Come saranno le prossime
Citroën? Al Salone di Ginevra ne abbiamo parlato con Linda Jackson (
nella foto sopra), la manager inglese che, dopo una lunga carriera nell’ambito della casa francese, da quasi due anni è responsabile del marchio.
Qui in Svizzera presentate la Space Tourer e la e-Mehari, due modelli all’opposto…
Sì, la Space Tourer è la nostra nuova multispazio di dimensioni medio-grandi, che come gruppo PSA produrremo anche per conto della Toyota (si tratta della Pro Ace, anch’essa al debutto al Salone, ndr). Per quanto riguarda la
Citroën e-Mehari, invece, tutto nasce dall’interesse suscitato dal prototipo Cactus M, presentato allo scorso Salone di Francoforte. Ci siamo chiesti come potevamo tradurlo in realtà, e l’occasione è arrivata dall’accordo con il gruppo Bollorè, specialisti nelle auto elettriche. A loro abbiamo chiesto di dare vita alla e-Mehari, che è un’auto da vacanza, fatta per i brevi spostamenti estivi, al mare. Non è certo un modello da grandi numeri, contiamo di venderne forse un migliaio. Ma non è questo il punto. Si tratta di un’auto fresca, divertente e d’immagine, che mostra il nuovo volto di Citroën, pur richiamando la Mehari degli anni 60 e 70, che le somigliava e aveva lo stesso spirito.
Oggi la vostra gamma include auto molto diverse: dalla “giocosa” C4 Cactus a prodotti molto classici, come la C4, la C5 e anche la C3. Non sembra esserci una grande coerenza…
Il fatto è che stiamo vivendo un periodo di transizione, in cui i modelli del nuovo corso, delineato da poco, si affiancano ad altri già in gamma da tempo. C’è un cambio di rotta, ma serve tempo per realizzarlo. Con la creazione del marchio DS nel 2014, abbiamo potuto ideare una strategia nuova e più precisa per i marchi del gruppo PSA (che include anche Peugeot, ndr), definendo un piano di lancio di prodotti che arriva fino al 2023. L’idea è di razionalizzare la gamma, riducendo a otto i diversi tipi di carrozzeria, con la possibilità di venderli tutti in più continenti, ovvero Cina, Sud America ed Europa, a patto che ci siano opportunità di mercato e di realizzare profitti. Ci tengo a precisare che negli otto modelli non sono inclusi i veicoli commerciali, quelli realizzati in collaborazione con altri costruttori, come è ad esempio l’attuale citycar C1, prodotta insieme alla Toyota, o a opportunità particolari, come nel caso della e-Mehari.
Come saranno queste nuove Citroën?
La gamma spazierà dalle auto più piccole a quelle di grandi dimensioni, includendo anche delle suv, e sarà coerente con la nostra nuova idea di automobile. Oggi, è la C4 Cactus l’auto che indica più da vicino come saranno le prossime Citroën. Tre gli elementi fondamentali sui quali stiamo puntando. Il primo è lo stile. Dovranno essere auto immediatamente riconoscibili, personali, senza per questo scadere nell’eccesso. Poi, il comfort. Da sempre si tratta di un punto di forza delle nostre auto, ma vogliamo compiere un ulteriore passo in avanti. E non si tratta solo di sospensioni o di sedili, ma anche di spazio, di luminosità, di portaoggetti. Il terzo elemento è la tecnologia, ma solo quella che serve a rendere più facile la vita, non il contrario. Per esempio, la C4 Cactus non ha i termometri dell’acqua e dell’olio del motore, per il semplice fatto che non si usano mai, ma ha piuttosto uno schermo che raggruppa tutte le funzioni che servono al guidatore. Con il rinnovamento della gamma contiamo anche a conquistare i giovani, finora poco attratti dalle Citroën. In Francia, l’età media degli automobilisti è di 58 anni, e quella dei nostri clienti di 60. Ma con la C4 Cactus scendiamo a 56.
Vedremo quindi delle citycar e delle grandi berline tutte con lo stile della C4 Cactus?
No, non faremo dei modelli fotocopia, non faremo delle C4 Cactus più grandi o più piccole. Non sarebbe appropriato. Nei prossimi due anni lanceremo tre nuovi modelli, che riprendono lo spirito della Cactus, ma tutto declinato in rapporto alla categoria dei veicolo,e tenendo presente i tre punti fermi che ho citato prima: comfort, tecnologia e personalità. In un mondo dove tutte le auto si assomigliano, noi vogliamo stare fuori dal coro, regalare sensazioni forti: fare auto che sanno entusiasmare, e pazienza se a qualcuno non piacciono, piuttosto che modelli che vanno bene più o meno a tutti, ma ricadono nella banalità. Certo, non sarà facile, per tutti noi e soprattutto per Alexandre Malval, il responsabile dello stile.
Il gruppo PSA è molto forte sui motori diesel, che ultimamente sono nell’occhio del ciclone. Cosa ne pensa delle auto ibride ed elettriche?
Continueremo a proporre auto a gasolio e a benzina, che riteniamo ancora molto valide, ma a basse emissioni e consumi. L’argomento ci sta molto a cuore, tanto che abbiamo già iniziato a fornire volontariamente al pubblico i dati di consumo misurati su strada. Un’operazione di grande trasparenza. In ogni caso, abbiamo in programma anche delle ibride plug-in a benzina, che inizieranno a essere vendute nel 2019, oltre a modelli elettrici nella categoria delle utilitarie e delle medie. Già oggi, comunque, abbiamo modelli a batteria. Si tratta della citycar C-Zero, del furgone Berlingo e adesso anche della e-Mehari.