UN OMAGGIO - La Bertone ha diffuso le prime immagini della Nuccio che sarà presentato al Salone di Ginevra, in programma dall'8 al 18 marzo. Questo prototipo vuole essere un omaggio ai 100 anni di attività dell'azienda, per questo è stato battezzato Nuccio, nomignolo di Giuseppe, figlio di Giovanni, il fondatore dell'azienda. Ricordiamo che dopo un periodo “burrascoso”, lo storico carrozzerie torinese ha abbandonato la produzione di modelli di serie per concentrarsi sul design, sulla realizzazione di prototipi e sulla messa a punto di veicoli per la produzione di serie, per conto di case automobilistiche di tutto il mondo. La Bertone non dichiara su quale base meccanica è stata realizzata la Nuccio. Le uniche informazioni al momento riguardano le dimenioni e il motore: l'auto è lunga 480 cm, alta 122 e dotata di un 4.3 V8 da 480 CV abbinato a un cambio automatico.
SI ISPIRA AL PASSATO - Disegnata da Mike Robinson, a capo del design della rinata Bertone, la Nuccio ha forme ispirate alla tradizione del carrozzerie torinese, fatta di linee tese. Il grosso parabrezza trapezoidale, per esempio, è una “citazione” al prototipo Zero del 1970. Sulla Nuccio è sorretto da due montanti che si allungano fino alla coda e sorreggono un tetto in colore arancione, in contrasto con la carrozzeria tinta “grigio siralico”. Sia i fari che i frontali sono realizzati con luci a led disposte in modo da formare una striscia orizzontale che percorre tutta la larghezza dell'auto.
TELECAMERA AL POSTO DEL LUNOTTO - Essendo sprovvista di un classico lunotto, la Nuccio è dotata di una telecamera posteriore che proietta le immagini su un grosso schermo di 26 pollici posto dietro ai sedili: attraverso il classico specchietto retrovisore interno il guidatore può così vedere cosa accade alle spalle dell'auto. Per quanto non siano state diffuse ancora immagini degli interni, la Bertone dichiara che la plancia ha un aspetto essenziale: tutti i principali comandi sono raggruppati su un unico pannello.
Il prototipo Bertone Zero è stato presentato al Salone di Torino del 1970.