UNO SU CINQUE - Indossare le cinture di sicurezza è obbligatorio per il guidatore e il passeggero anteriore di un’automobile dal 27 aprile 1989, cinque giorni dopo la votazione del Parlamento italiano sulla legge 143. Da allora l’obbligo è stato allargato al guidatore e al passeggero di tutti gli autoveicoli (14 aprile 2006) e anche delle minicar (30 luglio 2010), ma sono ancora in troppi a non considerarlo tale: analizzando 66.000 veicoli in 9 strade di Roma, è emerso che questa indispensabile dotazione di sicurezza non è stata utilizza dal 22% dei guidatori, dal 26% dei passeggeri e dall’80% dei passeggeri posteriori. L’indagine è stata realizzata dalla Fondazione Filippo Caracciolo, un centro studi affiliato all’Automobile Club d’Italia che promuove ricerche sulla mobilità, la sicurezza e la tutela dell'ambiente.
AUTO VUOTE - Gli autori dello studio hanno controllato le abitudini degli automobilisti in corso Francia, Lungotevere de’ Cenci e Lungotevere Raffaello Sanzio e nelle vie Prenestina, Ostiense, Luisa di Savoia, Aurelia, Tuscolana e Nomentana. Dall’indagine è emerso inoltre che il 57% dei bambini viaggiava senza essere legato ad un seggiolino, obbligatorio per tutti quelli di altezza fino a 150 cm. La “categoria” più ligia alle regole è stata quella dei motociclisti: il 99,8% indossava il casco. L’analisi della Fondazione Caracciolo ha considerato poi un altro aspetto della mobilità quotidiana, legato al riempimento delle auto, scoprendo che nel 71% delle automobili era presente un solo passeggero e nel 96% ce n’erano due. La media è stata di 1,37 persone ad auto, con ovvie conseguenze a livello di traffico: se tutti e cinque i posti di un’auto fossero pieni, ad esempio da persone che vanno allo stesso posto di lavoro, le strade sarebbero più libere e la circolazione più scorrevole.