VISIONI DEL FUTURO - Bill Ford, presidente della Ford Motor Corporation ieri ha lanciato un’idea forte per il bacino automobilistico di Detroit, e più in generale per l’intero stato del Michigan: sviluppare un'intensa azione di formazione e preparazione universitaria che faccia da substrato alla nascita di tante aziende innovative e creative nel settore dell’industria automobilistica.
DAI PROBLEMI LE PROSPETTIVE - Bill Ford ha parlato a un forum annuale sostenendo che occorre impegnarsi per affrontare i problemi della mobilità sotto una nuova luce, e per fare questo occorrono appunto nuove idee e nuovo spirito imprenditoriale. Cosa che, secondo il pronipote del fondatore della Ford, e azionista della casa che porta il suo nome, a Detroit non c’è, mentre è la caratteristica di fondo della californiana Silicon Valley, dove lo spirito d’impresa è diffuso, alimentato dalle università di Stanford e Berkeley.
Le foto di Detroit di questa pagina sono di brits_ontour.
UNA NUOVA DETROIT - Dunque, secondo Bill Ford, Detroit deve rinascere. La situazione attuale della città è critica ed è andata di pari passo con il declino della tre grandi: GM, Ford e Chrysler. Oggi la città è solo il fantasma di quello che era una volta, caratterizzata da intere zone abbandonate e disabitate, con la criminalità in aumento e un terzo degli abitanti degli anni d'oro. Inoltre il comune è sull'orlo della bancarotta finanziaria. Solo rilanciando l'economia si potrà dare le risposte necessarie a questa grave situazione, oltre che alle esigenze di mobilità del terzo millennio. E per fare questo occorre appunto volontà e determinazione, dando spazio a chi ha idee.
COME LA CALIFORNIA - In questa direzione va la proposta della Ford denominata Jump Start che prevede di incentivare le università dello stato del Michigan a preparare gli studenti con una logica imprenditoriale, mettendo poi a disposizione dei giovani spazi e attenzione. Inoltre la Ford agevolerà le aziende più innovative, che vorranno aprire o trasferirsi nell'area di Detroit, mettendo a disposizione gli immensi spazi oggi in disuso, appositamente riconvertiti, che una volta erano destinati alla produzione. Le “start up” potranno così avere uffici, garage, capannoni, laboratori per operare. Lo spirito vorrebbe essere quello della cosiddetta Silicon Valley californiana, la zona a sud di San Francisco dove è altissima la densità di aziende che operano nel campo dei computer e di internet.