SGUARDO AL FUTURO - Arrivare a casa e ricaricare o fare il pieno di “gas” comodamente alla propria vettura, per tutti i proprietari di auto a metano o elettriche non sarà più un sogno. Grazie alla nuova normativa introdotta dall'Autorità per l'energia e il gas, si dovrebbe risolvere uno problemi che hanno limitato fino ad oggi la diffusione delle auto ad alimentazione alternativa: la mancanza di una rete capillare di distribuzione. Un discorso che vale tanto per le auto alimentate a metano, ormai una realtà consolidata, quanto per quelle elettriche non lontane da uno “sbarco” nelle grandi città, come mostrano le tante proposte “sfornate” dai costruttori appoggiate dalle varie amministrazioni locali.
PIÙ CONTATORI - Per quanto riguarda le auto elettriche, le modifiche apportate nella delibera ARG/elt 56/10, l'Autorità per l'energia e il gas permette che per ogni unità abitativa si possa richiedere “l'installazione di ulteriori punti di prelievo destinati esclusivamente all'alimentazione privata di veicoli elettrici”. Un provvedimento che non riguarda solo i privati, ma di cui potranno beneficiare anche le imprese dotate di una flotta aziendale. Quello che ancora oggi non è chiaro, però, è se, con l'introduzione di più contatori, verranno applicati anche diversi piani tariffari nel caso in cui la corrente elettrica serva per ricaricare i veicoli elettrici.
L'impianto di rifornimento casalingo modello Phill sviluppato dalla società americana FuelMaker.
AL GAS DI CASA - Per le auto alimentate a metano, invece, la normativa prevede che all'interno degli edifici si potranno installare “piccoli impianti adibiti al rifornimento a carica lenta di gas naturale per autotrazione” (foto qui sopra). Fare il pieno di gas a casa, seppur comodo, potrebbe però non risultare così conveniente. Secondo gli esperti, il tempo medio per effettuare un pieno sarà di diverse ore; inoltre, le maggiori accise che incidono sul metano domestico rispetto a quello per autotrazione delle aree di servizio, renderanno più caro riempire il serbatoio