FUORI, LAVORO DI FINO… - Il Salone di Ginevra vede il debutto di due utilitarie francesi molto importanti: si tratta della Peugeot 208 (vedi qui) e della Renault Clio, che nelle precedenti edizioni sono state (e sono tuttora) molto apprezzate anche nel nostro Paese. Entrambe nuove da cima a fondo, sono state progettate con un approccio diverso: se la 208 rappresenta un cambiamento radicale, la linea della Clio pare un affinamento del modello fino a oggi nelle concessionarie. Per sviscerare i motivi di una simile scelta, non ci siamo quindi fatti scappare l’occasione di fare quattro chiacchiere con Laurens van Den Acker (qui sopra, sulla destra, con l’amministratore delegato Thierry Bolloré): il 53enne olandese, dal 2009 è responsabile del design delle Renault (e delle Dacia).
…MA DENTRO CAMBIA TUTTO - “Sapevamo di dover sostituire un modello di grande successo e ancora attuale nello stile come la Renault Clio del 2012 - inizia Van den Acker - per cui abbiamo scelto di evolverne, e non stravolgerne, le forme, mantenendole sinuose ed emozionali. A un esterno così grintoso corrispondevano però interni meno distintivi, oltre a un’esperienza di guida non altrettanto dinamica. Ecco perché abbiamo rivoluzionato l’abitacolo, puntando a ottenere un’auto più omogenea, e di livello più alto. Ora gli interni dispongono dei sistemi di connettività più moderni, con display centrale di 7 e di 9 pollici, il cruscotto è digitale, ci sono più vani portaoggetti, i sedili più sottili ingombrano meno, le finiture sono migliori. Insomma, abbiamo sempre un’auto iconica, ma più pratica e spaziosa. E al contempo abbiamo cercato di non cedere troppo alla moda. Per dire, il climatizzatore si gestisce tramite tasti e pomelli, e non dallo schermo, perché così è più comodo e perché non si deve rinunciare alla schermata del navigatore quando lo si usa.”
BASTA WAGON - La Renault Clio è una delle rare utilitarie proposte anche in versione wagon, oltretutto con una linea proporzionata e riuscita. La Sporter, però, non avrà un’erede. Ce lo conferma Van den Acker: “Pensiamo che non ci sia più l’esigenza di un modello simile. I clienti che cercano più spazio possono scegliere la crossover Captur, o uno dei modelli della Dacia, che si distinguono per praticità e misure interne.” Passiamo poi a parlare della “rivale” 208, evidenziando come l’approccio all’elettrico in casa Renault sia diverso da quello della Peugeot. Quest’ultima ha presentato una 208 a batterie, mentre la nuova Clio (che sarà disponibile anche come ibrida) andrà ad affiancare la ben nota utilitaria elettrica Zoe. Per Van den Acker, “Sviluppare un’auto a batterie completamente diversa da quella con motori tradizionali è probabilmente più costoso, ma la possibilità di condividere la stessa struttura fra più modelli, nell’ambito dell’alleanza con Nissan e Mitsubishi, ci consente di ottenere delle economie di scala. Inoltre, in questo modo ci è più facile ottimizzare i diversi aspetti tecnici, soprattutto in termini di sfruttamento dello spazio.”