità competenti. Ma cosa c'è dietro? A quanto pare, Maritan e Gregis hanno collaborato fino al settembre 2014 sul progetto ATS poi, per divergenze insanabili che ruotano proprio intorno alla proprietà del marchio, ognuno ha preso la sua strada.
IN MEZZO C'È L'AUTO - Detta così, sembra la fine traumatica di un sodalizio che sarà deciso in tribunale. Gli scambi reciproci di accuse tra i due imprenditori sono emerse, più volte, su forum e nelle sedi giudiziarie. Visto dall'esterno appare abbastanza chiaro che a risentirne è il progetto, visto che la ATS GT 2500 è a oggi un modello unico, per il quale non è stato ancora definito il motore. Un'idea italiana, oggi contesa, nata con l'intento di essere velocissima, ma che rischia di rallentare a ogni colpo di carta bollata.