VOLKSWAGEN PUNITA - Con una sentenza emessa a maggio 2020, la Corte Federale tedesca ha inflitto un nuovo duro colpo al Gruppo Volkswagen, a distanza di cinque anni dallo scoppio dello scandalo noto come Dieselgate: il costruttore tedesco è stato obbligato a risarcire in Germania tutti i proprietari di auto diesel equipaggiate con il software illegale per alterare le emissioni, con rimborsi tra i 1.350 e i 6.257 euro a seconda del modello e dell’età del veicolo. In Italia, invece, la situazione non è così favorevole per i clienti della Volkswagen, che non sono ancora riusciti ad ottenere una sentenza favorevole per costituirsi parte civile.
15% DI RIMBORSO - Il Codacons, associazione a tutela dei diritti dei consumatori, si è fatto carico della vicenda e ha avviato un’azione stragiudiziale, una procedura giudiziaria senza l’intervento di un giudice, in Germania nei confronti del colosso tedesco, chiedendo il risarcimento del danno subito anche per i clienti italiani, alla stregua di quanto è avvenuto per i consumatori tedeschi. La richiesta di rimborso è pari al 15% del prezzo di acquisto dell’auto, come stabilisce la giurisprudenza tedesca in relazione al danno extracontrattuale per pratica commerciale scorretta.
IL MODULO - I clienti coinvolti, per ottenere il proprio diritto al risarcimento, devono inviare entro il 18 settembre una formale comunicazione al gruppo tedesco: la si trova a questo link, insieme alle istruzioni per spedirla.