LA PISTA - Il circuito di Imola è tra i più apprezzati dai piloti per la sua varietà di curve e saliscendi. Ma per lo stesso motivo è anche tra i più difficili, soprattutto se si tratta di correre in gara e non di una "allegra galoppata" in cui dar sfogo ai cavalli della vettura. Nei suoi 4909 metri di lunghezza si alternano curve veloci, come la Piratella, staccate al termine di una lunga e ripida discesa, come alle Acque Minerali e, soprattutto, alla Rivazza dove si arriva con l'auto scomposta, tutta da governare nelle reazioni. Non meno impegnative le varianti del Tamburello (inserita dopo la morte di Ayrton Senna) e Villeneuve: in quest'ultima bisogna entrare forte nel primo tratto che svolta verso sinistra per poi frenare decisi prima di deviare verso destra. In uscita bisogna lasciare "scorrere" la vettura, ma ricordandosi che oltre il cordolo c'è un nastro di erba sintetica scivolosissimo in caso di pioggia. Insomma, una pista che richiede parecchi giri per essere interpretata al meglio. Occasione che abbiamo avuto lo scorso weekend, partecipando alla penultima tappa del campionato italiano TCS.
LA NOSTRA WAGON - Ad accompagnarci in questa esperienza c'era il team di Seat Motorsport Italia, che iscrivendo tredici Seat Leon ST Cupra ha monopolizzato questo campionato, facendolo di fatto coincidere con il trofeo ST Cupra Cup, riservato ai piloti al volante di questa wagon. A Imola, però, si è aggiunto un avversario in più nel TCS, la Mini che ha fatto debuttare una Clubman adattata alla pista. Le modifiche rispetto ai modelli di serie sono limitate rispetto ad altri campionati, e riguardano assetto, freni e gomme e poco altro. Nel caso della "nostra" Seat Leon ST Cupra gli ingegneri di Seat Motorsport Italia sono partiti dalle station wagon di serie, smontandole completamente prima di saldare il roll-bar di rinforzo. Le sospensioni sono state modificate solo nelle molle e negli ammortizzatori (regolabili e specifici per l'uso in pista). I freni posteriori sono quelli dell'auto di serie, mentre quelli anteriori sono stati "rubati" alla Leon Cupra che corre nell'omonimo trofeo monomarca. Il duemila turbo a benzina, con i suoi 300 cavalli, non aveva bisogno di grandi interventi (del resto, il regolamento non lo consente): giusto, la modifica dello scarico, che ha permesso di guadagnare una ventina di cavalli. Di serie anche il cambio a doppia frizione DSG, che ha richiesto solo una nuova taratura della centralina per adattarlo all'uso in pista. I pneumatici Pirelli sono ovviamente da gara, e sono montati su cerchi di 18" (nel campionato 2016 l'auto adottava gomme Hankook di 19"). Rispetto al modello di serie sono anche aumentate le carreggiate, ma di appena due centimetri.
IL WEEKEND - Nell'Aci Racing Weekend del 8-10 settembre abbiamo avuto modo di prendere confidenza con la versione da gara della Seat Leon ST Cupra. Un'auto che ci ha subito impressionato per la sua potenza e l'incredibile frenata. Sul misto bisogna fare i conti con le dimensioni piuttosto importanti (la lunghezza è di oltre quattro metri e mezzo). Inoltre, rispetto alla cinque porte, che avevamo guidato l'anno scorso a Vallelunga, leggi qui, il peso è di 1380 kg (un centinaio in meno del modello di serie, ma altrettanti in più della Leon Cupra Cup). Quindi, nelle varianti le reazioni quindi sono meno fulminee, ma il divertimento una volta conosciuta bene questa vettura non è mancato. Infatti, se nelle prove libere del venerdì mattina (con pista ancora umida) abbiamo affrontato timidamente il difficile tracciato emiliano, siamo via via migliorati nelle qualifiche. Ma solo nella gara di sabato pomeriggio (della durata di 38 minuti più un giro) abbiamo trovato una perfetta sintonia con la nostra Seat Leon ST Cupra, girando a soli tre secondi dal leader della gara. E a malincuore (anche se era già previsto) nella seconda manche, abbiamo dovuto cedere il volante a un collega giornalista di un'altra testata...
LA GARA - Prendiamo il via della prima manche del campionato italiano TCS insieme ad altre dodici Seat Leon ST Cupra e, come accennato, alla debuttante Mini Clubman. Come in altre competizioni, la partenza è lanciata: non si scatta da fermi, ma dopo un giro dietro la Safety Car non appena quest'ultima rientra ai box e il direttore di gara da il semaforo verde. Una situazione concitata che ha portato anche una pilota di esperienza, quale è Alessandra Brena, a commettere un errore in grado di costargli la gara: infatti, dopo essersi aggiudicata la pole position il venerdì pomeriggio, la driver bergamasca ha inavvertitamente anticipato la partenza rispetto al semaforo, essendo costretta a un drive through (un transito a bassa velocità nella corsia box) che l'ha relegata all'ottavo posto. Ad aggiudicarsi le tre posizioni di testa sono rimasti nell'ordine Giovanni Altoé, Sandro Pelatti e Matteo Zucchi. La seconda manche di domenica ha preso il via sotto la pioggia, che ha reso ancora più insidiosa la pista (altre competizioni sono state annullate), tanto da rendere necessari alcuni giri dietro la Safety Car prima di iniziare la battaglia vera e propria. Proprio per le difficili condizioni della giornata tutte le gare sono state accorciate. Nel caso del TCS si è quindi passati dai canonici 38 minuti (più un giro) a mezz'ora esatta. Sempre obbligatoria la sosta ai box di 45 secondi intorno a metà gara, ma qualche team ha mancato la "finestra", ovvero l'intervallo di tempo in cui è consentito rientrare in pit lane, facendo rientrare i propri piloti in ritardo con conseguenti penalizzazioni di un minuto. Ne ha ovviamente risentito la classifica, che ha visto andare sul podio Nicolò Liana, Giovanni Altoé e Nocola Sciaguato. Sesta la Mini dell'esperto Ivan Tramontozzi, dopo un ultimo posto nella prima manche a causa di qualche problema tecnico.
IL CAMPIONATO - A due manche dalla fine (si disputeranno a Monza nel weekend del 20-22 ottobre), la lotta per il titolo del TCS è ancora apertissima. A guidare la classifica c'è Matteo Zucchi con 125 punti, inseguito da Giovanni Altoé con 104, mentre è ormai fuori giorco Alessandra Brena che con 73 punti non può più agguantare la leadership (il vincitore di ogni manche guadagna 20 punti). Nel trofeo ST Cupra Cup la classifica cambia, visto che sono in palio anche quattro punti per chi ottiene la pole position in ciascuna manche. In questo caso Matteo Zucchi è sempre in testa con 159 punti, e Giovanni Altoé secondo 126, mentre terso è Sandro Pelatti (88) e quarta Alessandra Brena (86).