INDISCREZIONI CONFERMATE - Dopo una mezza giornata di incertezza, oggi pomeriggio un comunicato ufficiale del Consiglio di sorveglianza del gruppo PSA Peugeot Citroën ha confermato l’arrivo di Carlos Tavares (nella foto) ai vertici della società. Il dirigente portoghese, 55 anni, “dimissionato” dalla Renault un paio di mesi fa, entrerà nel management PSA come membro del “Directoire”. Questa posizione durerà qualche mese, sino a quando l’attuale Presidente del Consiglio di Direzione, Philippe Varin, lascerà l’incarico per essere sostituito appunto da Carlos Tavares. Cosa prevista entro il 2014.
VIATICO DELLA FAMIGLIA PEUGEOT - “Scegliendo Carlos Tavares, stimato professionista dell’automobile, il consiglio di sorveglianza intende garantirsi la prosecuzione della strategia di risanamento e di sviluppo portata avanti da qualche anno per affrontare e superare la crisi” ha affermato, Thierry Peugeot, presidente del Consiglio di Sorveglianza.
AMBIZIONI REALIZZATE - Per Tavares l’ingresso in PSA e la rapida assunzione dell’incarico di presidente, rappresenta un sontuoso epilogo della vicenda che lo aveva visto estromesso dalla Renault a causa di una intervista rilasciata all’agenzia Bloomberg in cui diceva che si sentiva pronto ad assumere responsabilità da numero 1 in un grande gruppo, “come GM o Ford”. La cosa non fu apprezzata dal presidente della Renault Carlos Ghosn e Tavares a fine agosto lasciò la Renault nonostante la sua azione fosse stata apprezzata.
NON SOLO VICENDE PERSONALI - Vista la vicenda di Tavares in seno alla Renault e il suo confronto con Ghosn sulle prospettive della Renault, la novità ai vertici del gruppo PSA viene letta molto in chiave personale per il manager portoghese, ma ci sono anche interpretazioni diverse, molto meno personali.
PASSATO E FUTURO - La notizia dell’imminente cambio al vertice nel gruppo PSA viene anche interpretata come una svolta epocale nell’ottica degli equilibri azionari: in pratica il nuovo assetto avrà come sbocco l’aumento di capitale che porterà la famiglia Peugeot a veder ridotto il suo peso, che per tanti è stato nefando nell’incertezza e ritardo del gruppo nell’affrontare aprirsi i mercati mondiali. Tutti da seguire saranno gli sviluppo della situazione in seno a PSA, principalmente l’impronta che Tavares vorrà e saprà dare al suo management, e la “geografia” dell’azionariato dopo il previsto aumento di capitale, che dovrebbe veder arrivare i cinesi della Dongfeng e dello Stato francese (con l’incognita delle reazioni del socio General Motors).