NEL NOME DELL’OTTIMISMO - Alla fine è arrivata. Con ammiccamenti e accenni generici se ne parlava da tempo ma ora la
Citroën ha svelato la nuova Mehari, che per la precisione si chiama
Citroën eMehari, con la “e” a rivelare subito che si tratta di una vettura a trazione elettrica. La personalità del modello però risiede in altro, risiede proprio in tutto ciò che il nome Mehari sintetizza efficacemente da che fu impiegato per un’automobile: ottimismo, anticonformismo, allegria, semplicità, vocazione per il tempo libero.
IDEA SEMPRE VALIDA - Nella sua ricerca di un’identità di marca intenzionata a proporre “auto diverse, piene di freschezza e positività” la Citroën ha fatto ricorso a una delle (tante) invenzioni della sua storia, la Mehari lanciata nel 1968, riproponendo il suo spirito - e anche alcune idee costruttive - ma con l’opportuna declinazione secondo la realtà e le esigenze di oggi, magari di domani. Dunque la trazione elettrica.
FA LA “SESSANTOTTINA” - Sintonia con i tempi la Citroën eMehari mostra anche nello stile. Le idee di fondo che furono dell’antenata di 47 anni fa (decapotabile, carrozzeria in materiali plastici fissata sul telaio derivato dalla Dyane) ma tutto ciò è coniugato secondo lo stile Citroën di oggi. Lo stile del frontale fanno venire in mente un po’ alla Cactus, con i fari organizzati i due gruppi ottici sovrapposti: quello superiore dalle dimensioni di una… fessura, e quelli in basso più ampi. Il tutto in un quadro complessivo tondeggiante, bombato, che esprime simpatia, quasi fosse un’auto dei cartoni animati.
SOLUZIONI RIPRESE - Il profilo laterale evoca la Mehari del 1968 soprattutto con il profilo superiore delle porte, che come sul modello del passato si abbassa rompendo la classica linea di cintura, solitamente unica dalla parte anteriore sino a quella posteriore. I colori disponibili saranno quattro: b u, arancione, giallo e beige. La copertura verrà offerta in due tinte: nero o rosso arancione. La copertura è in materiale plastico, a due strati, che si può chiudere creando un abitacolo protetto per i quattro posti offerti dalla Citroën eMehari.
A QUATTRO MANI - La Citroën eMehari è frutto della collaborazione tra la casa automobilistica del doppio gallone e della francese Bolloré, specializzata nella produzione di batterie al litio e produttrice delle vetture elettriche una vettura che mira a essere maneggevole, anche grazie alle sue dimensioni: lunghezza 381 cm, larghezza 187 e altezza 165. La trazione è ottenuta con un motore elettrico da 50 kW (68 CV) di potenza massima, alimentato da batterie al litio. La velocità massima è di 110 km/h, mentre l’autonomia è di 200 km con l’andatura da città. La ricarica delle batterio e può avvenire in 8 ore se si usa una colonnina di ricarica a 16 Ampere, del tipo che si trova nelle reti di punti di ricarica, o che si può anche far installare presso la propria abitazione. Ricorrendo alla normale rete elettrica il tempo necessario sale a 13 ore.
DISPONIBILE DALLA PRIMAVERA - La Citroën eMehari verrà esposta dal 9 all’11 dicembre presso la sede del gruppo PSA Peugeot Citroën a Parigi, nell’apposito spazio realizzato in occasione dello svolgimento i del Forum internazionale sull’ambiente COP 21. Le vendite inizieranno nella primavera del 2016, con la produzione prevista presso lo stabilimento PSA di Rennes dove da qualche mese è stata avviato l’assemblaggio della Bolloré Bluesummer, con cui la Citroën eMehari condivide diversi elementi.