LE DIFICOLTÀ CONTINUANO - Ancora in calo il mercato europeo dei veicoli da lavoro. Le statistiche relative ai paesi dell’Unione europea - diffuse dall’Acea, l’associazione dei costruttori europei - registrano immatricolazioni in ribasso del 4,8% a giugno e del 6,9% nel primo semestre dell’anno.
POCHI PAESI VIRTUOSI - Su 27 paesi dell’Unione (da un mese sono 28, ma le statistiche tengono ancora conto solo dei 27) a giugno solo 8 hanno registrato un aumento: Danimarca (2.374 esemplari, pari al 5,8% in più), Estonia (283 unità, +14,6%), Finlandia (1.306 immatricolazioni, +30,6%), Lituania (396 unità. +2,9%), Polonia (5.683 immatricolazioni, +19%), Slovacchia (892 nuove immatricolazioni, +17,8%), Spagna (9.661, con crescita del 14,7%), Gran Bretagna (27.339 pari al +3,7%) ancora una volta, dei paesi numericamente più rilevanti soltanto la Gran Bretagna ha fatto segnare un incremento.
SECONDO MERCATO VAN E CAMION - Il risultato è che con 27.339 unità a giugno e 156.450 ormai il mercato britannico è il secondo in Europa, dietro alla Francia (39.098 a giugno e 211.575 nel semestre) mentre la Germania è a quota 27.140 unità a giugno e 141.631 da gennaio a giugno. Variazioni da segnalare sono quelle della Germania, arretrata a giugno del 7,1% e da gennaio a giugno del 10,2%. La Francia ha perso il 9,3% (9,4% nel semestre), l’Italia con 10.135 veicoli immatricolati è in contrazione del 13,1%. Da notare che il trend negativo riguarda tutte le fasce di mercato.
I “LEGGERI” - I veicoli commerciali fino a 3,5 tonnellate di peso totale a terra a giugno nei 27 paesi dell’Unione hanno perso il 4,2%, con un totale di 123.720 unità. Le statistiche dei mezzi oltre le 3,5 tonnellate registrano 23.780 immatricolazioni, con soltanto sei paesi ad avere variazioni di crescita (Austria (+1,8%), Repubblica Ceca (+1,0%), Lituania (+3,9%), Polonia (+27,8), Romania (+13,4%), Gran Bretagna (+15,5%).