DALLA RETE AL VEICOLO E RITORNO - Le automobili con la batteria “grande”, cioè le elettriche e le ibride plug-in, si prestano ai servizi Vehicle-to-Grid (V2G). Si tratta dello scambio di energia fra il veicolo e la rete nelle 2 direzioni: la rete ricarica l’auto o l’auto cede energia alla rete. Ma cosa accade all’automobile inserita in rete e cosa ne sa il proprietario? In fondo c’è un soggetto terzo che sta “usando” la sua automobile parcheggiata… La questione non nasce oggi - ne avevamo già parlato qui - e proprio in questi giorni il gestore dei servizi energetici GSE ha stabilito le regole della comunicazione al proprietario del veicolo e i suoi diritti.
SERVIZIO REMUNERATO - Una prima cosa interessante è che la cessione dell’energia dalla batteria alla rete darà un vantaggio economico, come accade del resto per gli impianti domestici. Il proprietario avrà ovviamente la facoltà di aderire o meno al servizio di cessione dell’energia e il GSE ha preparato uno schema che indica a quali informazioni ha diritto il proprietario del veicolo. Queste notizie saranno fornite sia da chi gestisce il punto di ricarica sia dall’eventuale provider di servizi di mobilità. Le informazioni che dovranno essere date prima dell’uso comprendono anche le condizioni economiche del servizio.
QUANTI CICLI? QUANTA ENERGIA? - L’utente potrà stabilire dei limiti di utilizzo, come l’energia massima prelevabile, che potrà essere espressa anche come numero di cicli di carica/scarica. Si potrà fissare anche un livello minimo di carica che il veicolo dovrà avere entro un certo orario e stabilire una soglia di scarica raggiunta la quale l’erogazione verso la rete s’interromperà. Dopo l’utilizzo si saprà quando è stata fornita l’energia alla rete e quanti kWh sono stati erogati alla rete. Conoscere il numero dei cicli di carica/scarica è utile perché sappiamo che le attuali batterie al Litio hanno una vita utile prevista che si misura in cicli completi carica/scarica. Sottolineiamo al riguardo che le scariche parziali valgono una frazione di ciclo: passare dall’80 al 60% vale circa 1/5 di un ciclo completo e quindi stressa poco la batteria.
CLIENTI INFORMATI - Il GSE esige che l’utente sappia anche la potenza massima dello scambio, sia verso la rete sia in fase di carica, e ritiene "opportuno" fornire il dato anche in forma grafica. Per il ritorno economico della transazione sono previste varie formule, dagli sconti sulla ricarica a punti/voucher e altro ancora. È importante sottolineare che il GSE chiede che tutte queste informazioni vengano veicolate agli automobilisti “nel modo più diretto e semplice possibile”. Si indica come opportuno evidenziare con un simbolo grafico dedicato i punti di ricarica abilitati agli scambi bidirezionali Vehicle-to-Grid. La modalità V2G sarà possibile anche con le wallbox domestiche, che dovranno però essere di tipo connesso alle reti dati.
IL V2G È IMPORTANTE - Il V2G è un tassello importante nel mosaico della mobilità sostenibile. Se anche le auto elettriche, come le altre, passeranno gran parte del tempo ferme la loro energia potrà servire, per esempio, a immagazzinare i surplus produttivi delle energie rinnovabili per restituirli durante le ore di maggior richiesta. La FCA, per esempio, ha inserito la Fiat Nuova 500 elettrica in un “ecosistema” di servizi di mobilità e sta testando a Mirafiori un’imponente impianto Vehicle-to-Grid che potrebbe far risparmiare 6.500 MWh e 2.100 tonnellate di CO2 l’anno.