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La Carta di Bologna: “Rca, positive le nuove norme”

09 ottobre 2015

Nuove regole nel settore Rc auto: alle critiche dell’Ania risponde la Carta di Bologna, che riunisce la Federcarrozzieri, il Cupsit e associazioni dei consumatori.

La Carta di Bologna: “Rca, positive le nuove norme”
BOTTA E RISPOSTA - Polemiche sulle nuove norme della assicurazioni Rca. Dopo che la camera ha dato l’ok al disegno legge concorrenza, che modifica il settore assicurativo, ieri l’Associazione delle compagnie (l’Ania) ha criticato quelle norme, annunciando rincari: vedi qui. Poi, nelle scorse ore, è arrivata la replica della Carta di Bologna, l’ente che riunisce numerose sigle, fra cui la Federcarrozzieri (la federazione dei carrozzieri indipendenti), il Cupsit (l’organo rappresentativo dei patrocinatori stragiudiziali), l’Organismo unitario avvocatura e diverse associazioni dei consumatori (fra cui Codici e Assoutenti): “Col disegno legge concorrenza, si può provare a cambiare in meglio il settore Rc auto. Gli unici contrari sono i rappresentanti dell’Ania, ma anche, paradossalmente, l’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, e l’Antritrust, il Garante della concorrenza. Che hanno sposato integralmente le tesi dell’oligopolio assicurativo”. 
 
PROBLEMA CONCORRENZA - “Occorre ricordare”, dice la Carta di Bologna, “che il ramo Rc auto ha prodotto utili per 6 miliardi di euro negli ultimi tre anni. Ma, nonostante prezzi Rca record in Europa e profitti stellari, l’Ania chiede al senato modifiche al ddl concorrenza. Cambiamenti che andrebbero nettamente contro i danneggiati. L’Ania punta a ridurre i risarcimenti per i danneggiati e a distruggere la concorrenza nelle riparazioni”. E chiosa: “Il mercato Rca è in mano a 3 gruppi assicurativi che gestiscono il 70% del mercato. La concorrenza va incentivata con ben altre scelte e con un serrato controllo da parte di Ivass e Antitrust: queste autorità continuano a non vedere quello che non è altro che un macroscopico cartello anticoncorrenziale. Provveda l’Ivass a vigilare in merito oppure il legislatore chiuda questa istituzione che, nata sulle ceneri della defunta Isvap, non dimostra di avere la schiena dritta per dettare alle compagnie comportamenti volti alla trasparenza”.


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Ritratto di RIOC
10 ottobre 2015 - 08:36
Se ho capito, le assicurazioni vorrebbero in caso di sinistro avere dalla loro la decisione finale su dove mandare il loro assicurato. Ovvio che diventerebbe una corsa a trovare l'assicurazione che ti consiglia il carrozziere o meccanico di tua fiducia. Personalmemte se ciò dovesse succedere la compagnia sarebbe la prima ad essere messa in dubbio a favore del riparatore. Meglio un assicuratore antipatico che un'auto riparata alla bene peggio.
Ritratto di Sparviero
10 ottobre 2015 - 09:25
Ivass? Ahahahhah Una barzelletta
Ritratto di SLK
12 ottobre 2015 - 10:50
1
" il ramo Rc auto ha prodotto utili per 6 miliardi di euro negli ultimi tre anni " Questa frase racchiude tutta l'essenza dello spirito assicurativo dell'auto: un'industria che deve fare utili sempre maggiori anno dopo anno.

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