UN INVESTIMENTO CHE “PAGA” - Le agevolazioni concesse, dallo stato e dagli enti locali, per incentivare l'acquisto di auto a gas o trasformare quelle a benzina, negli anni hanno creato un mercato di vetture ecologiche che ha fatto raggiungere al nostro paese una posizione di leader: sulle strade italiane viaggia il 77% delle auto europee a metano e il 26% di quelle a Gpl. Non solo: la rete di distributori e di officine è la più capillare, e i produttori di impianti sono leader a livello mondiale. In prospettiva, un ulteriore contributo allo sviluppo di questo mercato e alla riduzione delle emissioni potrebbe arrivare all'incremento della produzione di biometano ottenuto dai rifiuti urbani, che in futuro potrebbe essere affiancato dal biopropano.
SEMPRE PIÙ PULITE - È quanto emerso da una ricerca realizzata dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile (istituita da un gruppo di imprese, associazioni ed esperti di mobilità). Lo stesso studio ha evidenziato anche che le auto a gas sono tuttora quelle con le emissioni più basse: rispetto ai corrispondenti modelli a benzina, emettono dal 10 al 20% in meno di CO2; mentre, al confronto con le diesel Euro 6, consentono un abbattimento dell'80% di NOx e del 40% di PM10.
NUOVI POSTI DI LAVORO - Lo studio delinea anche lo scenario che potrebbe prospettarsi con una maggiore diffusione delle auto a gas, soprattutto se favorita da nuovi incentivi fiscali (quali, per esempio, l'esenzione dal pagamento del bollo prospettata da Daniele Capezzone, presidente della commissione finanze della Camera dei deputati, intervenuto nella conferenza stampa di presentazione lo studio): con qualche "aiuto", nel 2020 il mercato delle auto a gas potrebbe crescere di 5 miliardi di euro, creando oltre 27.000 posti di lavoro.