NUMERI DRAMMATICI - Come già annunciato (
qui la news, prosegue la settimana della
sicurezza stradale indetta dalle Nazioni Unite. L’obiettivo è sensibilizzare genitori e governi su un tema fondamentale, ossia la prevenzione degli incidenti che coinvolgono i
bimbi. Si pensi che, ogni giorno, secondo le stime dell’Onu, sulle strade del mondo muoiono 500 fra bambini e adolescenti: un totale di oltre 182.000 giovani vittime l'anno. Un fenomeno che coinvolge anche l’Italia dove, guardando al 2013, sono morti una media di oltre 2 minori a settimana, per un totale di 123 vittime. Di queste, ben 47 avevano meno di 14 anni. “La mortalità infantile e giovanile sulle strade è un dramma nel dramma”, spiega Umberto Guidoni, segretario generale della Fondazione Ania per la Sicurezza stradale, “anche perché i bambini sono vittime di comportamenti superficiali, distratti e scorretti assunti dagli adulti quando sono al volante. Per questo noi li consideriamo all’interno della categoria degli utenti deboli o vulnerabili della strada. È bene ricordare che l’
incuria dei genitori che non usano i seggiolini o le cinture di sicurezza posteriori, è una delle principali cause di morte dei minori sulle strade”. Eppure questi dispositivi possono ridurre del 70% le conseguenze gravi in caso di incidente. Tanto che la Fondazione Ania ha chiesto un inasprimento delle pene per chi non rispetta le regole del codice della strada. Le iniziative promosse dall’Onu sono consultabili all’indirizzo
http://www.savekidslives2015.org, dal quale è possibile scaricare la “Dichiarazione dei bambini per la sicurezza stradale”.